Province, riforma tra le polemiche | No di opposizione e sindacati - Live Sicilia

Province, riforma tra le polemiche | No di opposizione e sindacati

Mille emendamenti accompagnano il ddl sui Liberi consorzi. Scadono gli incarichi degli attuali commissari. Il centrodestra: "Come si approva una legge del genere se non esiste nemmeno un bilancio?". Cgil, Cisl e Uil protesteranno di fronte a Palazzo dei Normanni: "E' una riforma-spot".

PALERMO – E’ approdata a Sala d’Ercole tra le polemiche la riforma dei Liberi consorzi. Riforma annunciata dal presidente Crocetta già due anni fa, ma che è giunta solo adesso all’esame definitivo da parte dell’Aula. Lunghissima la seduta che ha visto l’avvio della discussione generale. Le opposizioni hanno chiesto a gran voce di congelare l’esame del testo fino all’approvazione della manovra finanziaria, ancora in alto mare.

La maggioranza ha invece difeso fortemente il ddl, affermando la necessità di approvarlo in tempi celeri. Domani scadono gli incarichi degli attuali commissari. L’obiettivo è quello di esitare il testo entro la fine della settimana. Ma non sarà facile. Sono quasi mille gli emendamenti che accompagnano gli articoli. E alcune norme fanno già discutere, come quella che prevede, al contrario delle ipotesi iniziali, una indennità per i destinatari di cariche nei Liberi consorzi. “Gente che verrà scelta dalla politica – ha protestato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – questa legge è una vergogna”. Contrari anche i deputati del Movimento cinque stelle che hanno definito la legge “un bluff buono solo per i titoli sui giornali che non cambia nulla. La legge che stiamo per votare non è che una spolveratina alla legge 9 del 1986, un’alchimia che porterà a chiamare liberi consorzi le ex Province e nulla più. Non possiamo prendere in giro i cittadini spacciando qualcosa per quello che non è, pertanto voteremo contro”.

E’ un “no” senza riserve, quindi, quello annunciato dal M5S sulla legge che istituisce i liberi consorzi. Nonostante i grillini, due anni fa, avessero firmato la prima norma di riforma. “Quella in discussione – ha detto però in aula il capogruppo Salvatore Siragusa- è tutt’altro che una rivoluzione, è pura restaurazione e conservatorismo. Si poteva fare tantissimo nel solco della legge 7 e anche delle legge 8 ed invece si è avuto paura di toccare interessi politici e di potere e i collegi regionali, si è preferito toccare il meno possibile assecondando i desiderata dei sindaci di Catania e Palermo, con tre città metropolitane di cartapesta e con con grossi buchi sul fronte della gestione, della governance e perfino della salvaguardia dei posti di lavoro. E’ una spending review che inizia dal cittadino e là si ferma e che non dà nemmeno l’assoluta certezza che non si andrà al voto per eleggere i presidenti dei liberi consorzi e i presidenti delle città metropolitane”. Un ‘no’ ribadito dall’intervento dell’ex capogruppo, Francesco Cappello. “Ci batteremo per migliorare la legge – ha detto il deputato – e per fare rispettare la volontà dei Comuni che hanno tentato di decidere il loro futuro col referendum e che, giustamente, sentono traditi dalla marcia indietro del governo”. E la legge non piace nemmeno ai sindacati. Domani alle 16 Cgil, Cisl e Uil protesteranno di fronte a Palazzo dei Normanni contro quella che considerano una “riforma spot”.

LA DIRETTA DELLA SEDUTA

21.05 Si chiude la seduta d’Aula. Riprenderà domani alle 16.

20.47 Falcone (Forza Italia): “Questa è una norma confusa e che non rappresenta alcuna innovazione, anzi è solo una replica maldestramente scopiazzata della legge del 1986. Questa norma è il frutto dell’incompetenza e dell’ignoranza. Che risiede nella presunzione di questa maggioranza. Assessore Leotta, lei si è prestato a un’azione che non disciplina nulla, che non legifera nulla. Con questa norma abbiamo deciso persino di dare una indennità a persone scelte dalla politica. E’ una vergogna”.

