Sanità e incroci pericolosi con l'Ars, le nomine ora sono a lunga scadenza - Live Sicilia

Sanità e incroci pericolosi con l’Ars, le nomine ora sono a lunga scadenza

Finanziaria all'orizzonte, a Palazzo d'Orleans ha vinto la prudenza

PALERMO – Il rischio era quello di lasciare troppi scontenti per le nomine della sanità alla vigilia di una sessione di bilancio delicatissima all’Ars. Sarebbe stato un salto nel buio per il governo, con il rischio di trasformare Sala d’Ercole in un Vietnam e con l’incubo del fuoco amico in agguato. Il 7 novembre l’Assemblea affronterà il ‘Collegato ter’, diventato di fatto una vera e propria manovrina, poi toccherà alla legge di stabilità 2024-2025. Il buonsenso ha prevalso e così l’Esecutivo ha prorogato gli attuali commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere.

Il nodo direttori sanitari e amministrativi

Una scelta adottata “per garantire la continuità gestionale e funzionale degli enti sino al completamento della procedura di selezione dei nuovi direttori sanitari e amministrativi”, recita la nota di Palazzo d’Orleans fornendo una spiegazione tecnica a una scelta politica del governo che già il 7 novembre dovrà affrontare l’aula per il il ‘Collegato ter’ . La via d’uscita, quindi, è quella suggerita qualche giorno fa dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, in una intervista a LiveSicilia: inutile nominare dei manager che non potrebbero scegliersi i direttori sanitari e amministrativi, per i quali le procedure di selezione sono ancora in corso.

Il Pd: “Proroga dannosa”

Se ne riparlerà nel 2024.Gli attuali manager della sanità resteranno formalmente in sella fino al 31 gennaio, come già anticipato, ma la proroga potrebbe essere più lunga. “Si trascineranno fino alla finestra pre-elettorale delle Europee durante la quale, per legge, il governo regionale non può fare nomine – osserva il capogruppo del Pd all’Ars, Michele Catanzaro -. La proroga non farà altro che mettere in stand-by tutte le criticità del sistema sanitario regionale fino a quando la maggioranza non riuscirà a trovare un accordo sulla spartizione delle poltrone, tutto questo mentre i cittadini fanno i conti con le liste d’attesa infinite e la carenza dei medici nei pronto soccorso”.

Manager, nomine a lunga scadenza

In questi mesi il governatore Renato Schifani dovrà trovare un punto di caduta e nel frattempo calmare le acque dell’Ars dove ci sono comunque degli scontenti tra chi prova a costruirsi punti di riferimento nella sanità regionale e dovrà attendere ancora. La proroga, infatti, farà aumentare ulteriormente il peso specifico delle nomine che, di fatto, non dureranno tre anni ma almeno quattro visto che a quel punto la scadenza triennale dei mandati cadrebbe in pieno semestre bianco, alla vigilia delle Regionali 2027. Il governo uscente, per legge, in quei mesi non potrà procedere con le nuove nomine nelle aziende regionali e con il voto in autunno si dovrà attendere almeno il 2028 prima che i nominati vengano rimessi in discussione.


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