Pronta la nuova giunta di Orlando |Continuità anche nelle nomine - Live Sicilia

Pronta la nuova giunta di Orlando |Continuità anche nelle nomine

Martedì 27 giugno l'ufficializzazione della squadra con 4 nuovi assessori. Il malumore dei partiti.

PALERMO – Ultime ore prima della presentazione ufficiale della nuova giunta di Palermo taragata Leoluca Orlando, che avverrà martedì 27 giugno a Palazzo delle Aquile. Con la proclamazione a sindaco del “Professore”, avvenuta giovedì scorso a Palazzo Jung, è infatti formalmente decaduta la vecchia squadra di governo, aprendo i giochi per le nomine di quattro nuovi assessori. Ma se Orlando è deciso a continuare con l’approccio seguito durante la campagna elettorale, evitando fino alle prossime elezioni regionali nomine di politici o consiglieri provenienti dai partiti, proprio all’interno di questi ultimi si stanno manifestando malumori per il mancato coinvolgimento nelle decisioni che riguardano la nuova amministrazione.

I nomi dei primi quattro assessori designati erano arrivati durante la campagna elettorale, come da obblighi di legge: Antonino Gentile al Bilancio, Giuseppe Mattina ai Beni comuni, Gaspare Nicotri all’Organizzazione e personale comunale e Iolanda Riolo alle Aziende partecipate. Già durante la conferenza stampa di presentazione dei quattro assessori Orlando indicò la strada da seguire: il sindaco ringraziò i partiti della sua coalizione “perché hanno rimesso a me il compito di decidere la squadra di assessori”, e sottolineò che non avere politici in squadra era un segnale di “cambiamento nella continuità”.

Un cambiamento che domani, secondo le indiscrezioni che circolano negli ambienti della coalizione che sostiene Orlando, vedrebbe la riconferma di quattro assessori della vecchia giunta. I nomi sul tavolo sono quelli di Andrea Cusumano alla Cultura, una nomina strategica in vista dell’appuntamento con la biennale dell’arte Manifesta, che si terrà a Palermo nel 2018, e di Emilio Arcuri, Giovanna Marano e Sergio Marino, unico presente, tra i “papabili”, alla proclamazione a sindaco del Professore. A circolare era stato anche il nome del presidente di Gesap Fabio Giambrone, così come anticipato da Livesicilia: si tratta di uno degli uomini più vicini a Orlando, a cui era stato offerto l’incarico di vicesindaco, ma ha rifiutato l’offerta di un impegno nella futura giunta comunale.

Il vero nodo della partita delle nomine è però quello politico. Le mosse di Orlando cercano di tenere fuori dalla giunta i partiti, la cui partecipazione è rimandata a dopo le Regionali, e proprio guardando alle elezioni del 5 novembre Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito Democratico, commenta le trattative in corso per le nomine degli assessori: “Al Pd non interessa creare frizioni con Orlando. Palermo può essere il faro per un’esperienza da traslare a livello regionale, e quindi è prioritario conservare la maggioranza che si è costruita intorno al sindaco di Palermo”. Una priorità che per Miceli segna il superamento della logica di divisione delle nomine tra le diverse anime della maggioranza: “Non scatteranno, in questa amministrazione, processi di lottizzazione delle poltrone, con assessori distribuiti ai singoli partiti sulla base del peso elettorale. Qualsiasi nomina sarà fatta con il consenso di tutta la coalizione, mentre la lottizzazione è quella che ha caratterizzato l’esperienza di Crocetta. Noi abbiamo immaginato di invertire la rotta proprio rispetto a questo governo regionale”.

Le dinamiche regionali sarebbero state, riferisce Miceli, tra i temi dell’incontro avvenuto venerdì scorso tra vertici del Pd e Fabio Giambrone, un incontro che doveva servire anche a fare il punto sulla partita delle nomine. Secondo una fonte interna del Pd, sarebbe stato proprio durante quella riunione che Giambrone avrebbe comunicato l’intenzione di Orlando di lasciare tutto com’è, nominando quattro persone provenienti dalla vecchia giunta. Una decisione che ha sollevato più di un malumore tra i democratici, che temono di essere ridotti a un semplice aggregato elettorale senza voce in capitolo e di essere costretti ad appoggiare un progetto di cui, fino a pochi mesi fa, erano all’opposizione. In casa Pd si registra anche il malumore di Antonio Ferrante e Attilio Licciardi, componenti dell’assemblea nazionale del partito, che in un comunicato stampa chiedono a Miceli la convocazione della direzione provinciale per “un confronto e una discussione interna che ad oggi, inspiegabilmente, non sembra rappresentare una priorità per la segreteria provinciale”.

Se nel Pd si cerca una posizione unitaria, Sinistra Comune, altro pezzo di maggioranza orlandiana, attende di scoprire le mosse del sindaco. A meno di ripensamenti dell’ultimo minuto Giusto Catania, che dell’ultima amministrazione è stato uno dei volti più noti a causa del suo impegno per le pedonalizzazioni e la Zona a traffico limitato, dovrebbe rimanere fuori dalla prossima giunta. Dunque un cambiamento rispetto alle promesse di continuità fatte in campagna elettorale, ma rispetto a cui dentro Sinistra Comune si cerca di stemperare la tensione, riconducendo tutto alle normali dinamiche di una coalizione. L’esclusione di Catania, tuttavia, rientrerebbe nella linea dettata da Orlando di non volere coinvolgere consiglieri comunali eletti nella nuova squadra di governo.


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