20.38 Figuccia (Forza Italia): “Un ddl dannoso quello a firma Crocetta sulla riforma delle province, che non cambia la sostanza ma solo la forma. Ci stiamo limitando infatti a mutare il nome degli enti, da province a liberi consorzi, senza procedere ad un vero e proprio cambiamento, e per di più nel momento più sbagliato e difficile. I mille emendamenti presentati sono la risposta ad un testo che scimmiotta la Delrio senza riformare alcunché. Mentre la Regione siciliana vive i suoi giorni più bui con il default dietro l’angolo, l’amministrazione Crocetta e il Pd si divertono a perder tempo, a non affrontare l’unico tema urgente, quello del Bilancio – prosegue Figuccia –. La situazione economica delle casse regionali è tragica e confusa: sono in ballo l’ipotesi di un nuovo mutuo e il congelamento dei ratei dei mutui precedenti. Mancando un quadro chiaro della situazione finanziaria risulta impossibile procedere ad alcuna riforma, non conoscendo quali siano le risorse a disposizione. Le stesse sorti del personale delle ex province sono legate ai futuri rapporti finanziari con lo Stato. Non conoscendo ancora il reale allineamento tra funzioni, personale e risorse nutriamo per di più forti preoccupazioni rispetto alle tutele occupazionali, nella consapevolezza che Renzi non voglia muovere un dito per la sicilia, e che crocetta non abbia l’autorevolezza necessaria per ottenere attenzione e risorse. Il ddl non affronta il tema delle funzioni dei nascenti consorzi, ai quali dovevano essere attribuiti compiti legati a rifiuti, acqua, servizi sociali, scuola. E invece nulla di tutto questo. La pseudo riforma, una volta attuata, toglierà esclusivamente spazi di democrazia, cancellando la rappresentanza dei cittadini, delegando ai poteri forti la possibilità di compiere scelte importanti all’interno di stanze chiuse, come quelle sui piani regolatori”.

20.14 Milazzo (Forza Italia): “Non possono essere inserite in questo disegno di legge la riforma sugli enti locali stralciata dalla Finanziaria, visto che quelle norme non sono passate dalla commissione di merito”.

19.50 Cracolici (Pd): “Io sono stato per anni un deputato dell’opposizione. Ma non ho mai pensato che si facesse bene l’opposizione, alimentando le paure. Adesso sembra che l’origine dei mali risalga all’ottobre del 2012, quando è stato eletto Crocetta. Oggi siamo al disastro finanziario perché raccogliamo un’eredità drammatica”.

19.25 Assenza (Forza Italia): “Questa legge è un mix malriuscito e una miscellanea di buoni propositi per il futuro. Smettiamo di prendere in giro il popolo siciliano”.

19.20 “Il presidente dell’Ars non si è attenuto alla corretta applicazione del regolamento per un conforme svolgimento dei lavori d’aula”. A dirlo è il deputato del Pds-Mpa, Giovanni Greco in merito alla discussione in aula della riforma sulle Province. “Il presidente – ha affermato l’autonomista – davanti alla richiesta di rinviare in commissione il Ddl sulle Province, invece di dare voce a due componenti a favore e due contro (così come previsto da regolamento), ha dato la parola a tutti i deputati, consentendo alla maggioranza di essere presente in Aula per la votazione”.

19.10 Malafarina (Megafono): “Oggi stiamo ascoltando tante parole improntate alla demagogia. E persino qualcuno che vuole dare lezioni di democrazia. L’opposizione ha perso l’occasione per contribuire a questo ddl”.

19.03 Grasso (Grande Sud-Cantiere popolare): “Se avessimo voluto abolire le Province, avremmo dovuto togliere le competenze delle Province e lasciare ai territori la libertà di autodeterminarsi. Ora pensate a un Comune in dissesto, che dovrebbe gestire le scuole, come farà?”.

18.54 Cappello (M5S): “Nel nostro programma è prevista l’abolizione delle Province. E credo ci resterà ancora un bel po’, visto che questa legge non abolisce nulla. Noi siamo contro l’elezione diretta del presidente, ma perché siamo dell’idea che una gestione di funzioni non abbia bisogno di un indirizzo politico. E invece questa norma attribuisce funzioni che hanno bisogno di indirizzo politico, ma sottrae la possibilità di votare. Questa legge è il fallimento del centrosinistra e del governo”.

