Pedonalizzazioni, i commercianti: | "Ricorreremo alle vie legali" - Live Sicilia

Pedonalizzazioni, i commercianti: | “Ricorreremo alle vie legali”

Giovanni Felice, di Confimprese Palermo: "Chiediamo la sospensiva in autotutela delle ordinanze perché non rispettano il Pgtu".

PALERMO – “Le ordinanze non corrispondono né al Piano urbano del traffico, né alle delibere di giunta. A questo punto ricorreremo alle vie legali”. Le pedonalizzazioni, a Palermo, rischiano di finire nelle aule dei tribunali con i commercianti che, dopo le critiche, hanno deciso di affidare tutto agli avvocati. A guidarli Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo, che annuncia: “Metteremo in campo anche altre iniziative che valuteremo con i nostri legali”.

Da due mesi a questa parte, infatti, il dibattito in città sulle chiusure al traffico si è inasprito: cominciato con via Maqueda e proseguito con la Favorita, da qualche giorno ha toccato piazza Pretoria, piazza Bellini, piazza Sant’Anna e piazza Rivoluzione, ovvero una porzione di centro storico in cui non mancano pub e negozi. E sono proprio i commercianti a essere scesi sul piede di guerra, preoccupati per il rischio chiusura.

“Il Pgtu approvato dal consiglio comunale – spiega Felice, che venerdì ha tenuto una riunione con i commercianti – prevede alcune cose da fare preliminarmente alle pedonalizzazioni come i parcheggi, la segnaletica, il rifacimento dei pavimenti, la sistemazione degli arredi urbani. Insomma, bisogna dare anche un’idea di vivibilità del territorio. Il problema è che nulla di tutto questo è stato fatto e le associazioni di categoria sono state escluse dalle decisioni: siamo stati convocati dell’assessore alla Mobilità Giusto Catania il 24 luglio, quando l’ordinanza era già stata firmata”.

“Per questo – continua Felice – chiederemo al dirigente comunale la sospensione in autotutela di questi provvedimenti e ricorreremo alle vie legali. Il 27 maggio la giunta, nel suo atto di indirizzo, aveva deciso di pedonalizzare piazza Sant’Anna e non, per esempio, piazza Rivoluzione. Abbiamo anche avanzato delle proposte, verbalmente e per iscritto, che però sono rimaste lettera morta. Perché non riaprire cento metri di via Discesa dei Giudici, fino a via Schioppettieri, ovvero dove ci sono i negozi? Non ha senso dirci che si creerebbero ingorghi. A Sant’Anna proponiamo un percorso, ovvero un passaggio di 5 metri per le vetture e ci dicono che non si può fare, anche se c’è a piazza Navona e piazza di Spagna a Roma o a piazza Rivoluzione a Palermo. Oppure il divieto di sosta dalle 7 alle 10 del mattino per favorire i clienti e non gli impiegati, lasciando i pass ai residenti. Il problema di questa amministrazione è che non ha prospettiva: in via Maqueda dai Quattro Canti in giù è un mortorio e quando chiuderanno via Amari sarà il delirio. In tutto questo siamo tenuti all’oscuro, come spiegheremo lunedì alla commissione Urbanistica”. “Sono curioso di conoscere le argomentazioni”, si limita a replicare l’assessore Catania.

 


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