Rapina-lampo da "Giglio" | I banditi patteggiano due anni - Live Sicilia

Rapina-lampo da “Giglio” | I banditi patteggiano due anni

Salvatore De Santis e Gioacchino Gulì, appena ventenni, avevano assaltato il negozio "Giglio", nel centro di Palermo, lo scorso settembre. Incastrati dalle telecamere avevano confessato e chiesto scusa, proponendosi di restituire il bottino. Oggi la condanna a 2 anni, con pena sospesa, così i due possono tornare liberi.

Rapina Giglio Palermo

Un fotogramma della rapina

PALERMO – Se la sono “cavata” con due anni di reclusione ma con pena sospesa. E da oggi sono a piede libero. Sono i protagonisti della rapina-lampo effettuata nel noto negozio di abbigliamento “Giglio” di via La Farina, a Palermo, lo scorso 5 settembre. I due, con dei caschi in testa – che comunque li rendevano riconoscibili – armati di taglierino, hanno assaltato il negozio e in meno di un minuto hanno portato via il denaro dalla cassa (poco meno di 600 euro) lasciando interdetti gli impiegati. L’azione è stata ripresa dalle telecamere interne e il filmato è stato poi pubblicato sul web dal sito “diPalermo”, alla ricerca di qualcuno che si facesse avanti per riconoscerli. E, in meno di cinque giorni, i carabinieri nel nucleo radiomobile hanno stretto le manette ai polsi di Salvatore De Santis e Gioacchino Gulì, 19 e 20 anni, residenti a Colonna Rotta, quartiere Zisa.

“È stato un colpo di testa, un errore, restituiremo tutto” hanno provato a giustificarsi i due di fronte al gip Piergiorgio Morosini che ha convalidato il fermo disposto dal pm Geri Ferrara e confermato la custodia cautelare in carcere. Dopo la loro confessione sono venute meno le esigenze cautelari e lo stesso giudice, il 27 settembre, a disposto gli arresti domiciliari per i due giovani banditi.

Oggi, di fronte al gip Michele Alaimo, l’ultimo capitolo della vicenda. De Stantis e Gulì, difesi dagli avvocati Antonio Turrisi e Calogero Vella, hanno patteggiato una pena a due anni di reclusione per rapina. Essendo al primo reato, gli è stata concessa anche la sospensione della pena e, quindi, i due risultano liberi.

 


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