Porto di Catania, gli autonomisti chiedono un confronto politico

Porto di Catania, gli autonomisti chiedono un confronto politico

Presentata e votata la mozione
CONSIGLIO COMUNALE
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CATANIA – “Avviare un percorso di informazione e confronto politico al fine di realizzare un accorpamento di integrazione della progettualità della città con l’Ente Porto nonché con gli altri Enti e/o Istituzioni coinvolte, ricorrendo a tutti gli strumenti di confronto previsti legislativamente per la realizzazione delle opere di pubblico interesse”. 
È quanto viene chiesto all’amministrazione comunale da una mozione firmata dal capogruppo, Orazio Grasso, insieme ai consiglieri Mpa Serena Spoto, Angelo Scuderi e Daniela Rotella; mozione approvata nell’ultima seduta del Consiglio Comunale. 

Una mozione che arriva dopo il consiglio del 12 marzo in cui il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Sicilia Orientale aveva illustrato il progetto del Piano Regolatore del Sistema Portuale, senza però fornire al consiglio la documentazione necessaria. 

Il “water-front”

Nella mozione dei consiglieri Mpa, poi, si fa riferimento al fatto che il porto di Catania “rappresenti un importante scalo marittimo di 1^ classe, a prevalente utilizzo commerciale e diportistico” e che come previsto dal “protocollo di intesa siglato nel Marzo del 2016 tra l’Autorità Portuale e l’Amministrazione Comunale di Catania, si è dato inizio ad un processo di integrazione del porto con la città, preludio di quello che sarà il un nuovo “water-front”.

Criticità e “incoerenza”

Inoltre si sottolinea come siano “emersi e stati evidenziati diversi punti di criticità tra cui in particolare, per quello che di maggiore interesse per l’Amministrazione Comunale, l’assenza di collegamento ferroviario tra Porto ed Aeroporto nonché́ la mancanza di integrazione del Porto con il Centro Storico”.

Infine, alla base della mozione approvata dal consiglio, c’è anche la “mancata espressione, in fase di approvazione al DPSS, di alcuna valutazione di coerenza rispetto al piano territoriale regionale, non essendo concluso il relativo iter formativo, né la valutazione ambientale strategica (VAS) oltre alla mancata adozione ad oggi del PUC da parte del Comune rischia che di vanificare la suddetta attività̀ di programmazione”. 

Secondo i consiglieri Mpa, infatti, persisterebbe la volontà, da parte dell’Autorità portuale, di volersi riportare alle precedenti proposte dei Piani Regolatori Portuali del 2004 e del 2014.


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