Ponte, chiesta procedura di infrazione. Ma Ciucci 'rassicura'

Ponte, chiesta procedura di infrazione contro l’Italia. Ciucci ‘rassicura’

La denuncia alla Commissione europea
L'INFRASTRUTTURA
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PALERMO – “Invece del ponte” ha presentato alla Direzione generale del mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle Pmi della Commissione europea richiesta per valutare l’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea a carico dell’Italia sull’appalto per la progettazione e costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

Ma l‘amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, “rassicura” che l’Italia non rischia alcuna procedura di infrazione europea.

Ponte sullo Stretto, la denuncia

La denuncia, presentata lo scorso 20 giugno, segnala che i provvedimenti adottati nel 2023 da governo e parlamento italiani per riattivare i contratti potrebbero violare la direttiva 2014/24/Ue che obbliga a bandire una nuova gara d’appalto se il valore del contratto cresce oltre il 50% del valore iniziale.

Rilevato che il progetto non espone i necessari elaborati di stima né il piano economico e finanziario, viene evidenziato che il documento Ger0332 (“Aggiornamento analisi costi-benefici”) riferisce soltanto un costo totale dell’investimento di 13,5 miliardi di euro, di cui 10,855 miliardi per “affidamento al contraente generale”, come si legge nella tabella 3 di pagina 27. Secondo l’associazione, in base al piano economico e finanziario dell’opera sottoscritto il 21 settembre 2009, Il valore originario del contratto era 3 miliardi 879.600.000 euro, e l’aggiornamento prezzi contrattualmente previsto lo portava a 4 miliardi 544.906.000 euro.

La maggiorazione intervenuta a marzo 2009 aveva portato il corrispettivo totale a 4 miliardi 969.530.000 euro. L’incremento di costo risultante dal progetto definitivo è dunque compreso fra il 179,8% e il 118,4% di ogni precedente valore, importi che superano di molto (ben oltre il doppio) il limite di incremento posto dall’art. 72 della direttiva 2014/24/Ue (recepita da decreto legislativo 50/2016 e modifiche e integrazioni) secondo cui “l’eventuale aumento di prezzo non deve eccedere il 50% del valore del contratto iniziale”.

Ciucci rassicura

L’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, “rassicura” che l’Italia non rischia alcuna procedura di infrazione europea per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.

“Il rispetto dell’articolo 72 della direttiva Ue appalti riguardante il limite del 50% della crescita del costo – spiega Ciucci – è espressamente richiamato dal decreto-legge 35 ‘Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria’ che ha riattivato il progetto. Come risulterà nell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario, in corso, le disposizioni saranno rispettate. In ogni caso la crescita del valore dell’investimento non si riferisce a maggiori opere ma al forte aumento dei costi dei materiali da costruzione registrato negli ultimi anni”.


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