CATANIA – Quarto giorno di protesta per i sindacati (Cgil, Cgil-Filctem, Uil-Tec) e ricercatori della Myrmex, e domani di replica ancora davanti la sede della Pfizer. L’obiettivo è quello di non lasciare nulla d’intentato e percorrere tutte le strade possibili per scongiurare la chiusura definitiva del centro di ricerca ed il licenziamento dei 78 suoi dipendenti, all’indomani del 16 settembre. Già nei giorni scorsi Giovanni Mangano, legale del sindacato ha presentato un esposto alla Repubblica, con la speranza che la Procura vada a fondo e faccia definitivamente chiarezza in merito alla vicenda. .
Come promesso, invece, oggi la protesta, si è spostata in Piazza Università, mentre alcuni rappresentanti sindacali si sono recati al Palazzo degli Elefanti, ricevuti dal segretario personale di Enzo Bianco, “ Non siamo stati ricevuti dal sindaco così come speravamo – afferma Magherita Patti, segretario confederale Cgil a LiveSiciliaCatania – ma dal suo segretario, Francesco Marano. Ci ha riferito che oggi stesso ci comunicherà una data per incontrare l’assessore regionale alle Attività Produttive, Lidia Vancheri. Soprattutto insistiamo – prosegue – perché si convochi al più presto un tavolo con tutte le parti ( Pfizer, Myrmex, sindacati, Comune e Prefettura). Un incontro con gli alti vertici delle istituzioni è un impegno che qualcuno deve prendersi assolutamente, non possiamo più aspettare: il 16 settembre è alle porte”. Le proteste di questi giorni sono state indubbiamente pacifiche, tuttavia per i ricercatori tensione e preoccupazione crescono ogni giorno di più, “ noi abbiamo risposto – prosegue Patti – che qualora questa data non dovesse arrivare non saremo più sicuri di riuscire a governare le reazioni dei dipendenti”.
Presente, quest’oggi, in Piazza Università anche Angelo Villari, segretario generale Cgil etnea. “ Siamo davvero molto preoccupati – dichiara Villari – solleviamo la questione già da oltre sei mesi. Abbiamo più volte richiamato alle proprie responsabilità tutte le parti coinvolte, compresa la Pfizer, ma non abbiamo ancora avuto risposte concrete. La risposta definitiva a questa vicenda deve darla il Governo Regionale – precisa – il quale si era già fatto inizialmente garante dell’accordo. Noi non vorremmo che a un certo punto “ i buoi scappino dalle stalle”, cioè che la situazione diventi ingovernabile. Facciamo un appello alla Regione e all’assessorato – conclude – perché ci convochi al più presto. I lavoratori sono già all’esasperazione”.