18.34 Ioppolo (Lista Musumeci): “La Provincia era un ente cuscinetto fondamentale nell’assetto istituzionale della Sicilia. L’elezioni diretta ha attribuito un elemento ulteriore di autorevolezza istituzionale all’ente”.

18.18 Marziano (Pd): “Non approvare la legge, significherebbe prolungare ulteriormente un insopportabile limbo. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che l’abolizione delle Province fosse anche un’esigenza avvertita fortemente dall’opinione pubblica”.

18.14 Papale (Forza Italia): “Come fa un sindaco a guidare contemporaneamente anche una città metropolitana? Ci dicono che con la creazione delle città metropolitane si possano intercettare finanziamenti europei. Ma si può pensare di fare una riforma istituzionale, che dovrà durare decenni, sulla base di fatti di così relativa importanza?”.

18.04 Domani a partire dalle 16,00, in concomitanza con la discussione in aula del ddl sui Liberi consorzi, il personale delle ex Province siciliane sarà in sit in davanti a Palazzo dei Normanni. Ad organizzare la protesta Cgil, Cisl e Uil. “Il ddl – dicono i sindacati – è uno spot che non risolve le questioni essenziali: la garanzia occupazionale per i lavoratori, l’individuazione delle risorse necessarie e le competenze da attribuire ai nuovi enti”.

17.45 Musumeci (Lista Musumeci): “Con questa legge avete solo copiato e male la legge Delrio. E’ una legge inutile e dannosa. Una delle più folli e delle più schizofreniche. Non è una legge che chiude le Province, ma cambia solo il nome. Che non porta a risparmi ma forse accrescerà le spese. Per questo ddl ci sono voluti 760 giorni dal marzo 2013, quando da Ballarò, un ballerino-presidente della Regione, perché instabile nei suoi giudizi politici, ha detto: Abbiamo abolito le Province e abbiamo risparmiato 50 miliardi di euro… Di fronte a queste parole forse sarebbe stato il caso, lo dico con un eufemismo politico, di chiamare il 118″.

17.34 Cordaro (Cantiere popolare): “Abbiamo assistito, in questi due anni, a una occupazione militare della Sicilia. Dalle Province, al sottogoverno, alle partecipate. Più di trenta assessori, sei finanziarie in due anni, costanti valzer dei direttori generali. Le Province sono allo sfascio: forse Crocetta va troppo a Tusa e poco nel resto della Sicilia. Quella norma del marzo 2013 ha provocato danni al personale delle Province, ai disabili, alla stessa democrazia. Questa è una legge truffa. Non saremo complici”.

17.22 Alongi (Ncd): “Questa è una follia politica. Stiamo commettendo l’errore di riversare sui Comuni una serie di funzioni. Anche il Movimento cinque stelle l’ ha capito, anche se in ritardo”.

17.14 Panepinto (Pd): “La commissione ha adottato il testo che oggi è possibile. Frutto di una mediazione. E’ il momento questo di sollevare un conflitto istituzionale col governo nazionale”.

17.06 Siragusa (M5S): “Rischiamo di avere delle città metropolitane di carte pesta, senza alcun senso logico. E col lusso di averne tre. E in questo ddl spuntano persino le indennità. Questa legge è pura conservazione”.

16.55 Il capogruppo Udc Turano: “Il governo nazionale è intervenuto con una riforma strutturale che ha implicazioni di natura economica. Ho visto qualche atteggiamento dell’opposizione che nulla aveva a che vedere con l’argomento di oggi. Rinviare la discussione sarebbe un errore. Io non voglio andare contro la mia storia: l’elezione diretta sarebbe piaciuta anche a me. Ma è un fatto ormai anacronistico, che va superato”.

16.47 Fazio (Misto): “Questa è solo una mini-riforma. Cioè il passaggio delle competenze sulle scuole, dalle Province ai Comuni. Mentre rimane la totale incertezza sul futuro del personale delle Province”.

