Passante, l'opera della discordia| I sindacati smentiscono la Regione - Live Sicilia

Passante, l’opera della discordia| I sindacati smentiscono la Regione

La manifestazione degli operai di lunedì scorso

Il governo Musumeci annuncia l'accordo Sis-Rfi, ma i confederali: "Licenziamenti confermati".

PALERMO – Scoppia il caos sul futuro del passante ferroviario, l’opera da oltre 700 milioni di euro che sembra appesa a un filo tra minacce di licenziamenti, bracci di ferro con le Ferrovie e lo spettro di un allungamento dei tempi. Questa mattina, infatti, la Regione ha diramato una nota per annunciare un accordo che ha portato a una “soluzione positiva della vertenza”. Toni entusiasti che però si scontrano con la versione, tutt’altro che positiva, dei sindacati che invece annunciano i licenziamenti, mentre Rfi resta in un imbarazzato silenzio.

Ma andiamo con ordine. Da giorni Rfi e Sis tengono incontri a Roma per trovare una soluzione alla crisi: le Ferrovie vogliono che l’opera, ormai all’85%, venga completata, mentre la Sis continua a chiedere 100 milioni di euro in più. Una trattativa estenuante e che riguarda anche 261 operai, per i quali era scattato il licenziamento: in seguito allo sciopero di lunedì scorso, le procedure sono state rallentate e i sindacati erano in attesa di buone notizie.

Ma questa mattina, a sorpresa, la Regione ha diramato una nota parlando di “accordo raggiunto grazie alla mediazione della Regione Siciliana”. “L’intesa – continua la nota – prevede che entro la fine del mese di giugno verrà completato il collegamento tra la stazione centrale e l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ di Punta Raisi, per una piena operatività del servizio ad agosto. Sul resto dei lavori, relativi a opere civili, c’è un’intesa di massima che sarà oggetto di un’ulteriore trattativa”. In realtà la riapertura del collegamento con lo scalo era una cosa già annunciata a più riprese da Rfi, il problema semmai era tutto il resto che sarà oggetto di una “trattativa ulteriore”.

Musumeci si dice soddisfatto per lo stop ai licenziamenti, ma secondo i sindacati invece questi si concretizzeranno ugualmente. “Contrariamente alle dichiarazioni del presidente della Regione e dell’assessore Marco Falcone sul Passante, i licenziamenti non sono stati revocati”, scrivono i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra, al termine dell’incontro avvenuto stamattina all’ufficio provinciale del lavoro. “Per di più è venuto meno un impegno politico secondo il quale l’azienda avrebbe dovuto acconsentire a una proroga dei termini della procedura di licenziamento – continuano i sindacalisti – Inoltre, nel corso dell’incontro in cui si doveva sancire la proroga, è emersa la volontà dell’azienda di portare avanti i licenziamenti, con una riduzione di 100 posti di lavoro a partire del mese di giugno”.

Le opere civili infatti sono quasi ormai completate e quelle tecnologiche saranno affidate ad altre aziende, il che comporterà il progressivo licenziamento degli operai. “L’azienda ci ha ribadito fino a stamattina che non è stato definito ancora nessun accordo e che comunque, allo stato delle cose, l’opera non verrà completata dalla Sis – aggiungono Baudo, D’Anca e Piastra – Queste notizie contraddittorie rafforzano la posizione da noi assunta al tavolo di stamattina, che si è tradotta nella rottura del tavolo per mancanza di chiarezza. Abbiamo rigettato i licenziamenti e chiesto subito dopo un confronto urgente con Rfi, Sis, Regione siciliana e Comune di Palermo”.

Secondo i sindacati, che domani terranno un’assemblea in via Cimarosa dalle 7 alle 9 del mattino, al di là dell’abbattimento delle palazzine di vicolo Bernava, altri punti del cantiere rischiano di restare lettera morta, specie nel tratto da Orleans a Notarbartolo che rimarrebbe a binario singolo, così come salterebbe la fermata di Isola delle Femmine.

Da Rfi per il momento arriva solo un assordante silenzio, a riprova del fatto che la sortita della Regione ha colto di sorpresa anche le Ferrovie che però puntano al completamento dell’opera e ne stanno discutendo i termini con Sis. Una situazione di caos e scarsa chiarezza che getta ancora più ombre sul futuro dell’opera.

LE REAZIONI

“Hanno bloccato la città per anni, a discapito di residenti e lavoratori, e ora si scopre che l’opera resterà per giunta ‘incompleta’. Questo è l’ennesimo atto di superficialità della vecchia politica, sempre a discapito dei cittadini”. Lo ha dichiarato il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Palermo commentando le parole dei responsabili della Sis sul passante ferroviario di Palermo. “L’infrastruttura al momento sembra destinata a rimanere con un solo binario dalla stazione d’Orleans a quella Notarbartolo, fino alla fermata San Lorenzo, ma senza completare le stazioni intermedie. C’è un altro aspetto preoccupante che, a parte i disagi portati alla città, possiamo riscontrare: nel tratto che rimarrà incompiuto, figura anche quello del vicolo Bernava, dove gli espropri sono già stati effettuati e una ventina di famiglie ha dovuto abbandonare le proprie case, fatto che ha costretto queste persone a vivere accampate da anni. Si tratterebbe di una doppia beffa per loro che hanno perso la casa e, a questo punto, per giunta senza alcuna ragione. Il M5S esprime vicinanza anche agli operai del cantiere che rischiano lo stipendio, purtroppo la Palermo di Orlando si conferma città record delle opere incompiute e della mancanza di visione e progettualità”.


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