Pure i panini passano ai raggi X | Protesta al palazzo di giustizia - Live Sicilia

Pure i panini passano ai raggi X | Protesta al palazzo di giustizia

Protesta dei dipendenti delle cancellerie del tribunale. Le nuove disposizioni del procuratore generale, Roberto Scarpinato, impongono di far passare anche il cibo (che molti dipendenti portano da casa per il pranzo) nei rulli per il controllo ai raggi.

PALERMO – Protesta questa mattina dei dipendenti delle cancellerie del palazzo di giustizia di Palermo. Le nuove disposizioni del procuratore generale, Roberto Scarpinato, impongono di far passare anche il cibo (che molti dipendenti portano da casa per il pranzo) nei rulli per il controllo ai raggi. “Già nei mesi scorsi – ha detto Aurelio Di Cristina, del sindacato indipendente Flp – abbiamo inviato una lettera a Scarpinato con la quale chiedevamo ingressi riservati per i dipendenti, che, come avviene da altre parti (come Napoli o Milano), evitino di dover passare ogni giorno dai metal detector e far passare le borse ai raggi x. Del resto la legge non è uguale per tutti. Perché mentre noi siamo costretti ai controlli, i carabinieri in borghese passano tranquillamente da ingressi riservati. Se capiamo la procedura per le scorte, non è comprensibile in altri casi”. Hanno aderito alla protesta anche gli altri sindacati: Cgil, Cisl, Ugl e Rdb. I sindacati hanno chiesto un incontro al procuratore Scarpinato che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

“Le preoccupazioni del personale del Palazzo di Giustizia, in ordine alle nuove e sempre più rigorose misure di controllo attivate all’ingresso degli uffici, trovano una piena legittimazione nell’esigenza di tutelare la loro salute. Il far passare anche gli alimenti – dicono Antonio Nicolao e Marcello Susinno della UIL – dal metal detector, impone una dichiarazione degli organi sanitari pubblici preposti, che escluda con inequivocabile certezza, qualunque rischio per la salute per il personale. Le sacrosante esigenze di tutela nei confronti dei magistrati esposti a gravi rischi di attentati, non possono essere in contrasto con la pubblica incolumità”.

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