Il premier Giuseppe Conte ha provato a fare chiarezza sul termine “congiunti” che ha provocato confusione, ma anche ironia social.
Dal 4 maggio, infatti, si potrà andare a trovarli. Chi rientra nella categoria “congiunti”? “Non significa che si può andare a casa di amici, a fare delle feste. Si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o stabili relazioni affettive”, ha detto il presidente del Consiglio.
Tutto chiaro? Non proprio. Il governo si riferisce non solo ai familiari più stretti – nonni, genitori, figli, nipoti, fratelli, sorelle, cugini – ma anche fidanzati e compagni. L’importante è che ci sia una solida relazione affettiva.
E qui si rischia di aggiungere caos al caos: chi stabilisce quale sia una relazione affettiva stabile e quale no? E quando si mette per iscritto nell’autocertificazione da mostrare in caso di controllo come si fa a verificare se di sta dicendo la verità? Come sempre ci si appellerà al buon senso. Ma in caso di contravvenzioni più che il buon senso servono i codici.