Peschereccio sequestrato,| equipaggio in carcere - Live Sicilia

Peschereccio sequestrato,| equipaggio in carcere

Si sarebbe dovuto concludere tutto in mattinata, ma il capitano della Boccia II racconta che l'equipaggio è stato portato in carcere a Bengasi in attesa del processo che si terrà domani (nella foto d'archivio il "Chiaraluna", altra imbarcazione in passato sequestrata dai libici).

In Libia
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Avrebbero dovuto essere rilasciati oggi, e invece nel pomeriggio l’amara sorpresa: i 19 marinai dei pescherecci Boccia II, Maestrale e Antonino Sirrato della marineria di Mazara Del Vallo (Trapani), sequestrati giovedì sera dalle autorità libiche sono stati trasferiti nel carcere di Bengasi. “Stamattina ci hanno detto che entro le mezzogiorno saremmo stati liberati, e invece siamo tutti e 19 in carcere – racconta telefono il capitano del Boccia II, Pietro Russo -. Domani ci condurranno al tribunale militare e credo che subiremo un processo. Pare che si tratti di una formalità, così ci hanno detto”, anche se al momento ai 12 italiani e ai 7 tunisini sono stati sequestrati i cellulari e hanno potuto comunicare con le famiglie grazie al telefonino del console italiano Guido De Sanctis, che segue da vicino la vicenda. “Sono in attesa di essere interrogati – dice il diplomatico -. I libici ieri hanno lavorato tutta la giornata, anche se per loro era festa, per produrre un fascicolo. Si tratta di accertare che questo sconfinamento non pregiudichi la sicurezza nazionale della Libia e il tribunale militare deve rilasciare un nulla osta”. Intanto, a Mazara del Vallo, che vanta la più grande flotta peschereccia del Mediterraneo e in questi giorni ospita la manifestazione “Sea slow Land” sui temi della pesca e dell’agroalimentare, il clima è teso. Tra gli armatori e i familiari c’é preoccupazione. Il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Francesco Mogavero, è intervenuto sulla questione e stamattina ha incontrato le mogli dei tre capitani e gli armatori dei pescherecci. “Stiamo vivendo in maniera ansiosa la vicenda – ha detto il vescovo – auspico che non appena questa storia avrà fine, si possa affrontare il tema delle acque internazionali, perché non si verifichino più episodi analoghi”. “Il Mediterraneo deve essere il mare di tutti – ha aggiunto intervenendo aD un incontro – . Deve tornare a essere un luogo di pace e di dialogo interreligioso tra le comunità ebraica, cattolica e islamica”. Anche l’ambasciatore Maurizio Melani, dirigente generale del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, a Mazara del Vallo ha incontrato gli armatori e ha riferito loro di essere “in costante contatto con le autorità libiche per il rientro delle persone sequestrate. I rapporti con il governo transitorio sono stretti – ha aggiunto – e auspichiamo che il rilascio avvenga in tempi brevi”.


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