Pubbliservizi, il nodo del transito alla nuova azienda - Live Sicilia

Ex Pubbliservizi, il nodo del transito alla nuova azienda

Una proposta di acquisizione da parte della nuova azienda speciale ha suscitato la preoccupazione dei lavoratori

CATANIA – Non sono ancora calme le acque per i lavoratori di Pubbliservizi di Catania. Le 330 persone questo mese dovrebbero conoscere il proprio destino, ovvero le modalità del loro alla nuova azienda speciale Scmc che dovrebbe farsi carico dei compiti, dei lavoratori e delle attrezzature di Pubbliservizi. E proprio su questo nodo ha destato qualche preoccupazione una lettera dell’amministratore di Scmc Mario Balsamo, in cui annuncia l’intenzione della nuova azienda speciale di acquisire Pubbliservizi.

Ex Pubbliservizi, lo scenario

Con la fine dell’esercizio provvisorio di Pubbliservizi fissata al 15 maggio, l’amministratore Balsamo aveva paventato un tavolo tecnico per fare transitare i lavoratori nella nuova azienda dal 16 maggio. Nel frattempo però è arrivata la procedura sindacale per l’asta di acquisizione di Pubbliservizi.

La Città metropolitana di Catania e i curatori di fallimentari di Pubbliservizi hanno infatti indetto un’asta per saggiare la disponibilità di altre aziende ad acquisire la vecchia azienda partecipata, e tra la documentazione da presentare deve esserci anche una consultazione sindacale – tecnicamente, un verbale firmato dalle associazioni – sulla proposta di transito dei lavoratori da Pubbliservizi all’eventuale nuova azienda.

La proposta di acquisizione

Lo scorso 30 aprile la nuova azienda speciale Scmc ha inviato una lettera alle organizzazioni sindacali e alle Rsu in cui ha annunciato la propria disponibilità ad acquisire il pacchetto Pubbliservizi.

Il passaggio che ha suscitato qualche preoccupazione tra sindacati e lavoratori è quello che riguarda proprio le persone che dovrebbero transitare in Scmc: “Il passaggio del personale – si legge nella nota – avverrà nei limiti delle esigenze organizzative e finanziarie per una consistenza numerica che in base al Fabbisogno provvisorio connesso al Piano Industriale non sarà inferiore alle 255 unità”.

Dato che i lavoratori di Pubbliservizi sono in totale 330, rimarrebbero escluse dal passaggio circa 80 persone.

Le precisazioni

Proprio da ambienti sindacali arrivano comunque gli inviti a mantenere la calma. Nella stessa lettera di Scmc infatti si legge che “la consistenza effettiva verrà illustrata nel corso dell’esame congiunto anche in esito alle possibili azioni da intraprendere dallo studio della posizione giuridico amministrativa di ogni singolo dipendente”. Tutto da vedere, in altre parole, anche sulla base delle trattative con i sindacati.

I quali, nel frattempo, si preparano a essere convocati per parlare proprio di questo passaggio. Il segretario Ugl Igiene Ambientale Giuseppe D’Amico ha chiarito giorni fa che la base su cui si tratterà sarà quella di 330 persone. L’obiettivo è di farle transitare tutte in Scmc, e solo dopo il transito si potrà parlare eventualmente di altre misure come prepensionamenti, mobilità e altre soluzioni.

Appuntamento al 10 di maggio, quando scadrà il termine per presentare le proposte di acquisizione di Pubbliservizi.


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