Pozzallo, trattamento non convalidato: i migranti hanno lasciato il cpr - Live Sicilia

Pozzallo, trattamento non convalidato: i migranti hanno lasciato il cpr

Gasparri ha presento un'interrogazione a Nordio

POZZALLO (RAGUSA) – Hanno appena lasciato il cpr di Pozzallo i migranti per cui la giudice di Catania Apostolico sabato non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore disapplicando il decreto Cutro ritenuto contrario alle norme europee e alla Costituzione.

La richiesta di asilo

I migranti, che hanno fatto tutti richiesta di asilo, verranno ospitati da alcuni familiari – uno in particolare ha anche la cittadinanza italiana – che si trovano regolarmente nel Paese. Ad aspettarli fuori dal cpr in cui al momento non c’è nessun trattenuto c’era l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro che ha impugnato il provvedimento di fermo del questore.

L’interrogazione di Gasparri

“Ho presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Nordio, dopo che sono emersi alcuni aspetti relativi al magistrato Iolanda Apostolico del Tribunale di Catania che, come apprendo per mezzo stampa, non ha convalidato il fermo di tre migranti tunisini trattenuti nel cpr di Pozzallo, disapplicando il decreto del governo che prevede il trattenimento dei richiedenti asilo nei cpr”. Lo annuncia in una nota il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, specificando di aver chiesto al ministro “se non ritenga doveroso avviare una ispezione nei confronti della procura di Catania visto che le decisioni del magistrato, alla luce delle sue idee più volte espresse sui social, la rendono evidentemente imparziale e non adatta a ricoprire il proprio ruolo”. Riferendosi al giudice Apostolico, Gasparri ricorda: “Avrebbe ‘dichiarato illegittimo il fermo disposto dal questore di Ragusa sostenendo che fosse contrario alle normative europee e alla Costituzione’. Appare infatti singolare che tale iniziativa arrivi da un magistrato che sul proprio profilo social, come emerso sulla stampa, avrebbe condiviso diverse campagne lanciate da Potere al popolo contro il centrodestra e una mozione di sfiducia contro il leader leghista Matteo Salvini nel 2018′”. Quindi conclude: “Su questa vicenda andremo fino in fondo senza farci intimidire da chi, colme Albamonte, continua ad abbaiare contro il governo e a difendere una magistratura, questa si involuta, che appare sempre più lontana dal proprio ruolo e sempre più politicizzata”.


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