Alla corte di Vespa | trionfa l'amore - Live Sicilia

Alla corte di Vespa | trionfa l’amore

Niente candidati in studio, per una sera il salotto di Porta a porta, storico talk show di Bruno Vespa, abbandona la tribuna politica e fa spazio al cinema, all'amore, a principi e principesse. Tra risate, gossip e favole, la crisi e l'attualità riescono comunque a trovare un loro spazio.

PORTA A PORTA
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ROMA – Per una sera stop alla campagna elettorale, a Porta a porta, il programma condotto da Bruno Vespa, si è parlato d’amore, di cinema, di vita, crisi, favole, principi e principesse. In studio i protagonisti del nuovo film di del comico napoletano Alessandro Siani “Il principe abusivo” tra cui Cristian De Sica, Serena Autieri, Sarah Felberbaum.

Il film farà da filo conduttore a tutta puntata: una principessa, Sarah Felberbaum, decide di guadagnare notorietà cominciando una relazione con un ragazzo povero, ignorante e alquanto rozzo, Alessandro Siani.

Tra anticipazioni e scene tratte dal film un informatissimo Antonio Caprarica, storico inviato dei principali tg Rai, tra gli ospiti del talk show in collegamento da Londra, ripercorre, anche grazie all’ausilio di servizi ad hoc, le storie d’amore dei reali inglesi e non solo.

Da Kate Middelton a Letizia di Spagna, da Rania di Giordania a Charlène Wittstock, le future o attuali regine non hanno sangue blu che scorre nelle loro vene. La monarchia cambia e si evolve, mentre l’economia e la società sembrano tornare indietro nel tempo, questo il concetto di fondo emerso dalle opinioni degli ospiti in studio.

Dai film, agli amori da favola dei reali d’Europa, per Candida Mordillo, editorialista del gruppo Rcs, spesso presente nel salotto di Bruno Vespa, fanno sognare e vendere più copie proprio in questi momenti di crisi: “la gente ne ha bisogno”.Tutti d’accordo: monarchia e gesti sfacciatamente romantici sono simboli anacronistici che stimolano ancora la fantasia e la voglia di sognare

Non sono mancati naturalmente momenti dedicati alla politica, si parla ancora di crisi. Ma a parlare non sono stati i candidati, neanche uno seduto sulle famose poltrone bianche, ma il tributo che la redazione e Bruno Vespa hanno dedicato a Vittorio De Sica, per omaggiare naturalmente il figlio Cristian presente in studio.

Interviste, backstage e documenti rari che immortalano un Vittorio de Sica regista, attore, cantante.Ma si parla soprattutto di cinema, del neo realismo, di cui Vittorio De Sica fu promotore attraverso numerosi film diretti ed interpretati, da questo modo rivoluzionario di fare cinema. Dal dopo guerra in poi la macchina da presa scende in strada, e rende protagonisti gli spettatori raccontando le loro miserie e la loro voglia di riscatto dopo la distruzione pressoché totale del paese.

In un susseguirsi di servizi e interventi degli ospiti, tra cui anche il sociologo Domenico De Masi, si traccia il quadro di un’Italia, al contrario di quella degli anni 50, stagnante, in cui l’ascensore sociale pare essersi completamente fermato, in cui l’istruzione, una volta decisivo trampolino di lancio per una futura carriera, non fa più da discriminante.

Gli ultimi dati Istat parlano chiaro: stesso tasso di disoccupazione fra diplomati e laureati, e nel caso di un impiego, stessa retribuzione.Gli ospiti e il conduttore tirano le somme della serata arrivando, anche se fra una battuta e l’altra di uno smagliante Siani e un sempre verde De Sica, ad un amaro interrogativo: nel dopo guerra la miseria diventò arte, l’arte, e non solo naturalmente, produsse effetti di civiltà.

Oggi cosa dobbiamo aspettarci?


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