PALERMO- La notizia, in fondo, era stata ampiamente annunciata. Stefano Polizzotto dopo aver guidato la Segreteria tecnica del presidente Crocetta ed è stato nominato come consulente del governatore. Polizzotto dovrà occuparsi di “Esame, studio e redazione di relazioni e pareri in merito a questioni di natura giuridico-amministrativa di maggiore rilevanza afferenti le competenze degli Uffici di diretta collaborazione dell’On.le Presidente, con particolare riferimento al riordino dell ‘assetto delle società partecipate regionali; studio e/o redazione di memorie e pareri in ordine a questioni di natura legale”.
Per la sua collaborazione, che inizia oggi e terminerà il 31 dicembre di quest’anno, la Regione spenderà una cifra di 12.400 euro lordi. Polizzotto aveva polemicamente lasciato l’incarico nell’ufficio di staff del presidente della Regione a causa delle critiche piovute sul professionista, in relazione ai suoi numerosi incarichi di consulenza ottenuti da diversi enti legati al settore pubblico. Ma non solo. Pochi giorni fa, sui giornali era rimbalzata la notizia di una indagine a suo carico. Secondo gli inquirenti, Polizzotto avrebbe ottenuto un “vantaggio patrimoniale” legato al conferimento di due incarichi professionali da 82mila euro complessivi. Incarichi che sarebbero stati “ingiustificati”.
E per i quali la procura si starebbe preparando a chiedere il rinvio a giudizio. Ma al di là della vicenda giudiziaria, le polemiche sono sorte anche in seguito alle diverse nomine e consulenze dell’avvocato: da quello nel cda della Sas, alla Fondazione San Raffaele-Ospedale Giglio di Cefalù e l’Ato Ambiente CL 2 (non più vigente). O quelle ottenute in passato dall’Azienda Policlinico di Palermo, il Comune di Licata, quello di Trapani, quello di Alcamo, quello di San Salvatore di Fitalia, e la Provincia di Caltanissetta.
“Se ho molti incarichi – aveva replicato Polizzotto – è solo perché sono bravo. Ma adesso torno a fare l’avvocato”. E il consulente, ovviamente. Anche per il governatore che, già in occasione della conferenza stampa in cui Polizzotto aveva pubblicamente confermato la notizia delle proprie dimissioni, aveva ammesso: “Non credo che mi priverò del suo aiuto, magari lo nominerò come consulente legale. Nessuno può impedirmi di nominare un consulente”.
E la nomina, come detto, è arrivata. Polizzotto, del resto, aveva sgombrato il campo da possibili incomprensioni con Crocetta, assicurando, anche in un’intervista a Live Sicilia: “Rimarrò sempre al fianco del presidente Crocetta, con il quale sono legato da un’amicizia vera, che va avanti da oltre dieci anni”. Da quando, insomma, Polizzotto curò il ricorso che consentì a Rosario Crocetta di diventare per la prima volta sindaco di Gela, dando il via alla carriera politica del governatore.
A far discutere, semmai, è la natura dell’incarico. Polizzotto, infatti, dovrebbe occuparsi di società partecipate. E subito sull’incarico si allungano le ombre di un possibile conflitto di interessi. Polizzotto, infatti, fino a ieri faceva parte del Cda della più grossa società partecipata dalla Regione, la Servizi ausiliari Sicilia, nata dalla fusione di Biosphera, Multiservizi e Beni culturali. Ma a Live Sicilia Polizzotto puntualizza: “Mi sono dimesso dalla Sas, e l’assemblea dei soci ne ha preso atto già oggi. Adesso posso tornare a fare quello che so fare davvero: l’avvocato”.