Piscina, addio al “Pallone”: raddoppiano i costi del progetto

Piscina, addio al “Pallone”: raddoppiano i costi del progetto

Lagalla: “Useremo finanziamenti regionali”

PALERMO – Niente piscina temporanea nel centro stampa di Italia ’90, meglio conosciuto come il “Pallone” di viale del Fante, e niente più quota dell’avanzo da destinare al progetto, visto che il costo è improvvisamente più che raddoppiato passando da 3,5 a 8 milioni di euro. Brutte notizie per lo sport palermitano che deve fare i conti con l’ennesimo intoppo della piscina olimpionica, anche se il sindaco Roberto Lagalla rassicura: “Useremo un finanziamento regionale”.

I soldi del Pnrr

Ma partiamo dall’inizio. La piscina comunale deve rifarsi il look grazie a 11 milioni del Pnrr, il che di per sé è un’ottima notizia; nel frattempo, però, serve una soluzione-ponte per atleti e utenti amatoriali che il Comune aveva individuato proprio nel Pallone, dove montare una piscina temporanea da 35 metri. Società contente, soldi trovati nell’avanzo di amministrazione, annunci alla stampa fatti e lavori pronti a partire entro l’anno.

Raddoppiano i costi

Peccato che qualcosa sia andato storto. Perché nella stima iniziale dei costi, pari a tre milioni e mezzo di euro individuati nell’avanzo, non si era tenuto conto di alcuni interventi necessari e così al Comune hanno dovuto rifare i calcoli. Da qui l’amara sorpresa: la spesa non sarà di 3,5 milioni ma di 8, più del doppio. Una notizia che avrebbe fatto saltare sulla sedia il sindaco Roberto Lagalla, che alcune voci di corridoio descrivono come furioso per un contrattempo che rischia di mandare all’aria gli impegni già presi.

La pratica nel frattempo è finita nelle mani del neo assessore allo Sport, Alessandro Anello, che appena insediatosi ha dovuto affrontare una questione che non è di poco conto. I problemi, infatti, sarebbero non uno ma due: da un lato il costo più che raddoppiato che ha spinto a togliere il progetto dalla divisione dell’avanzo, con l’esigenza adesso di trovare altrove i soldi necessari; dall’altro le difficolte di usare il Pallone che obbligano a cercare soluzioni alternative.

“Preoccupati, a rischio gare e posti di lavoro”

A dirsi preoccupato è Fabio Gioia, delegato Coni per Palermo. “I lavori nella piscina olimpionica sono necessari ed è bene che si facciano – dice a LiveSicilia – ma quella temporanea nel frattempo doveva essere pronta. Non capiamo come il prezzo sia potuto raddoppiare e su questo chiederemo chiarimenti all’amministrazione comunale, perché è evidente che ci saranno delle ripercussioni sull’attività agonistica, col suo indotto, e su quella amatoriale. Una notizia allarmante che destabilizza il mondo sportivo e sconvolge tutti i programmi”.

Il Comune corre ai ripari

“L’aumento dei costi non ha consentito di attingere i fondi dall’avanzo – spiega il sindaco Lagalla – ma si è trattato di una rinuncia indolore perché l’obiettivo, dopo l’approvazione del bilancio, è di avvalersi a inizio 2024 dei fondi regionali per coprire la spesa. Nel frattempo, gli uffici stanno effettuando ulteriori valutazioni sul Pallone e su altre eventuali aree dove realizzare la piscina. Se non dovesse essere all’interno del Pallone, penseremo anche ad altri progetti per questo spazio”.

La buona notizia è che i lavori alla vecchia piscina partiranno ad aprile, consentendo alle società qualche mese di respiro. “Sin dal mio insediamento avvenuto lunedì mi sono occupato di questa vicenda – spiega l’assessore Anello – e siamo in costante contatto con il Coni, le federazioni interessante e le società sportive per costruire un percorso condiviso e risolutivo. L’obiettivo è realizzare i lavori già previsti con avvio ad aprile per l’impianto della piscina comunale e, nel frattempo, stiamo già individuando un percorso per la realizzazione di una struttura temporanea alternativa per offrire agli atleti e agli appassionati strutture adeguate”. Il punto sarà trovare spazi idonei e, nelle more, si potrebbe ricorrere alla collaborazione dei privati.

Miceli (M5s): “Lagalla rischia la faccia”

“Il sindaco rischia di rimetterci la faccia – attacca Giuseppe Miceli del M5s -. Finora sono stati spesi più di 200mila euro del fondo di riserva per pulire e progettare, mentre l’amministrazione ha continuato ad annunciare nuove date: prima luglio, poi ottobre e ora chissà, creando incertezza. La verità è che la progettazione è stata aggiudicata solo da pochi giorni e le cifre che circolano sono passate da 3,5 milioni a 8,4, il doppio.  Questa improvvisazione, unita al maldestro tentativo di usare fondi del bilancio invece che extra-comunali, è gravissima: mi aspetto un significativo cambio di passo da parte del neo assessore Anello e dall’assessore Totò Orlando e che rispondano alla mia interrogazione che chiede certezza su costi, tempi e fonti di finanziamento”.


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