Migliaia di agricoltori in piazza| "Categoria stanca e arrabbiata" - Live Sicilia

Migliaia di agricoltori in piazza| “Categoria stanca e arrabbiata”

Le voci dalla piazza e l'incontro a Palazzo d'Orleans che non soddisfa Coldiretti. FOTO VIDEO

PALERMO – Piazza indipendenza è gremita. La Coldiretti ha riunito gli agricoltori da tutta la Sicilia per protestare contro le politiche agricole del governo regionale, politiche definite “fallimentari”. Il corteo è giunto di fonte a Palazzo d’Orleans dopo aver sfilato per le strade del centro e una volta cominciati i comizi, il presidente della Regione Nello Musumeci ha deciso di ricevere una delegazione degli agricoltori. Per la delegazione l’esito, però, non è stato apprezzabile: “Abbiamo ottenuto qualche rassicurazioni sull’accelerazione dei pagamenti per i fondi europei ma vigileremo e se fra un mese non avremo risposte saremo costretti a passare alle azioni di forza bloccando le merci”.

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Nella mattinata sul palco numerosi interventi hanno chiesto il confronto. Fra questi il segretario Vincenzo Gesmundo chiedendo dal palco l’incontro ha attaccato il governo regionale: “Uscite da quelle stanze e andate a vedere cosa accade in Sicilia per comprendere qual è il nostro stato. Questa manifestazione – ha aggiunto parlando delle presenze – ha pochi precedenti nella nostra storia. Vogliamo che a Musumeci sia chiaro che quando tanta gente decide di scendere in piazza non lo fa perché è comandata dalla sua associazione di categoria ma perché è davvero stanca e arrabbiata”.

Dopo di lui ha preso la parola il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini. Anche lui ha avviato il suo comizio rigettando le accuse di Musumeci che commentando la manifestazione ha parlato di “cattivo sapore della strumentalizzazione”. Al centro del suo intervento però c’è il blocco dei fondi europei. “Il settore agricolo può essere finanziato non con i fondi dei città siciliani ma con quelli europei eppure si rischia sempre che vengano rimandati indietro. Dobbiamo dircelo chiaramente i fondi Pac e Per alla fine dell’anno costituiscono una parte importante del nostro reddito”.

E ancora. “Il presidente Musumeci ci ha fatto notare, mentre si avvicinava la nostra manifestazione che erano state finanziate le prime cinquecento domande dei giovani. A questa osservazione – ha proseguito – rispondo: e ci voleva la nostra protesta per ottenere questo risultato?” Prandini si è occupato anche di altri temi. “È impossibile – ha detto – che la questione della fauna selvatica sia lasciata solo ai sindaci. Manca una visione strategica del futuro dell’agricoltura e della sua internazionalizzazione. Infine – ha concluso – c’è la questione della viabilità. Non è possibile che in alcune regioni vengono asfaltate le strade per arrivare in montagna e qui manca la viabilità basilare”.

In attesa dell’esito della riunione della delegazione con Palazzo d’Orleans si succedono sul palco le storie di agricoltori, in specie giovani che si sentono abbandonati e si dicono scoraggiati dalla burocrazia. “Io – afferma una imprenditrice dal palco – non voglio essere un eroina. Non chiediamo cose straordinarie.Vogliamo solo quello che ci spetta di diritto”. In tanti contestano la gestione dei consorzi di bonifica. A questo riguardo, un agricoltore afferma: “se mi viene inviata una bolletta nei tremila euro vuol dire che ogni anno devo comprare per nuovo il mio terreno. Com’è possibile che ci venga fatta una richiesta del genere?”

Alla manifestazione anche i primi cittadini

Al corteo hanno partecipato anche tanti sindaci provenienti da numerosi territori dell’Isola. “La città di Palermo e l’Anci Sicilia – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – aderiscono alla manifestazione della Coldiretti per lanciare un appello forte affinché freni lo spopolamento delle campagne. La crisi economica, la crisi dell’agricoltura, non è soltanto un problema che riguarda le imprese agricole, ma è anche una ragione profonda dello spopolamento delle zone interne della Sicilia e dell’impoverimento complessivo della nostra Regione”.

