"Quella chiusura | è un marchio d'infamia" - Live Sicilia

“Quella chiusura | è un marchio d’infamia”

Silvano Riggio, docente della facoltà di Biologia dell'Università di Palermo: "Per i 'palermitani onesti' Crocetta si è guadagnato un marchio d'infamia che cancella sue eventuali azioni positive".

il caso del parco d'orleans
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PALERMO – “Per i ‘palermitani onesti’ il governatore Rosario Crocetta si è guadagnato un marchio d’infamia che cancella sue eventuali azioni positive (ma quali?). Il marchio d’infamia si chiama Villa d’Orleans. Nell’isola afflitta da malgoverno e miseria e dal più nero default il governatore si appunta sui costi dello zoo presidenziale”. Lo dice il professor Silvano Riggio, docente della facoltà di Biologia dell’università di Palermo. “Con una facile battuta – aggiunge – Crocetta lancia una crociata (degna di ben altra causa) per mettere in croce il legittimo proprietario e ‘amico’ degli animali, che gli sta antipatico. Villa d’Orléans accoppia la bellezza con la cultura in tutti i sensi e permette un approccio unico con la natura in una città distrutta dal cemento; è l’unica oasi di tranquillità per mamme e bambini in una città a loro proibita; gli animali esposti sono di grandissimo interesse scientifico e sono nati e cresciuti in cattività e non sopportano lo stress cui li sottopongono il governatore e il suo staff di burocrati superpagati; è l’unica esperienza del genere in una città europea; appartiene ai palermitani e non è bene privato del governatore; il costo dello zoo è certamente inferiore alle laute prebende percepite da funzionari e consiglieri del presidente”.

“A questo punto – conclude Riggio – sarebbe opportuno ricordare che siamo sull’orlo di un conflitto di competenza che potrà diventare uno scontro, dato che la Regione è ospite (sovente indesiderata) di questa città e non può calpestare il diritto dei cittadini di Palermo. Il governatore ricordi che deve comportarsi come un ospite discreto e non come un padrone dispotico e arrogante. Non possiamo cancellare dalla memoria lo scempio operato a Palermo dai politici e amministratori ‘rignicoli’, basti per tutti Ciancimino, provenienti dalla Sicilia profonda. Cosa può capire della bellezza e della cultura di questa città chi viene dal luogo più abusivo e inquinato d’Italia? Sarà benvenuta una decisa presa di posizione del primo cittadino, Leoluca Orlando”.


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