Processo Lombardo rinviato| Si pente Paolo Mirabile - Live Sicilia

Processo Lombardo rinviato| Si pente Paolo Mirabile

Colpo di scena nella nuova udienza del processo a carico dell'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Si è pentito Polo Mirabile, fratello di Giuseppe. Vincenzo Basilotta testimone della difesa, imprenditore di Castel di Iudica condannato per mafia, si è avvalso della facoltà di non rispondere, il Pm Antonino Fanara ha chiesto l'acquisizione di nuovi documenti. Il processo è stato rinviato all'8 gennaio.

Procura di Catania
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4 min di lettura

18.05 Guido Ziccone, legale di Lombardo, spiega a LivesiciliaCatania che “nei prossimi giorni saranno esaminati i verbali di Paolo Mirabile. Al momento siamo sereni”

18.00 il processo è stato rinviato all’8 gennaio 2013

17.30 problemi tecnici non consentono l’interrogatorio del pentito Giuseppe Mirabile

17.00 Si è pentito Paolo Mirabile, fratello del boss Giuseppe, collaboratore di giustizia arrestato lo scorso gennaio con l’operazione Efesto. La Procura ha chiesto che i suoi verbali vengano acquisiti agli atti del processo, i legali stanno valutando. Si tratta di 100 pagine che fornirebbero importanti riscontri alle dichiarazioni di Giuseppe Mirabile. Per entrare nel processo i verbali del pentito necessitano dell’accordo delle parti.

16.30 Vincenzo Basilotta, imprenditore condannato per mafia è fuori sede e il suo legale Carmelo Peluso ha comunicato che intende avvalersi della facoltà di non rispondere. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero stati depositati i verbali di un nuovo pentito, Paolo Mirabile. Questo pomeriggio nella nuova udienza del processo a Raffaele Lombardo, era attesa la deposizione degli ultimi due testimoni citati dalla difesa, a conclusione dell’integrazione probatoria prevista dal rito abbreviato condizionato. Vincenzo Basilotta, imprenditore del movimento terra di Castel di Iudica, condannato in primo grado nel processo “Dionisio” per associazione a delinquere di stampo mafioso e oggi di nuovo imputato in Appello, in seguito al recente annullamento in Cassazione del verdetto di secondo grado. E Giuseppe Mirabile, reggente della famiglia Santapaola- Ercolano fino al 2003 per conto di Antonino Santapaola, quel fratello minore del boss ‘Nitto’ che finì per scalare i vertici di Cosa Nostra etnea nei primi anni duemila. Oggi verrà fissato il calendario degli appuntamenti in vista della sentenza di primo grado. Il processo tornerà inoltre a incrociare un troncone ‘gemello’ dell’inchiesta Iblis, quello che vede alla sbarra il fratello dell’ex presidente, il deputato nazionale Angelo Lombardo. Per lui è in corso la fase delle udienze preliminari, dopo che la difesa aveva optato per il rito ordinario. “Sulla richiesta di rinvio a giudizio della Procura- spiegano i legali del deputato autonomista- il giudice Marina Rizza si pronuncerà nelle stesse ore della sentenza attesa per l’ex presidente”.

La richiesta della deposizione di Basilotta si inscriveva nel solco di una precisa strategia difensiva. “Secondo l’accusa- ha spiegato l’avvocato di Lombardo, Alessandro Benedetti, ai microfoni di LiveSiciliaCatania lo scorso 28 Novembre- la famiglia Santapaola non avrebbe preteso il pizzo da Basilotta per la costruzione del centro commerciale del Pigno, in quanto quei soldi sarebbero stati destinati alla campagna elettorale del presidente Lombardo. Se Basilotta è coinvolto in questa vicenda- ha concluso l’avvocato- dovrà essere nelle condizioni di smentire quella che riteniamo una ricostruzione non corrispondente al vero”.

Dei rapporti tra Basilotta e Lombardo si è occupato il mensile S nel giugno del 2011. “Abbiamo fatto il lavoro del Pigno e gli servivano 3-400 camion di terra, glieli abbiamo portati”, ha spiegato l’imprenditore nel corso dell’intervista esclusiva. Per il lavoro di cui parla “il re del movimento terra”, il presidente della Regione aveva regolarmente pagato: “Io – ha spiegato Basilotta – ho detto ai Ros che io gli ho fatto il lavoro, gli ho dato copia della fattura, del bonifico bancario… Non mi ha dato mai niente, non ho nessun rapporto”. Nel 2007, due anni dopo la condanna in primo grado per mafia, Basilotta aveva anche lavorato nell’agriturismo della moglie di Lombardo, Saveria Grosso. La Icoter, azienda di proprietà dell’imprenditore di Castel di Iudica, aveva portato nella proprietà della Grosso diversi camion di terra.

Il neo- pentito Giuseppe Mirabile, invece, depone per la prima volta in un processo. Alla sua scelta di collaborare con la magistratura, resa nota il 9 ottobre scorso, qualcuno ha già risposto tre settimane dopo con sette colpi di pistola. Obiettivo: un panificio di proprietà dei suoi familiari protetto da vetri antiproiettile nel cuore di San Cristoforo.

Da Mirabile sono venute le ultime dichiarazioni sul conto del leader autonomista. Nei verbali depositati lo scorso 9 Ottobre si parla di presunti contatti, smentiti da Lombardo. Si tratta di informazioni “de re lato”, di cui lo stesso boss sarebbe venuto al corrente quando era già in carcere. Il procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi, le ha definite “significanti”. I legali del leader autonomista, invece, minimizzano. Subito dopo le deposizioni dei testi, davanti al Gup Marina Rizza, sfileranno i legali di Angelo Lombardo per l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio.

Nel processo in rito abbreviato, invece, è già scattato il conto alla rovescia. A gennaio la parola passerà ai Pm Antonino Fanara, Agata Santonocito, Giuseppe Gennaro e Iole Boscarino. Accanto a loro ci saranno il procuratore della Repubblica, Giovanni Salvi, e Carmelo Zuccaro, coordinatore della Dda etnea. Da una parte, le mille anime di una Procura della Repubblica. Dall’altra, sempre presente, l’ex governatore.

 


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