Fra i tanti sindaci c’era anche il primo cittadino di Trapani Giacomo Tranchida. Proprio lui spiegando le ragioni della sua partecipazione ha detto: “La filiera agro alimentare a km 0, in particolare, rappresenta non solo sostegno al reddito a tutela delle tradizioni e del paesaggio, ma anche un pezzo importante del Mosaico promo offerta della destinazione Trapani Western Sicily che – ha aggiunto in sindaco Trapani – troverà in seno alla prossima riqualificazione di piazza ex Mercato del Pesce (oggi dedicata a Mauro Rostagno) la sua “vetrina d’eccellenza”. 

In corteo anche il sindaco di Salemi, Domenico Venuti: “Accanto agli agricoltori salemitani, per partecipare alla manifestazione indetta da Coldiretti, per chiedere più sostegno e servizi migliori a un settore fondamentale della nostra economia – dice -. Il futuro della Sicilia e la lotta allo spopolamento delle campagne passano da un rilancio dell’agricoltura e da un cambio di atteggiamento delle istituzioni che devono stare accanto ai giovani che decidono di scommettere sulla propria terra e sulle sue potenzialità”.

L’esito dell’incontro con il presidente della Regione

Concluso l’incontro fra la delegazione di Coldiretti e il governo regionale dentro Palazzo d’Orleans, a prendere la parola è di nuovo il presidente nazionale Ettore Prandini. “L’incontro – racconta – è stato abbastanza animato perché ci è stato detto dire che va tutto bene e che per parlare delle prospettive future per questa regione occorre aspettare 12 anni. E’ stato aggiunto – ha continuato Prandini – che deve passare questo tempo per ottenere un cambiamento che riguardi la viabilità, il sistema irriguo e tutte le risposte concrete che abbiamo chiesto. Il presidente Musumeci e l’assessore Bandiera si sono impegnati ad accelerare i pagamenti del piano di sviluppo rurale dei vari bandi. Hanno però specificato – ha sottolineato – che questo accadrá compatibilmente con l’efficienza degli uffici spiegandoci che la situazione è drammatica perché dal 1990 non ci sono assunzioni”. Dalla piazza sono così partite le proteste. “Vorrei dirvi – ha chiosato poi Prandini – che tutto va bene ma non è così e fra qualche mese dovremo tornarci a mobilitare. Abbiamo avuto qualche promessa sul Psr ma dobbiamo rimanere vigili. La Sicilia ha il diritto a non essere una regione di serie B. Se aspettiamo 15 anni non ci saranno più le imprese agricole”.

Il tema è stato di nuovo la questione della strumentazione politica della manifestazione. “Non possiamo accettare – ha detto Prandini – che venga detto che questa manifestazione viene fatta perché è al governo il centrodestra. Non possiamo accettare le minacce velate di chi ci dice che si ricorderà delle nostre azioni. Invito il governo di questa Regione a verificare che interventi svolgono le altre regioni guidate dal centro destra a sostegno dei Comuni e delle Province. Poi il presidente confederale di Coldiretti ha concluso indicando gli obiettivi dello stato d’agitazione. “Sui fondi del Psr e della Pac avrei voluto raccontarvi una piena disponibilità per evitare che la Sicilia non perda 160 milioni di euro prima della scadenza della programmazione economica. Così non è e per questo vi invito a rimanere uniti e a valutare solo i fatti. Se fra un mese e mezzo non ci saranno risposte allora dovremmo agire con la forza per bloccare la movimentazione delle merci”.

*Aggiornamento ore 16.18
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, insieme con l’assessore all’Agricoltura Edy Bandierra e al dirigente generale del dipartimento Dario Cartabellotta, ha ricevuto a Palazzo Orleans una delegazione della Coldiretti, guidata dai presidenti nazionale e regionale Ettore Prandini e Francesco Ferreri. I rappresentanti dell’organizzazione di categoria hanno evidenziato al governatore alcune delle problematiche che affliggono il settore agricolo nell’Isola. Il presidente Musumeci ha illustrato le attività svolte dal governo in questi due primi anni di mandato. “Ci vorranno almeno tre lustri – ha detto loro – per rendere la nostra agricoltura competitiva al pari delle altre Regioni Italiane. L’importante era avviare un nuovo corso e lo abbiamo già fatto. Auspico un clima di serenità nel confronto con la Coldiretti, così come c’è con tutte le altre organizzazioni di categoria”.


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