Precari, Crocetta ci ha ripensato | Rispunta l'Agenzia di Faraone - Live Sicilia

Precari, Crocetta ci ha ripensato | Rispunta l’Agenzia di Faraone

Rosario Crocetta e Davide Faraone

Il governatore aveva criticato l'idea del sottosegretario ma ora vuole il nuovo carrozzone.

Regione ed enti locali
di
4 min di lettura

PALERMO – Pochi mesi fa per Crocetta si trattava solo di un “un modo clientelare per affrontare la questione”. E invece adesso proprio il governatore sta pensando di riciclare l’idea del sottosegretario Davide Faraone e creare, così, la cosiddetta “Agenzia dei precari”.

Una idea che era finita dentro un emendamento firmato da Faraone già durante i lavori della scorsa legge di stabilità nazionale. Una proposta ritenuta poi inammissibile dalla commissione bilancio, e accompagnata da critiche e dubbi. Giunti soprattutto dal mondo della politica. Per il Movimento cinque stelle, infatti, quella Agenzia era poco più che “una sparata”. Per Crocetta, come detto, una boutade clientelare.

Che adesso, però, rischia di tornare buona proprio al governo regionale. Ieri, a Palazzo d’Orleans, doveva tenersi un incontro a tre tra il presidente della Regione, l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e l’assessore alle Autonomie locali Luisa Lantieri, per parlare proprio della rinascita dell’Agenzia, che presto potrebbe vedere la luce. Una riunione poi rinviata a data da destinarsi. Ma l’idea non è tramontata. Anzi. E l’Agenzia potrebbe coincidere con un trasferimento di risorse e funzioni alla Resais, la società regionale che svolge compiti simili, e oggi guidata dall’ex assessore di Lombardo, Nicola Vernuccio.

“Dovrà trattarsi però – precisa Luisa Lantieri – di una proposta seria e fattibile: non abbiamo intenzione di cadere negli slogan o negli annunci puramente propagandistici”. E in effetti, la strada verso l’Agenzia unica dei precari, un soggetto “misto” pubblico-privato che fungerà, sostanzialmente, da ente per la somministrazione del lavoro per gli oltre 14 mila precari degli enti locali, è ancora lunga.

“Intanto – spiega ad esempio Lantieri – dobbiamo ricordarci che c’è una legge in vigore per regolamentare il settore, ed è la cosiddetta ‘legge D’Alia’ che fissa termini e paletti. Servirà, quindi, innanzitutto una deroga”. Ma non solo. Perché poi bisognerà opeare il monitoraggio dei posti effettivamente liberi nelle piante organiche degli enti. “Difficilmente – afferma l’assessore alle Autonomie locali – possiamo pensare che quei precari possano trovare tutti posto nei Comuni”. E poi, non mancano le altre difficoltà, come quelle relative alla mobilità dei dipendenti, che non possono al momento essere inviati in sedi lavorative più distanti di 50 chilometri da quella d’origine.

Ma il governo regionale adesso sta prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi-agenzia, nonostante il gelo col quale il governatore aveva accolto la proposta di Faraone. E potrebbe essere questa una delle risposte che Crocetta riserva a sindaci e lavoratori che oggi sfileranno per il centro di Palermo, proprio per protestare contro i ritardi e le inefficienze dell’esecutivo sul tema dei precari. Una manifestazione che si terrà nonostante le notizie provenienti dall’Ars, dove i deputati hanno approvato una norma che sposta dal 30 giugno al 30 settembre la data per l’avvio, da parte dei Comuni, dei processi di stabilizzazione: “Forse non appare chiaro – hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia – che avere spostato la data non affronta né tantomeno risolve il problema dei precari. Non è più tempo di ‘contentini’ che servono solo a perdere tempo e a ‘tirare a campare’. Tale modifica normativa non può in alcun modo rappresentare una soluzione né per i precari dei comuni né per il personale – tutto – delle ex province. Per questi motivi – proseguono Orlando e Alvano – confermiamo le ragioni della manifestazione unitaria, organizzata dalla nostra Associazione e da tutte le rappresentanze dei lavoratori, che si svolgerà domattina con l’obiettivo di trovare, una volta per tutte, una soluzione al dramma degli oltre 14 mila precari dei comuni senza togliere certezze ai lavoratori delle ex province, chiediamo, quindi, ancora una volta, – aggiungono – un’assunzione di responsabilità per una soluzione strutturale anche rispetto ai comuni in dissesto e pre-dissesto, che, in considerazione del fatto che sono destinati ad aumentare sempre  di più, non possono essere considerati come una categoria isolata”.

E la partita è anche, ovviamente, politica. Proprio pochi giorni fa il sottosegretario Faraone aveva puntato l’indice contro il governo Crocetta: “I soldi alla regione il governo nazionale li ha già dati, gli ormai famosissimi 500 milioni di euro previsti nel dl enti locali, e abbiamo già fornito anche, bello e fatto, un piano sulle piante organiche e sulla ipotesi di creazione dell’agenzia che stabilizzi tutti i precari e li renda funzionali al servizio dei cittadini. Eppure nonostante questo tutto è fermo in una condizione di stallo dannoso e immotivato. Cosa aspettano in Regione? Le risorse ci sono – ha aggiunto – e con gli assessori regionali Lantieri e Baccei, insieme al Sottosegretario Rughetti, abbiamo avviato un tavolo di lavoro per definire l’Agenzia dei precari che consentirebbe di risolvere la questione”. L’Agenzia che non piaceva a Crocetta. Ma adesso, a quanto pare, il governatore ha cambiato idea. E ha deciso di affrontare la questione in maniera “clientelare”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI