Il pentito e il sacco pieno di soldi | "Così fui iniziato a Cosa nostra" - Live Sicilia

Il pentito e il sacco pieno di soldi | “Così fui iniziato a Cosa nostra”

Il racconto di un giovane collaboratore di giustizia svela i retroscena del clan di Brancaccio.

PALERMO - MAFIA
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PALERMO – “Francesco… andiamo, fammi compagnia, che ti devo fare conoscere una persona”. Le parole di Natale Bruno erano un’iniziazione per il giovane Francesco Paolo Valdese. Entrambi sono stati arrestati nel 2014.

Nel luglio scorso in carcere c’è finita anche la misteriosa “persona” al cui cospetto, quel giorno, fu condotto Valdese. Si tratta di Giovanni Mangano, accusato di essere stato il collettore dei soldi del pizzo e della droga nella zona di corso dei Mille, mandamento mafioso di Brancaccio.

È stato Valdese, nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia, a raccontare i particolari dell’incontro. “Mi portò in Via Galletti – ha raccontato il pentito – siamo entrati in una traversa a destra che porta per la via delle campagne… la macchina la portava Bruno Natale perché era di Bruno Natale, una Smart celestina allora aveva… Natale, dice: Francesco, il telefono lascialo in macchina… perciò è arrivato questo signore per le vie delle campagne infatti Natale Bruno dice: ogni vuota mi fai scantare come arrivi tu… a questo…”.

Era Giovanni Mangano il quale, dopo che che gli fu presentato Valdese, disse: “Tu sei Francesco, dice, mi fa piacere, so che sei di poco parlare, sei in gamba, dice, so che ti stai muovendo per noi… c’ho detto: sì, sì… si riferiva che io mi stavo muovendo per gli stupefacenti… dice: va bene, ti raccomando, perché qui da noi dice, si usa che chi cambia bandiera… chi cambia bandiera si riferiva a chi faceva la spia, dice, un domani ne piange le conseguenze la famiglia. Ho detto: sì, va bene…”.

Non era solo giorno di presentazioni ufficiali, ma anche di consegna dei soldi raccolti con il pizzo e lo spaccio di droga: “Natale Bruno, dice, nella macchina dietro, il porta bagaglio della Smart c’è un sottofondo, in tutte le Smart ci sono, perché io l’ho avuta pure una Smart c’è un sottofondo e prendi questo sacchetto. Mi sono allontanato… ho preso questo sacchetto e ho visto che c’erano un bel po’ di soldi, certo non posso sapere quanto c’erano li dentro però erano un po’ di soldi, non erano 2.000, 3.000 euro, 5.000 Euro, erano di più…”.


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