Randagismo, l'appello dei sindaci: "Prevedere somme per i comuni" - Live Sicilia

Randagismo, l’appello dei sindaci: “Prevedere somme per i comuni”

Le richieste dei primi cittadini.

PALERMO – “Apprendiamo dagli organi di stampa che domani l’Ars tratterà il disegno di legge sul randagismo. Chiediamo, a gran voce, che venga fermata l’approvazione di questo disegno di legge. In primo lungo, ci chiediamo infatti come mai i sindaci e i comuni non siano mai stati sentiti in Commissione e durante l’iter di formazione di questo ddl? Pur avendo la competenza e la responsabilità di questo fenomeno, ciò non è mai accaduto: da un lato ci dispiace e dall’altro lo riteniamo un fatto grave, perrchè avremmo fornito un contributo fattivo in termini di risoluzioni della questione. Inoltre chiediamo ai deputati, come già fatto numerose volte in questi anni, che il settore del randagismo venga assegnato alle Asp che hanno risorse economiche, unità di personale a disposizione come ad esempio i veterinari e una maggiore capacità, professionalità e competenza per affrontare il randagismo in Sicilia. I comuni vanno esautorati da una funzione che non sono più in grado di gestire”. Lo dichiarano in una nota 45 sindaci siciliani tra cui: Fabio Roccuzzo (Caltagirone), Fabio Venezia (Troina), Renzo Bufalino (Montedoro), Giovanni Burtone (Militello in Val di Catania), Francesco Cacciatore (Santo Stefano Quisquina), Paolo Amenta (Canicattini Bagni), Leonardo Spera (Contessa Entellina), Giuseppe Mangiapane (Cammarata), Giuseppe Monteleone (Carini), Antonio Pitruzzella (Campobello di Licata), Domenico Venuti (Salemi), Giuseppe Oddo (Campofiorito), Giuseppe Lombardino (Santa Ninfa), Gandolfo Librizzi (Polizzi Generosa), Alfio Cosentino (Milo), Salvo Russo (Zafferana Etnea), Salvo Greco (Santa Venerina), Ignazio Puglisi (Piedimonte Etneo), Alfio Cristaudo (Pedara), Salvo Chisari (Ragalma).
“Troviamo infine singolare che – proseguono i primi cittadini – in tanti anni nessuno si sia posto il tema di come i comuni debbano provvedere a pagare le spese, tra canili, accalappiamento e sterilizzazione, determinate dal fenomeno e quantificabili in centinaia di migliaia di euro. Durante la trattazione del ddl, oltre agli importanti temi inseriti nel testo, ci aspettiamo quindi – concludono – che qualcuno dalla Regione ci dica chi è che pagherà queste somme con cui i comuni si sono indebitati nel corso degli anni”.

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