"Quel palasport a perdere" - Live Sicilia

“Quel palasport a perdere”

L'esposto di Faraone (Pd)
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È il palasport di Palermo. O sarebbe meglio dire era, perchè adesso, dopo due anni in balia di venti e pioggie, “raderlo al suolo è più conveniente”. Sono le parole dell’onorevole Davide Faraone, che questa mattina ha voluto invitare i giornalisti a compiere un sopralluogo all’interno della struttura. Lui, per il disastro che è stato compiuto, ha voluto compilare un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, per responsabilità penali e per danno erariale. Ma procediamo con ordine. Il palasport venne inaugurato il 3 ottobre 1999. Un gioiellino da circa venti miliardi di lire. Tra il 23 e il 25 marzo 2008, una gran parte delle lamiere che ricoprono il tetto della struttura si stacca. Secondo una relazione compiuta in seguito dalla Protezione civile, quella sera il vento viaggiava quasi a 100 km orari: parti della lamiera furono ritrovate anche in va dell’Olimpo a una discreta distanza dall’edificio. Ad aprile 2008, il palasport veniva chiuso ma la lamiera è ancora lì, a piegare la rete di ferro che dà su via Castelforte e che la relazione della Protezione civile individuò come un'”eloquente dimostrazione della pericolosità dell’evento e delo scampato pericolo”. A novembre dello stesso anno, ancora un altro distaccamento causato da una forte burrasca: il vento, che soffiava stavolta a circa 45 chilometri orari ha provocato un ulteriore distaccamento della coprtura del tetto. E sul retro del palazzetto, nel cortile, si nota come una parte del tetto, se non avesse incontrato il palo della luce, avrebbe probabilmente raggiunto la strada.

Ma già dall’ottobre 2007, il capo impianto Salvatore Palazzolo, trasmetteva “Al dirigente del Servizio Sport ed Impianti Sportivi” una nota che segnalava alcune infiltrazioni d’acqua, che avevano interessato sia il tetto che il parquet, chiedendo “un intervento urgente e risolutivo del problema”. A novembre altre due note: una segnalava i primi distaccamenti della copertura esterna, l’altra un intervento dei vigili del fuoco che sottolineavano quanto fosse “necessario un intervento urgente di ripristino del panello rimosso al fine di evitare di procurare ulteriore danno al resto della copertura”. Ma niente di fatto.

A seguito del primo grande distaccamento il capo impianto Palazzolo inviò un’ulteriore nota, il 27 marzo del 2008 alla quale seguì la relazione della Protezione Civile. “C’è stato un rimpallo di responsabilità tra il Coime, la Gesip. Mentre altri non replicavano proprio nulla” spiega Davide Faraone, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per individuare i responsabili. “Vorrei che ci accompagnassero tutte le associazioni sportive e il Comune di Palermo, perchè firmando l’esposto potrebbero divenire parte civile in un eventuale processo” ha aggiunto Faraone. Adesso all’interno del palasport, il parquet soffre le infiltrazioni d’acqua, e cede sotto il peso dei passi. Un tempo ospitava eventi sportivi e culturali, adesso è metà tra una colombaia e un magazzino: “Sono i mobili degli sfrattati dell’Insula 3 allo Zen 2. Il Coime stesso li ha portati qua – spiega Faraone. Due giorni fa arrivavano fino a metà campo. Avranno saputo del nostro sopralluogo”.


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