"Province, tolto il voto ai cittadini | Il bilancio? Una pesante eredità..." - Live Sicilia

“Province, tolto il voto ai cittadini | Il bilancio? Una pesante eredità…”

Il governatore: “Sorpreso dalla Consulta. La parifica? Chiuderemo un po’ di enti inutili e nascerà l’Agenzia per l’agricoltura”.

PARLA MUSUMECI
di
2 min di lettura

PALERMO – Da un lato, le notizie che arrivano dalla Corte costituzionale. Dall’altro, il giudizio della Corte dei conti sull’esercizio finanziario 2017. Giornata intensa per il governo e la politica siciliani. Il “no” della Consulta all’elezione diretta nelle ex Province di cui ha dato notizia stamattina LiveSicilia, ha “stupito” il presidente della Regione Nello Musumeci che ha commentato a margine della relazione dei magistrati contabili sul bilancio regionale. “La decisione della Consulta mi sorprende. Nel momento in cui la gente si allontana dalle istituzioni – spiega Musumeci – l’elezione diretta avrebbe avvicinato i cittadini alla politica. Tra l’altro, un presidente di Provincia eletto dal popolo avrebbe avuto più forza. Comunque, andremo a votare presto anche se con questo metodo irragionevole: si voterà senza elettori, senza cittadini”.

C’è poi ovviamente il tempo per parlare del giudizio di parifica, a tratti molto duro, anche se riferito allo scorso esercizio finanziaria, quindi alla gestione, per buona parte di esso, del governo Crocetta. (GUARDA LE FOTO)

“La Corte dei conti – il commento di Musumeci – ha messo in chiaro le poche luci e le molte ombre della situazione contabile del governo Crocetta per il 2017. Abbiamo la responsabilità di prendere atto delle cose che non vanno, proprio per porre ordine ai conti delle Regione. È stata richiamata – ha aggiunto Musumeci – l’attenzione dei magistrati contabili sulla realtà delle società partecipate, serve maggiore controllo da parte della Regione. Dobbiamo smetterla di tenere in vita enti che non producono alcuna utilità e dobbiamo tutelare le risorse umane e riconvertirle. Dobbiamo inoltre – ha concluso il governatore – abbandonare una logica del passato secondo la quale la Regione deve essere utilizzata come una sorta di bancomat. Ogni ente della Sicilia, piccolo o grande, deve adoperarsi per produrre ricchezza sul territorio altrimenti diventa un cancro e il cancro va estirpato”.

In pratica, il governo punta a chiudere alcune aziende regionali “ma tutelando i lavoratori – spiega Musumeci – e risparmiando su altre spese, come quelle relative a qualche cda”. Ma chiudere un ente, in Sicilia, sembra la cosa più difficile da fare, come dimostrano le recentissime polemiche sull’Esa, una vicenda che spinse Musumeci a lanciare un ‘aut aut’ alla politica: o si fanno le riforme o andiamo a casa. “Riguardo all’Esa – spiega Musumeci – mi è stato chiesto di lavorare a un disegno di legge specifico, e mi sembra una proposta ragionevole che va, però, verificata alla prova dei fatti. Questo governo, tra l’altro, ha intenzione di intervenire sul settore dell’Agricoltura con una novità: la creazione di un’unica agenzia che acquisisca le competenze degli enti del settore come l’Esa, appunto, ma anche l’Istituto vini e olio, o altri. Intanto, riproporremo la fusione tra istituto zootecnico e istituto per l’incremento ippico. Se sono ottimista sulla volontà del parlamento di portare a termine queste riforme? Ho il dovere di esserlo”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI