Quanto guadagnano i consiglieri - Live Sicilia

Quanto guadagnano i consiglieri

Quanto guadagna un consigliere comunale? E alle circoscrizioni? Abbiamo fatto un po' di conti.
Speciale Palermo 2012, i conti in tasca
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Ventotto liste, 1300 candidati per Sala delle Lapidi e, secondo le previsioni, altrettanti, se non di più, per le circoscrizioni. Le prossime elezioni comunali di Palermo passeranno alla storia per i numeri che sono stati ufficializzati ieri e che renderanno la competizione elettorale del 6 e 7 maggio una delle più avvincenti e imprevedibili degli ultimi anni. Ma da cosa nasce la corsa per un posto in consiglio? Cosa rende così allettante la prospettiva di essere eletti, specie alla luce della disastrata situazione del Comune e delle inevitabili responsabilità che un incarico pubblico comporterà? Qualcuno ha paragonato le prossime elezioni ad un concorso pubblico e, forse, non ha sbagliato più di tanto.

Partiamo dal consiglio comunale. Essere fra i 50 eletti di Sala delle Lapidi, infatti, comporta degli indubbi benefici che vanno dal doppio stipendio all’esenzione dal lavoro, passando per alcuni benefit come il biglietto allo stadio e per i musei, il pass per zone blu e corsie preferenziali e le missioni istituzionali. In più, se si è lavoratori dipendenti, ci si può astenere dall’andare sul posto di lavoro senza perdere nemmeno un centesimo della propria busta paga. Lo stipendio, infatti, viene completamente rimborsato dal Comune al datore di lavoro, comprensivo di contributi previdenziali, tredicesima, quattordicesima e trattamento di fine rapporto, permettendo così al consigliere di sommare al proprio salario quello da eletto che ammonta a tremila lordi, che è il tetto massimo raggiungibile cumulando 21 gettoni di presenza da 156 euro cadauno. Gettone che è il secondo più alto d’Italia, dopo quello di Verona: peccato che nella città di Romeo e Giulietta il tetto massimo sia di 1446 euro al mese, ovvero poco meno della metà di quello fissato dal capoluogo siciliano.

Certo, l’assenza dal lavoro è retribuita solo se causata da motivi istituzionali, ma fra sedute d’Aula e di commissione è raro che un consigliere dipendente debba timbrare il cartellino. Il legislatore, per evitare la scarsa produttività, ha optato per il gettone, anziché per l’indennità fissa, proprio per legare la retribuzione all’attività realmente svolta. Peccato, però, che l’obiettivo non sempre sia raggiunto. E’ sufficiente, infatti, che nella stessa giornata un consigliere partecipi di mattina ai lavori della commissione e di sera alla seduta del consiglio per cumulare due gettoni, tutti nella stessa giornata. Al consigliere, poi, spetta anche il rimborso benzina nel caso in cui sia residente fuori Palermo. In totale, nel 2010 il consiglio comunale è costato ai palermitani poco più di due milioni di euro.

Passiamo alle circoscrizioni, che sono otto e contano 15 consiglieri ciascuna. Nel 2007 vi si candidarono in 2.525, mentre quest’anno il numero dovrebbe un po’ calare anche a causa delle continue voci,  sempre più insistenti negli ultimi due anni, della loro abolizione o del taglio drastico delle retribuzioni. Un timore che ha spinto tanti a provare il salto in consiglio comunale, anche se rimane numerosa la pletora di coloro che aspirano a sedere nel parlamentino di quartiere. Un consigliere può arrivare a guadagnare fino a 1.263,43 euro lordi al mese, cui vanno aggiunti i rimborsi per la benzina nel caso si risieda in un altro Comune e il pagamento degli oneri previdenziali al datore di lavoro per le giornate perse fra Consiglio e commissioni. Ancora meglio va al presidente, che al contrario dei consiglieri non è legato al gettone di presenza ma percepisce un’indennità fissa: 2.526,86 euro lordi al mese indipendentemente dalla partecipazione ai lavori di Consiglio. La legge fissa il gettone di presenza del consigliere in 96,54 euro lordi per un massimo di 14 gettoni al mese. In media, ogni mese, il comune di Palermo spende 137.000 euro per i gettoni di tutti e 120 i consiglieri, arrivando nel 2010 alla ragguardevole cifra totale di 1.596.797 euro.

A questi bisogna aggiungere quelli destinati al rimborso benzina per i consiglieri che abitano in altri comuni della Provincia e quelli per i rimborsi degli oneri previdenziali ai datori di lavoro. Diverso, e ben più vantaggioso, è lo status del presidente di circoscrizione: percepisce infatti un’indennità fissa pari al doppio di quella dei consiglieri, non legata all’effettiva partecipazione ai lavori d’Aula, e nel caso in cui abbia un lavoro e decida di non mettersi in aspettativa, il compenso arriva al 50%. Oltre ad aver diritto ad una stanza con tanto di segretaria. In tutto, i consiglieri nel 2010 sono costati alle casse del Comune quasi due milioni di euro.


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