Picchiato perché l'auto non è pronta | Tentato omicidio, chiesta condanna - Live Sicilia

Picchiato perché l’auto non è pronta | Tentato omicidio, chiesta condanna

La vittima, titolare di un'officina, è rimasta per giorni in prognosi riservata.

CATANIA. La Procura di Catania ha chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi per Mauro Lo Mazzo, accusato del tentato omicidio di Salvatore Malatino, titolare di un’officina meccanica a Riposto. L’imputato, residente a Modena, ma all’epoca dei fatti contestati in vacanza in Sicilia con la propria famiglia, avrebbe aggredito la vittima dopo un’accesa discussione scaturita dalla mancata consegna dell’automobile lasciata in riparazione. Il colpo subito alla testa dal 63enne, caduto rovinosamente sull’asfalto, è costato all’uomo un ricovero in ospedale di due settimane ed un danno permanente ad un orecchio. Nella prossima udienza, fissata per il 12 aprile davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania, discuterà il legale Enzo Iofrida, difensore di fiducia dell’imputato. Subito dopo i giudici si ritireranno in camera di consiglio prima della pronuncia della sentenza.

L’AGGRESSIONE. E’ il 7 luglio del 2016 quando i carabinieri raggiungono un’officina meccanica in via Spina a Riposto. Il titolare dell’attività, il 63enne di Mascali Salvatore Malatino, poi trasportato in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove rimarrà ricoverato per diversi giorni in prognosi riservata, si trova riverso sull’asfalto in una pozza di sangue. Poco prima un’accesa discussione tra l’uomo e due clienti, Mauro Lo Mazzo e la moglie, degenera in una violenta aggressione. A scatenare l’alterco il continuo rinvio nella consegna dell’automobile lasciata dai coniugi in riparazione alcuni giorni prima. La donna si sarebbe rifiutata di lasciare l’officina senza la vettura ed a quel punto la vittima le avrebbe messo una mano sulla spalla per sospingerla verso l’uscita. Alle urla della moglie, Mauro Lo Mazzo avrebbe reagito aggredendo con un pugno il 63enne, che avrebbe sbattuto violentemente il capo sull’asfalto.


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