Pdl: no alla sfiducia | "Troppe emergenze" - Live Sicilia

Pdl: no alla sfiducia | “Troppe emergenze”

Nino D'Asero

Il Pdl non tenterà di mandare a casa il governo Crocetta "per senso di responsabilità". E il capogruppo, Nino D'Asero, smentisce le voci di divisioni.

"Opposizione responsabile"
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PALERMO- No alla sfiducia. Come annunciato ieri da Livesicilia il gruppo del Popolo delle libertà all’Assemblea regionale non firmerà la mozione di sfiducia al governo di Rosario Crocetta presentata dal Movimento 5 Stelle e che verrà firmata anche dai parlamentari della Lista Musumeci. Il Pdl è compatto, almeno a parole. “Le decisioni assunte vengono rispettate da tutto il gruppo – ha detto il capogruppo Nino D’Asero, sconfessando le voci di una spaccatura interna al partito tra chi sarebbe stato pronto a firmare la sfiducia e chi, invece, anche pubblicamente si era opposto – e la linea è questa: troppe le emergenze, bisogna prima risolvere alcuni dei problemi più importanti della Sicilia, occupandosi prima di tutto di occupazione”.

Ma non si tratta di larghe intese. Se è forte il “no” alla sfiducia, lo è ancora di più quello all’ipotesi di un ingresso in maggioranza. “Restiamo opposizione – hanno ribadito D’Asero, Vincenzo Vinciullo e Salvo Pogliese – ma con senso di responsabilità”. Nessun assalto al governo, quindi, ma anzi un appello a chi la sfiducia vuole portarla in aula il più presto possibile. “Chiediamo confronto e ragionevolezza ai Cinquestelle e ai colleghi dell’opposizione, diamo al governo altri sei mesi – ha detto D’Asero e lo ha ripetuto anche Marco Falcone – e se la situazione politica e amministrativa rimarrà questa, allora la sfiducia sarà inevitabile”. Le cose da fare, nel frattempo, sono tante. Dall’occupazione al problema dell’impegno delle risorse comunitarie che la Regione rischia altrimenti di perdere, passando per l’emergenza Comuni o i servizi che le Province, in via di dismissione, non possono più garantire: manutenzione di strade e scuole e trasporto disabili.

Se i Cinquestelle dovessero accettare la proposta dei pidiellini di rimandare la sfiducia, il governo avrà sei mesi per dimostrare ai parlamentari di Palazzo dei Normanni che c’è stata un’inversione di marcia, e che, al di là delle liti tra partiti della coalizione, la situazione di stallo politico e istituzionale si è sbloccata. Un’impasse “che ha coinvolto tutto il parlamento”, non solo il governo – hanno denunciato i deputati Pdl – , “anche a causa delle perpetrate assenze degli assessori e del presidente Crocetta dai lavori d’aula”. Una questione di “rispetto istituzionale” venuto meno anche con l’annullamento della seduta a Sala d’Ercole in occasione della quale il governatore avrebbe dovuto riferire pubblicamente sulla crisi di governo. “Il Pd ricuce con il Megafono e Crocetta non viene più – ha spiegato D’Asero – , come se il problema non coinvolgesse tutti noi ma fosse soltanto in casa loro. E oggi il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone convoca una seduta dove sarà presente Crocetta per il 25 ottobre, senza prima consultare i capigruppo”. Ma “il dibattito non si esaurirà in una sola seduta – ha assicurato il vicepresidente Ars Salvo Pogliese – Crocetta dovrà confrontarsi con tutti i parlamentari”. Oggi, intanto, si riunirà la commissione Bilancio. E il Pdl, che ha criticato aspramente il disegno di legge sulle variazioni di Bilancio, annuncia che presenterà una propria manovra.


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