Pd, genesi di un disastro |Le incognite dei "big" catanesi - Live Sicilia

Pd, genesi di un disastro |Le incognite dei “big” catanesi

In agenda ci sono il voto per il Consiglio Metropolitano, la Amministrative in circa venti Comuni della provincia e in ultimo il gran finale della Regionali. Ma fino ad allora può succedere di tutto...

CATANIA – Era iniziato con il migliore degli auspici, il 2016 in casa Pd. Una stagione da vento in poppa. E invece no: uno scivolone dietro l’altro.  A stretto giro di un anno, la sezione catanese del partito dell’ex premier Matteo Renzi ha da compiere una profonda riflessione interna. Ma anche un appuntamento rigenerante con un mental coach. Sì, perché il morale, come il fiato, sono al minimo. E serve un buon motivatore per affrontare una stagione che già da ora si presenta come di fuoco. Roba che la mobilitazione referendaria è un pallido ricordo, così come i fasti – ma anche le sedie vuote – della Festa Nazionale dell’Unità celebrata proprio qui, nel capoluogo etneo. Già, perché l’Italia che doveva dire Sì, alla fine ha fatto marameo. E proprio a Catania quel niet ha avuto percentuali da primato. Un esito imprevisto e imprevedibile per la sezione metropolitana del partito, che sotto il Vulcano fa comunque incetta di sindaci e big di ogni risma e genere.

Ricapitoliamo dunque. Da qui al prossimo autunno il calendario è fitto. In agenda c’è il voto per il Consiglio Metropolitano, la Amministrative in circa venti Comuni della provincia e in ultimo il gran finale della Regionali. Ma fino ad allora può succedere di tutto, comprese le dimissioni del premier Paolo Gentiloni, che potrebbero aggiungere un’ulteriore tornata: le Politiche. Finora i sondaggi dicono che, nonostante il 4 dicembre, il Pd detiene ancora la maggioranza relativa nel Paese. Un dato di partenza incoraggiante anche per i dem – fiancheggiatori compresi – etnei. La storia ci dice però che i più grandi nemici dei democratici sono e restano i democratici stessi. Nonostante sia passato quasi un lustro da quando Crocetta ha conquistato Palermo, anticipando di fatto l’avvento di Enzo Bianco a Catania e l’ascesa (e caduta) di Renzi a Roma, le lotte all’interno del partito sono tutt’altro che smorzate e con le new entry, addirittura, si sono scomposte, ricomposte e amplificate.

La storia del Pd si ferma Giarre. Sarebbe bastato un pizzico di sangue freddo in più affinché la clamorosa uscita di scena di Roberto Bonaccorsi si fosse potuta trasformare in un’autostrada per il centrosinistra ionico. E invece no. Quanto è successo è ormai negli annali: partito diviso esattamente in due ma con alleanze inedite. Da un lato, Giuseppe Beretta e Luca Sammartino in pieno sostegno di Tania Spitaleri; dall’altra il post autonomista Anthony Barbagallo e Concetta Raia schierati su Salvo Vitale. In mezzo il segretario provinciale Enzo Napoli e una gestione della crisi che alla fine non ha lasciato contento nessuno. Oltre Giarre, però, la scorsa tornata amministrativa si segnala per un risultato magrissimo: il Pd non ha portato nel suo forziere alcun primo cittadino eletto.

È tempo raccogliere le idee, dunque. Forse ha ragione il segretario regionale, l’acese Fausto Raciti, che ha in mente di convocare in assemblea i segretari di circolo. Ripartire dal territorio è quasi come rispolverare i fondamentali della politica militante: una ricetta che in certe fasi storiche vale come un sempre verde. Il rischio è però di portare alla ribalta situazioni imbarazzanti, come la recente crisi nel Pd di Belpasso, esplosa a seguito dell’ingresso del sindaco Carlo Caputo nei liberal di Enzo Bianco. Oppure il ruolo delle neocomponenti dem nelle prossime elezioni di Misterbianco e la mission in solitario del one-man-band Nino Di Guardo. Insomma, la campagna elettorale, lì e altrove, è già aperta. Ma, nonostante le difficoltà in casa democratica, stiano tuttavia attenti i cinque stelle e i leader del centrodestra, perché al momento il pallino del governo è e resta in mano al Pd. Una situazione che, se giocata al meglio, crea un indubbio vantaggio a chiunque sappia dosare sia la calma che il gesso.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI