L’azienda “Beta” ha donato attrezzatura meccanica (cacciaviti, chiavi, pinze amperometriche, estrattori, compressori a leva, chiavi per filtri olio, giratubi, chiavi combinati a cricchetto) per un valore di 18 mila euro ai due armatori dei pescherecci mazaresi “Medinea” e “Antartide”, rimasti coinvolti nel sequestro di 108 giorni a Bengasi, da parte delle autorità libiche. La consegna del materiale è avvenuta stamattina a Mazara del Vallo, alla presenza degli armatori Marco Marrone e Leonardo Gancitano, Daniele Margiotta della “Beta” e monsignor Domenico Mogavero, Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo. A sollecitare la donazione da parte dell’azienda leader del settore meccanico è stata “Stella Maris International”, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano. Lo stesso Dicastero, lo scorso dicembre, ha elargito 10.000 euro di contributo ai due armatori mazaresi, rimasti coinvolti nel sequestro. Papa Francesco (dal quale il Dicastero dipende), al termine dell’Angelus del 18 ottobre, aveva fatto un appello per la liberazione dei 18 pescatori sequestrati. La Diocesi, invece, durante i 108 giorni di prigionia, è stata vicina alle famiglie dei pescatori, pagando le utenze dei servizi necessari, affitti di casa, rette per i figli universitari dei pescatori rimasti sequestrati. I due motopescherecci, al momento, si trovano in cantiere per alcuni interventi di manutenzione. (ANSA).
La consegna stamattina a Mazara del Vallo
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