"Pd, da Orlando scheda bianca?| Non in sintonia con il partito" - Live Sicilia

“Pd, da Orlando scheda bianca?| Non in sintonia con il partito”

Il giorno dopo le primarie, l'attacco di Lo Cascio e Arcoleo al sindaco

PALERMO
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PALERMO – Il giorno dopo le primarie del Partito Democratico, che hanno visto anche a Palermo una netta affermazione di Nicola Zingaretti, scatta la resa dei conti fra i dem. Giovanni Lo Cascio e Rosario Arcoleo, consiglieri comunali rispettivamente vicini a Lupo e Cracolici, danno fuoco alle polveri e puntano il dito contro il sindaco Orlando che ai giornalisti, questa mattina, ha detto di “aver votato scheda bianca” e chiesto di costruire un “campo largo”.

“Ci dispiace apprendere che il sindaco Orlando abbia votato scheda bianca, riconoscendosi nella sparuta minoranza di poche decine di elettori su oltre 7500 partecipanti alle primarie a Palermo – dicono Arcoleo e Lo Cascio – Noi abbiamo sostenuto Nicola Zingaretti che ha ottenuto oltre il 74% dei voti in città. Pensavamo che il sindaco fosse in sintonia con il comune sentire della larghissima maggioranza del popolo del Pd che a Palermo ha condiviso la scelta di Nicola Zingaretti a cui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”.

Una tensione frutto dell’asse privilegiato di Orlando con i faraoniani, culminato nella nomina sabato scorso, alla vigilia delle primarie, di un assessore vicino al segretario regionale di cui gli zingarettiani hanno chiesto le dimissioni. “Naturalmente chi non è in sintonia con la città ne prenda atto – continuano i due esponenti dem – Queste primarie hanno certificato la sconfitta politica di Faraone, ma soprattutto la gestione della composizione di questa giunta ha mortificato il Pd”.

LA REPLICA

“Primarie o gioco delle tre carte? Mi viene in mente questa domanda dopo alcune reazioni, non ultime quelle dei due colleghi del mio gruppo, in cui sembra che il concetto di primarie si sia ridotto al gioco delle tre carte: carta vince continui a giocare, carta perde non puoi stare più al gioco. Sembra infatti che chi in queste votazioni non abbia votato Zingaretti, debba farsi di lato o addirittura non possa rappresentare o sentirsi parte del popolo del Partito Democratico”. Lo dice il consigliere comunale Pd di Palermo Francesco Bertolino. “Le ultime affermazioni nei confronti del sindaco, che ha dichiarato di aver votato scheda bianca, dimostrano di come si stia creando un clima opposto a quello che dovrebbe essere lo spirito delle primarie: partecipazione e libertà di scelta. Ricordo che proprio per questi principi viene addirittura data la possibilità ai non iscritti di partecipare. Viene invece data come una ‘grave’ colpa quella di non aver votato il candidato vincitore e la stessa scelta di partecipare votando scheda bianca viene etichettata come appartenenza ad una ‘sparuta minoranza’. E’ evidente, così come la stessa storia politica del sindaco dimostra, di aver sempre desiderato un partito aperto che vada oltre gli steccati interni, le correnti, le aree e che guardi all’esterno piuttosto che a guerre fratricide. Aver dichiarato di aver votato scheda bianca credo rappresenti esattamente questo: superare le correnti interne per un partito unitario; non tifare per nessuno in particolare, ma per il grande Partito Democratico di cui solamente 25 anni fa ebbe l’intuizione e fu sostenitore lo stesso sindaco. Mi auguro che tali dichiarazioni possano presto essere abbandonate per una nuova fase di ricostruzione e di reale cambiamento. Ricostruzione e cambiamento che sono le stesse motivazioni per cui esattamente un anno fa sceglievo di aderire al gruppo consiliare del Partito Democratico”.

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