Per la riforma delle Province | è il giorno del giudizio - Live Sicilia

Per la riforma delle Province | è il giorno del giudizio

Dalle sorti dell'articolo 7 sulle Città metropolitane dipende il futuro della riforma. Aperture dal Nuovo centrodestra, ma ancora una volta oggi in Aula saranno decisivi i grillini

 

PALERMO – All’Ars oggi si riprende da dove si era finito la settimana scorsa. La legge di riforma delle Province arriva a un passaggio cruciale, il voto sull’articolo 7, quello che riguarda le Città metropolitane, uno dei pilastri della riforma. Il governo, dopo essere andato sistematicamente sotto a ogni trappola tesa col voto segreto, tradito da una maggioranza sfilacciata se non inesistente, si gioca tutto. Perché un’eventuale bocciatura delle Città metropolitane, azzopperebbe la riforma, ridimensionandone la portata. Le speranze sono riposte anzi tutto nel Nuovo centrodestra, che ha manifestato aperture sul tema delle città metropolitane. Il dialogo con gli alfaniani è aperto e per qualcuno potrebbe essere un preludio al prossimo rimpasto di governo. “Non del Nuovo centrodestra non abbiamo alcun interesse ad avere poltrone – ribadisce il capogruppo Nino D’Asero – . La nostra disponibilità a collaborare per le riforme non va fraintesa, non abbiamo alcun interesse a partecipare al governo. Sulle aree metropolitane c’è la nostra disponibilità al confronto, le vediamo come un’opportunità per territori. Ma noi vogliamo che i benefici siano goduti dall’intero territorio e non da una sola città”.

Insomma, dal Ncd arriva un’apertura. Se la norma sarà ritoccata secondo le richieste degli alfaniani, la maggioranza potrà avere il sostegno della pattuglia Ncd. Bisognerà vedere però in quanti numeri si tradurrà questo supporto, visto che l’ultima volta in Aula, a votare per il Ncd furono solo un paio di deputati. Che sarebbero troppo pochi per controbilanciare gli abbondanti franchi tiratori che si annidano nella maggioranza. E che potrebbero aumentare proprio su questa norma.

Ecco perché alla fine, gira e rigira si torna sempre al Movimento 5 Stelle. I 14 voti dei grillini saranno ancora una volta decisivi. I deputati del Movimento hanno approfondito il tema in questi giorni. La norma delle Città metropolitane così com’è non piace ai grillini, che chiederanno modifiche in Aula. Modifiche che se concesse potrebbero fare guadagnare alla maggioranza un pacchetto di voti decisivo. I grillini però potrebbero essere tentati dallo sgambetto: affossando la riforma, si assesterebbe un durissimo colpo a Crocetta, con il quale ormai da tempo si sono interrotte le comunicazioni, dopo i tempi del presunto modello Sicilia.

In questo quadro, nessuno può con certezza prevedere il copione di oggi. Le fibrillazioni della maggioranza rimangono. Anzi, sono persino aumentate all’interno del Pd dopo la delusione per il mancato inserimento di siciliani nella squadra di Renzi, il cui plenipotenziario siciliano Davide Faraone ha un bel da fare in questi giorni per i mal di pancia che crescono prima di tutto nella sua stessa corrente.


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