16.38 “Anche oggi ci tocca assistere al solito imbarazzante teatrino della politica siciliana, denunce, accuse, dichiarazioni ridicole. Un tutti contro tutti che va in scena ormai da troppo tempo. Intanto i numeri contenuti nell’annuario di statistica 2014 inchiodano l’intera classe dirigente dell’isola alle proprie responsabilità.” Cosi il deputato siciliano Erasmo Palazzotto (Sel). “Davanti ad un’emergenza sociale di queste proporzioni ed al rischio concreto del default finanziario- prosegue Palazzotto- tutta la classe dirigente siciliana conferma di non avere alcuna idea o possibili soluzioni. Crocetta naviga a vista preoccupandosi di alzare il livello della polemica per coprire la sua incompetenza e le opposizioni si limitano a dirci ciò che già sappiamo dimenticando le loro responsabilità in questo gioco delle parti.” Per Palazzotto “Grande assente in questo dibattito è il Partito Democratico, che oggi non può fuggire dalle sue responsabilità, Crocetta è prima di tutto una responsabilità del PD. Oggi più che mai sarebbe il caso di staccare la spina a questo Governo è restituire la parola ai cittadini che potranno così giudicare chi ha condannato la Sicilia a questo martirio”.

16.33 Vinciullo (Ncd): “Dopo due anni finalmente arriva questo ddl in Aula, che rappresenta un grave errore del governo Crocetta. Adesso la maggioranza ci chiede di correre, come se in questi due anni ad aver perso tempo fossimo stati noi e non la stessa maggioranza, divisa da tensioni e liti continue. Abbiamo tolto alle Province il controllo delle scuole superiori, ma non abbiamo detto ai Comuni come potranno farsi carico di queste funzioni. E ci si è resi conto che le condizioni disastrose delle strade provinciali si devono a questa maggioranza che due anni fa ha abolito le Province? Mentre non saranno più i cittadini, ma la partitocrazia a decidere chi guiderà le Province”.

16.26 Panarello (Pd): “Credo che la prima commissione, insieme all’assessore, abbia fatto un buon lavoro. Certo, non credo che avrebbe senso pensare ancora a una elezione diretta del presidente e dei consiglieri. Sarebbe una scelta contraddittoria. Altra norma su cui dobbiamo ragionare riguarda la gratuità degli incarichi: io sono per l’allineamento alla norma nazionale”.

16.19 Sorbello (Udc): “La Sicilia è in forte ritardo sul tema delle competenze. A cominciare dalla gestione dei rifiuti e dell’acqua. Siamo stati i primi a partire e gli ultimi ad arrivare”.

16.14 Barbagallo (Pd): “Il vero tema su cui dovremmo concentrare la nostra attenzione è quello delle funzioni e delle competenze dei Liberi consorzi”

16.08 Riprende la seduta.

15.38 Un emendamento per garantire i livelli occupazioni delle società partecipate delle ex Province che contano in tutto circa 800 dipendenti. A proporlo e inviarlo ai deputati dell’Ars è la Uiltucs Sicilia guidata da Marianna Flauto. La norma consente ai lavoratori già assunti a tempo indeterminato presso società interamente partecipate di essere “ricollocati presso altri enti di natura strategia per l’erogazione di servizi di interesse collettivo anche dei Comuni facenti parte dei nuovi enti di area vasta”. Ad essere interessate sono la Palermo Energia, la Caltanissetta Service, la Siracusa Servizi e la Publiservizi Spa.

14.35 “Il fatto che il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, risponda, a delle critiche di carattere politico, manifestando l’intenzione di querelarmi, evidentemente dimostra, ancora una volta, che la sua gestione è priva di contenuti sostanziali e che, rispetto al delicato tema del bilancio, non ha nulla su cui poggiare le sue risposte”. Lo afferma il coordinatore regionale di Ncd, Francesco Cascio, replicando al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Cascio aggiunge: “In quanto alle sue dichiarazioni circa la mia educazione, preciso che, non ho nulla da imparare da lui, ma soprattutto non voglio imparare nulla da lui”.

14.00 Ardizzone sospende la seduta. Riprenderà alle 16 con la discussione generale.

13.57 L’Ars non approva il rinvio in commissione. Si prosegue con la discussione del ddl in Aula.

13.55 Viene messa ai voti la richiesta di rinviare in commissione il ddl sulle Province.

13.49 Assenza (Forza Italia): “Vorrei ricordare, a proposito del Consiglio di presidenza, che l’onorevole Pogliese non ha cambiato partito, ma è stato eletto al parlamento europeo. Quel posto quindi spettava al centrodestra. Si è trattata di una pratica di occupazione del potere, una rapina politica”.

