Paternò, morte sul lavoro: le proteste dei sindacati - Live Sicilia

Morte sul lavoro a Paternò, le proteste dei sindacati

Le sigle sindacali dopo l'incidente di Angelo Aiosa: "Rabbia e dolore, quanti morti da piangere prima che Stato e Regione facciano qualcosa?"
MORTE BIANCA
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CATANIA – Una richiesta ferma e corale di fermare la serie di incidenti sul lavoro: è quella che arriva dai sindacati dopo che Angelo Salvatore Aiosa, 61 anni, è morto cadendo da un’impalcatura mentre stava eseguendo dei lavori edili in un’abitazione privata di Paternò, nel Catanese.

“Con rabbia e dolore apprendiamo dell’incidente sul lavoro a Paternò che è costato la vita a un operaio edile, il sessantunenne Angelo Aiosa. Siamo certi che magistratura e forze dell’ordine faranno adesso luce su quanto avvenuto, ma servirebbe più prevenzione perché non si debba sempre e solo affidare ad accertamenti postumi la richiesta di verità e giustizia che viene dalle famiglie delle vittime”, affermano Enza Meli e Nino Potenza, segretari generali di Uil e Feneal Catania, che aggiungono: “Prima che Stato e Regione si decidano a fare qualcosa, quanti altri morti di lavoro dovremo ancora piangere?”

“Siamo sgomenti avendo appreso la notizia dell’ennesima tragica morte bianca sul lavoro nella nostra area metropolitana. Ancora una volta un lavoratore tristemente protagonista di una carneficina che anche dalle nostre parti non accenna affatto ad arrestarsi”, dice il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. “Confidando nell’operato delle forze dell’ordine per far piena luce sul grave fatto – continua Musumeci – ed esprimendo ai familiari del lavoratore il più sentito cordoglio da parte della nostra organizzazione sindacale, non possiamo che rilanciare il nostro forte grido di allarme su un tema così delicato. Si deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare, rischiando di poter diventare un caduto sull’altare del servizio”.

La Cgil e la Fillea Cgil di Catania si stringono con dolore ai familiari del sessantunenne: “Continueremo a contare i morti sino a quando la sicurezza nei cantieri grandi come in quelli piccoli o domestici, non sarà garantita. La rabbia che accompagna il dolore delle perdite non ci abbandonerà – sottolineano il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, e il segretario della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito– sino a quando le vittime non saranno ridotte finalmente a zero”.

A Catania, nel solo settore edile, sono attive 2253 imprese e ben 10714 operai distribuiti nei 3772 cantieri.


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