Punti nascita, la rivolta dei sindaci | Cracolici: "Si discuta in commissione" - Live Sicilia

Punti nascita, la rivolta dei sindaci | Cracolici: “Si discuta in commissione”

Dopo la soppressione, annunciata ieri dall’assessore regionale alla Sanità, della chiusura di 23 punti nascita che non eseguono almeno 500 parti l’anno, tra cui l’ospedale di Petralia Sottana (Palermo), una quindicina di sindaci del comprensorio madonita hanno occupato l’ospedale di Madonna dell’Alto. Il sindaco di Castellana Sicula, Giuseppe Intrivici, dice: ”Contro lo smantellamento deciso dal governo regionale, con i colleghi sindaci abbiamo occupato l’ospedale di Petralia Sottana da stanotte e ad oltranza in segno di protesta. Il diritto alla salute per le popolazioni madonite non è più garantito”. Da mesi i sindaci del comprensorio chiedevano una rinfunzionalizzazione dei presidi ospedalieri del territorio.

“Sia rivista la rimodulazione dei reparti di Ostetricia in Sicilia”. Lo chiede il coordinatore provinciale dell’Udc e deputato regionale, Totò Lentini. “Pur essendo concordi nel razionalizzare il numero dei punti nascita – spiega Lentini – riteniamo fondamentale considerare anche il posizionamento delle strutture presenti nel territorio. Lo standard di 500 parti all’anno non può essere applicato rigidamente. A Cefalù, ad esempio, l’ospedale ha registrato circa 480 parti. E’ una struttura che serve buona parte del comprensorio madonita. Privare il territorio di un presidio attivo 24 ore al giorno e facilmente raggiungibile, significa danneggiare in primo luogo i cittadini dal momento che gli ospedali di Termini e Petralia non sono dotati dei reparti di ginecologia”.

La chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Petralia Sottana ‘Madonna dell’Alto’, decisa dallo sfiduciato assessore regionale alla Salute Massimo Russo, é l’ulteriore conferma di quanto il governo Lombardo, sostenuto anche dal Pd, non tenga in alcun conto il fondamentale diritto alla salute delle popolazioni che vivono nelle zone più disagiate della Sicilia e della totale mancanza di dialogo con gli amministratori locali e i cittadini”. Lo affermano in una nota il segretario regionale Idv Sicilia, Fabio Giambrone e il segretario provinciale di Palermo, Pippo Russo. “Sorge il fondato timore – continuano – che la scelta dei punti nascita da tenere in vita e quelli da chiudere sia stata dettata da logiche e da interessi che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze del territorio”. “Italia dei Valori – concludono – esprime forte contrarietà alla chiusura e piena solidarietà ai sindaci del comprensorio madonita che hanno deciso di occupare ad oltranza i locali dell’ospedale. Nei prossimi giorni i vertici del partito e i parlamentari eletti in Sicilia organizzeranno una loro presenza a Petralia”.

“Desta più di qualche perplessità l’individuazione, nel decreto dell’assessorato alla Salute, dei punti nascita da tagliare in Sicilia. Delle due, l’una: o i criteri di scelta non sono stati applicati con il dovuto rigore o la conoscenza geografica del nostro territorio lascia alquanto a desiderare”. Lo dice il vicecapogruppo del Pd all’Ars, Franco Rinaldi. “Se, come ha specificato l’assessore Russo – prosegue – si é tenuto conto delle difficoltà di raggiungere determinate zone, sia con i mezzi privati che con le autoambulanze, e della copertura ospedaliera, allora non si comprende perché sia stata decisa la chiusura dei reparti di ostetricia di Mistretta (Me), che non è sicuramente un Comune dietro l’angolo ma, soprattutto, di Lipari (Me), un’isola, con tutto ciò che ne consegue. O forse qualcuno avrà pensato che, avendo mantenuto in vita il punto nascita di Milazzo (Me), quello della maggiore delle isole eoliane era sacrificabile, senza considerare i problemi cronici dei collegamenti, soprattutto in condizioni climatiche avverse, che spesso isolano per intere giornate l’intero arcipelago e mettono in seria difficoltà anche la possibilità di ricorrere all’elisoccorso”. “Il decreto, inoltre, sembra non tener conto delle possibili emergenze, per le quali un primo intervento potrebbe non essere sufficiente. Come se – conclude – un bambino che sta per venire al mondo potesse tener conto degli orari degli aliscafi o delle previsioni del tempo”.

Il comunicato. “Sul recente piano di riordino relativo ai punti nascita, esitato dall’assessore Massimo Russo, il presidente della Commissione Sanità on. Giuseppe Laccoto ha convocato una riunione per mercoledì alle ore 11, al fine di consentire un approfondito esame delle questioni sollevate dagli amministratori di diverse provincie, i quali lamentano una penalizzazione del territorio con la riduzione che il piano comporta. Data la delicatezza, verranno trattati i criteri sui cui si basa il piano e saranno chiariti gli effetti che è destinato a produrre”.

“Il decreto regionale di riordino e riorganizzazione della rete dei punti nascita siciliana sia discusso e illustrato in commissione Sanità, per chiarire ogni dubbio sull’oggettività dei criteri utilizzati per concedere deroghe al ‘tetto minimo’ di 500 parti l’anno”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars. “E’ difficile comprendere – aggiunge – come mai alcuni comuni montani abbiano usufruito della deroga alla chiusura, nonostante il mancato raggiungimento dei 500 parti, e la stessa cosa non sia avvenuta per Petralia, comune che certamente non è sul mare e dal quale il punto nascita più vicino dista più di un’ora. Per evitare incomprensioni – conclude Cracolici – mi auguro che l’assessore Russo venga in commissione, dove chiarirà ogni dubbio”.

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