13.47 Lo Sciuto (Ncd): “In questo ddl non si prevede nemmeno chi darà ai Comuni i soldi per la gestione delle scuole. Non possiamo fare le corse e far ricadere sui Comuni il peso di queste scelte”.

13.43 Fontana (Ncd): “Bisogna anteporre la discussione sul bilancio a quella inutile su questo disegno di legge. Vorrei ricordare che il 30 aprile scade l’esercizio provvisorio. Dal giorno dopo si bloccherebbe tutto”.

13.39 Barbagallo (Pd): “Io sono stato tra i primi a criticare il vecchio ddl sulle Province. Ma oggi ci sono tutte le condizioni per approvarlo. E mi sorprendo che le opposizioni, che avevano criticato i commissariamenti, adesso ne chiedano la proroga”.

13.37 “Ho querelato per diffamazione una sola volta, ma sinceramente oggi, di fronte alle ennesime offese personali che Francesco Cascio fa nei miei confronti, lo voglio fare. Così, per educarlo alle buone maniere. Quelle buone maniere che non riesce ad avere, nonostante quella faccia da bravo ragazzo della prima Repubblica. Quando è troppo, è troppo. Cosi chissà, forse la prossima volta magari farà ragionamenti politici senza insultare”. Lo rende noto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

13.30 Grasso (Grande Sud-Cantiere popolare): “Qui non si sa ancora quali risorse consentiranno di salvaguardare i dipendenti delle ex Province. Questa non è altro che la riforma Delrio con poche modifiche: le peggiori. Lo avete detto ai precari che non avranno futuro?”.

13.22 Lombardo (Pds-Mpa): “Anche il mio partito chiede di fermarci un attimo. Stiamo andando a regolamentare gli enti locali per i prossimi decenni. E questa norma lascia tanti punti interrogativi. Che cambia solo i nomi alle cose, senza cambiare le cose. Adesso però dobbiamo anche iniziare a chiamare alle sue responsabilità il Partito democratico. Crocetta ha le sue colpe, ma basta con questa personalizzazione”.

13.19 Musumeci (Lista Musumeci): “Sono arrivati mille emendamenti. Solo per esaminarli servirebbero venti giorni. Il presidente Ardizzone convochi una conferenza dei capigruppo e posticipiamo la discussione”.

13.12 Cordaro (Cantiere popolare): “Se non c’è un bilancio non abbiamo idea di cosa mettere dentro la riforma delle Province. Quali funzioni attribuire e quale futuro dare ai lavoratori. Stiamo prendendo in giro i siciliani. E continuate a suonare su un Titanic che sta affondando. Presidente Ardizzone, fermi i lavori e obblighi Crocetta a presentare un bilancio”.

13.05 Malafarina (Megafono): “Non esiste assemblea al mondo in cui l’opposizione non sia rappresentata. Nel ddl Province non si è tenuto conto di quanto deliberato dall’Aula un anno fa. Questa Assemblea rispetti il principio di legalità. Abbiamo fatto una legge e non la rispettiamo. È ridicolo e offensivo per la gente e l’Ars. Assemblea che sottrae all’opposizione il diritto di prendere parte al Consiglio di presidenza.

12.58 Il presidente dell’Ars Ardizzone: “Eravamo tutti certi che il termine di 8 aprile fosse necessario. Non risolveremo il problema spostando la discussione sui Liberi consorzi. Il bilancio non è pronto? Sono stato tra i primi a sottolinearlo”.

12.40 Inizia la seduta d’Aula.

È arrivata in Aula, appesantita dalla bellezza di mille emendamenti. La tanto sbandierata riforma delle Province è a Sala d’Ercole. A due anni dall’annuncio del governatore Crocetta: “Abbiamo abolito il vecchio ente”. E a un giorno dalla scadenza del termine degli incarichi dei commissari, prorogati di mese in mese.

La discussione di oggi è anche accompagnata dalle polemiche del centrodestra che ha ferocemente attaccato il governatore: “E’ folle, non ha il senso della realtà” e ha minacciato l’Aventino a causa delle elezioni della vicepresidenza dell’Ars che ha estromesso del tutto l’opposizione dal Consiglio di presidenza.

Inoltre, in una conferenza stampa poi i capigruppo e i leader del centrodestra hanno chiesto anche il congelamento della discussione delle Province, in attesa di conoscere su quali risorse finanziarie possa contare la Regione.

 


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