La tragedia di Termini Imerese, i sindacati: “Inaccettabile”

La tragedia di Termini Imerese, i sindacati: “È inaccettabile”

Secondo la Fiom, la politica non dà risposte sulla sicurezza sul lavoro
LE REAZIONI
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PALERMO – Il segretario della Fiom Palermo e Sicilia Francesco Foti parla dell’“ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro”. È l’intervento del sindacalista sull’incidente in cui ha perso la vita nell’area industriale di Termini Imerese Denis Agnello, 30 anni, uno dei titolari dell’azienda metalmeccanica Kowin srl del settore dei serramenti, specializzata in profilati in Pvc e alluminio dal 1980. Agnello è morto schiacciato dal muletto con il quale stava lavorando, che si è ribaltato.

 “Siamo costernati, esprimiamo solidarietà alla famiglia”, sottolinea Foti. “La politica continua a non dare risposte sulla sicurezza, tema sul quale continuiamo a registrare un totale silenzio, tranne quando è il momento di dovere esprimere le condoglianze – aggiunge il sindacalista –. La sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro non sono delegabili, le aziende e i loro processi produttivi e organizzativi vanno monitorate. Noi continuiamo a chiedere che si intensifichino i controlli per verificare tutto quello che avviene all’interno dei luoghi di lavoro, a salvaguardia delle vite dei lavoratori”.

“Ma tutto resta come prima, la sicurezza sul lavoro continua a essere un tabù – conclude -. E’ necessario aumentare l’invio di ispettori, anche nelle aree industriali, e pretendere la formazione e l’applicazione delle norme in tema di sicurezza. Sono cose che ripetiamo da anni e per questo diciamo che la responsabilità di queste tragedie è in capo a chi ha il dovere di controllare e vigilare oltre che delle istituzioni”.  

La Cisl: “Inaccettabile”

Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani, dal canto suo, definisce l’accaduto “inaccettabile”. “Non è possibile che ancora oggi accadano questi gravissimi episodi. Alla famiglia della vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto a Termini Imerese, e ai colleghi della ditta di cui era titolare, la nostra vicinanza”, prosegue.

“La cultura della sicurezza sul lavoro deve partire dalle strategie che ogni azienda deve programmare per garantire a tutti di tornare a casa, e da chi è demandato a controllare. Riteniamo fondamentale che si punti sulla formazione per prevenire gli incidenti, sulla valorizzazione del ruolo dei nostri Rsu e Rsa in ogni ambito di lavoro e sulla sinergia fra tutti coloro che hanno responsabilità sul tema. C’è ancora molto da fare – aggiunge – soprattutto nei nostri territori, perché i dati Inail dello scorso anno confermano che la nostra provincia resta fra quelle con il alto numero di infortuni, oltre sei mila nel 2024, in crescita rispetto al 2023. La sicurezza è una priorità e bisogna unirsi per contrastare questa emergenza nazionale”.

Panormedili CPT: “Profondamente colpiti”

Il presidente di Panormedili CPT Gaetano Scancarello e il vicepresidente Pasquale De Vardo, in una nota, affermano di essere “profondamente colpiti dalla notizia”.

“Siamo vicini alla famiglia dell’operaio  – proseguono – e ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine facciano presto luce su quanto accaduto e ribadiamo con forza l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro”.

Ogni infortunio, e ancor di più quando si tratta di incidenti mortali, deve spingerci a riflettere sull’importanza di adottare comportamenti responsabili e di promuovere una cultura della sicurezza in ogni ambiente lavorativo. La sicurezza deve essere una priorità e solo con un impegno costante di tutti è possibile evitare che tragedie come questa si ripetano”, aggiungono.

“Ribadiamo quanto sia cruciale la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, imprese, lavoratori e istituzioni, per creare ambienti e condizioni di lavoro sempre più sicuri e tutelanti. Come Panormedil siamo sempre pronti – conclude la nota – a fare la nostra parte e dare il nostro contributo  promuovendo la formazione continua e proprio per questo infatti abbiamo dato il via al ciclo di visite, nei cantieri edili con tecnici specializzati,  che coinvolgerà imprese e lavoratori di Palermo e provincia e che punta a sensibilizzare l’intera filiera dell’edilizia sui temi cruciali della sicurezza sul lavoro e diffondere una cultura della prevenzione anche attraversò un uso adeguato e corretto delle tecnologie”.

Il comitato consultivo Inail: “Mettere fine a mattanza”

Sul caso intervengono anche Francesco Piastra, presidente del comitato consultivo provinciale Inail Palermo e segretario d’organizzazione di Cgil Palermo e il vice presidente del comitato Antonio Lo Coco, imprenditore e dirigente di Confartigianato, che esprimono vicinanza alla famiglia.

“Purtroppo, quest’ultimo incidente che coinvolge un giovane imprenditore, si muove sulla scia dei tragici incidenti sul lavoro accaduti nei mesi scorsi e nell’arco del 2024 – dichiarano Piastra e Lo Coco in una nota congiunta –  Sulle dinamiche della tragedia indagheranno gli inquirenti e gli enti preposti. Ma per cercare di porre fine a questa mattanza di morti sul lavoro, proprio nel prossimo comitato provinciale Inail, oltre a una relazione che abbiamo chiesto all’ente sull’andamento degli infortuni, verrà proposta la costituzione di gruppi di lavoro per capire cosa c’è dietro i numeri”.

Bisogna andare oltre i numeri di questa strage – aggiungono Piastra e Lo Coco –   Dobbiamo andare in fondo alle dinamiche che causano il ripetersi continuo, negli anni, di incidenti come questo. E questo bisogna farlo con gli enti preposti, l’Asp e l’Ispettorato del lavoro, per cercare di spezzare questo filo rosso agendo sul settore della prevenzione e sulle imprese, utilizzando il ruolo fondamentale che hanno i soggetti della rappresentanza sociale”.

Istituzioni e rappresentanza sociale devono lavorare insieme, per approfondire dati e contesti di queste dinamiche, per capire come affrontarle meglio.  Un lavoro che il comitato vuole svolgere per imprimere una svolta.  Agire sulla cultura della sicurezza – concludono – è fondamentale e trasversale e riguarda li compiti che hanno gli imprenditori in materia e la formazione che deve riguardare imprenditori e lavoratori, per evitare che si ripetano questi incidenti”.  


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