Ponte sullo Stretto e maggioranza: sale la tensione con l'opposizione

Ponte sullo Stretto e maggioranza: sale la tensione con l’opposizione

L'attacco del M5S e di Europa Verde
L'INFRASTRUTTURA
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ROMA – “Il ponte sullo Stretto è inutile, anti-economico e rischia di diventare una cattedrale nel deserto infrastrutturale del Meridione”. Sono le parole dei deputati del M5S delle commissioni Infrastrutture e Trasporti Ilaria Fontana, Patty L’Abbate, Daniela Morfino, Agostino Santillo, Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Giorgio Fede.

Ponte, l’intervento del M5S

“Anche il rapporto odierno di Legambiente “Pendolaria” ne dà ampia conferma – aggiungono i deputati del M5S-. Soprattutto, è ormai evidente che nella maggioranza questa sbornia propagandistica di Salvini inizia a suscitare numerosi fastidi, visto che la Lega si è trovata costretta a ritirare l’emendamento al Milleproroghe che spostava al 2027 l’applicazione della spending review per la società “Stretto di Messina Spa”, tentativo sfacciato di Salvini di concederle un plafond illimitato per un triennio”.

“Arrivati a questo punto, è necessario che la premier Meloni – aggiungono i parlamentari – ritorni in sé e che trovi una cura per questo raptus di follia del suo alleato leghista. Che oltretutto in questi giorni incontrerà i governatori di Sicilia e Calabria, e ci chiediamo con quale faccia spiegherà l’azzeramento dei fondi di coesione delle suddette regioni, se non con quella di chi è alla canna del gas nel raccattare voti. Questo governo ci ripete a ogni piè sospinto che la coperta è corta”.

I deputati sostengono che “buttare almeno 12 miliardi – che diventeranno sicuramente molti di più – per quest’opera non sta né in cielo né in terra. Già con il Pnrr stiamo vedendo una sequela infinita di disastri da parte di questo governo in tema di infrastrutture. Meloni si adoperi – conclude – per non dare al paese il colpo di grazia definitivo”.

Interviene Bonelli

“La notizia del ritiro dell’emendamento proposto dalla Lega sullo slittamento della spending review per la società Ponte sullo Stretto – spiega il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli-. dopo il parere contrario del governo, è la prova di uno scontro politico interno alla maggioranza sul tema del Ponte che investe direttamente la premier Meloni”.

Bonelli parla dell’emendamento proposto che “avrebbe comportato lo slittamento della spending review per la società Ponte al 2027, con potenziali conseguenze negative sul costo complessivo del progetto. È importante sottolineare che tale normativa avrebbe fatto aumentare il costo del ponte al di fuori dei limiti stabiliti dalla spending review, evidenziando così la criticità dell’opera e la necessità di una valutazione accurata dei costi”. E ancora, insiste l’ambientalista: “L’emendamento ritirato prevedeva un periodo di tre anni senza limiti di spesa e di stipendi per la società Ponte sullo Stretto, una decisione che avrebbe avuto gravi implicazioni sul piano finanziario e che dimostra la criticità e l’opacità di un’opera “succhia soldi” voluta dalle mire propagandistiche di Matteo Salvini”.


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