Raffineria di Priolo, crisi all'Isab per uno scontro tra investitori

Priolo, crisi alla raffineria Isab per uno scontro tra investitori

Il greco Economou starebbe valutando la vendita
SIRACUSA
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SIRACUSA – La raffineria Isab di Priolo Gargallo, la più grande d’Italia, si trova in una fase di crisi a causa di uno scontro tra il suo principale investitore, il miliardario greco George Economou, e il colosso delle materie prime Trafigura.

A riportarlo è il Financial Times, secondo cui la situazione potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza dell’impianto, che copre il 20 per cento della capacità di raffinazione italiana e impiega circa 9.500 persone tra diretti e indiretti.

La raffineria siciliana era stata venduta nel 2023 a Goi Energy dal gruppo russo Lukoil, a seguito delle sanzioni Ue per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in un accordo organizzato dal magnate franco-israeliano Beny Steinmetz. Il quotidiano britannico sottolinea l’opacità della vendita, in cui “né l’acquirente né Roma hanno rivelato l’identità dei suoi azionisti”.

Il ruolo di Economou e le tensioni con Trafigura

Documenti visionati dal Financial Times rivelano che Argus, il maggiore investitore nel fondo di controllo di Goi Energy al momento della transazione, era George Economou. Il magnate greco, la cui Tms Tankers è tra le maggiori compagnie di trasporto marittimo di petrolio russo dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, avrebbe agito nell’operazione insieme a Steinmetz e all’ex dirigente di Trafigura, Michael Bobrov.

Tuttavia, i rapporti tra i tre si sarebbero inaspriti per questioni finanziarie e per i termini di un accordo decennale di fornitura e commercializzazione di petrolio siglato con Trafigura. Secondo il giornale, le tensioni tra i soci sono elevate, con Economou che ritiene che “l’accordo favorisce Trafigura”, permettendole di guadagnare mentre la raffineria perde denaro.

Possibile vendita e ostacoli

George Economou, che ora controlla il 99 per cento di Goi Energy, avrebbe avviato una procedura per rinegoziare l’accordo con Trafigura e starebbe valutando anche la vendita dell’impianto di Priolo. Il Financial Times evidenzia come “l’accordo di fornitura è un ostacolo nei colloqui con potenziali acquirenti”.

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