GRANDE LA VARDERA, continua così , denunciali tutti, HAI IL MIO APPOGGIO e non solo il mio
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Il ponte sullo stretto è un immane sperpero di denaro pubblico, di soldi dei contribuenti, che coprirà di ridicolo l'immagine del Paese.
Opera inutile...
Giocata fortunata un corno. Quello per tutta la vita penserà che per un numero ha perso trenta milioni di euro... E' come dico io, fidatevi!
Conseguenzialmente sarà la città con la maggior evasione fiscale della tassa. Ora io chiedo al comune dì Catania, a chi lo rappresenta, non sarebbe ora di cercare seriamente questi evasori e farli, come è giusto, pagare per il servizio che altri permettono loro di avere. Sarebbe una forma di rispetto verso chi, anche a costo di sacrifici, fa' il suo dovere fiscale.
Comprate gli ombrelli piovono i soldidi Giuseppi.
Grazie Premier Conte, ennesima vittoria anche in campo europeo di questa maggioranza formata da Italia Viva, PD, Leu e M5S, anche stavolta ai leghisti e sovranisti di Matteo Salvini non è rimasto che ammirare (dall’opposizione) un altro grande successo dell’attuale Governo. Vi immaginate come sarebbe finita per l’Italia se a Bruxelles anzicchè il nostro Giuseppe Conte si fosse presentato Matteo Salvini?
Chi sa dove andranno a finire tutti questi soldi ????????
Bravo Giuseppi li hai messi tutti quanti al tappeto…..
Buona intesa e buon risultato, qualcuno si lamenta dei controlli, io dico che i controlli ci devono essere altrimenti i nostri politici e la nostra burocrazia farà in modo che vengono sperperati per mantenere fannulloni e delinquenti (come il reddito di cittadinanza) ed invece vanno spesi per le infrastrutture e per creare lavoro.
mi ri fissarie,come il bonus monopattini mai arrivato,la cassa integrzione non a tutti arrivata,l’ecobonus del 110 %solo sulla carta un venditore di fumo
Questa crisi darà una spinta per mettere mano a società e carrozzoni una volta e per tutte?
con questi soldi la regione si comprerà altri carrozzoni decotti come le terme?
Armao non ne parla
Niente di nuovo in casa Conte: si brinda, ci si congratula per gli eccelsi risultati ottenuti, le pacche sulle spalle diventano ossessive, gli hip hip urrà un’eco assordante. Un replay, tuttavia, già visto che sa di sciagura. «30 gennaio 2020, quando Conte (pavoneggiandosi proprio come sta facendo adesso) diceva: “Siamo prontissimi, abbiamo adottato misure cautelative all’avanguardia rispetto agli altri, ancora più incisive”. E mai essere umano è stato smentito dai fatti come lo è stato lui. E il mondo, non la claque sempre pronta ad applaudirlo per ogni zampillo verbale che esce dalle sue labbra fedifraghe, è testimone del dramma che all’Italia e agli italiani quelle sue parole, pronunciate dal palco privilegiato di Lilli Gruber, hanno causato.
In questo caso, il palcoscenico di Conte è stato il Parlamento: mentre una sinistra ovazione l’incoronava ancora una volta come il salvatore dello Stivale: proprio come aveva fatto al tempo in cui lo strisciante Covid-19 cominciava a prendere le sue mortali misure agli italiani. Come dimenticare lo sciamare di queste stesse persone, con in testa Zingaretti e Sala, per le vie di Milano e Roma verso le insegne cinesi con le parole d’ordine ‘normalità’ e ‘non perdiamo le nostre abitudini’? E come dimenticare, come risposta del ghignante virus, ‘l’impressionante colonna di mezzi militari che trasportava le bare fuori da Bergamo’?
Insomma tutti a congratularsi con Conte, inquilino del Quirinale per primo. Intanto, però, la nuova Europa che da queste trattative è venuta fuori è un’Europa fatta di blocchi antagonisti e contrapposti, dove l’Italia è più che mai il vaso di coccio. Quella che da ora in poi dovrà dire signorsì, e dovrà rendicontare un giorno sì e l’altro pure ogni progetto di spesa. E in questo contesto per niente amichevole, anzi platealmente ostile, «il freno è la nuova arma in mano ai custodi del rigore sui conti: e se sapranno ben gestire anche la nuova partita europea potranno avere un nuovo potere di condizionamento sull’erogazione dei contributi».
E c’è da scommettere che «Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia, incoronati dal summit come “censori” europei», sapranno essere molto, ma molto molto, condizionanti.
Il vero successo lo hanno ottenuto i Paesi frugali, con l’Olanda in testa, che non solo hanno strappato l’abbassamento della somma da stanziare, ma hanno fatto passare anche il cosiddetto freno d’emergenza con il quale un singolo Stato membro, qualora l’Italia non rispettasse le condizionalità pattuite, può segnalare la cosa alla Commissione Europea la quale, in attesa delle verifiche del caso, può congelare l’erogazione dei fondi destinati al nostro Paese che, in ogni caso, non arriveranno prima del 2021.
Sarebbe poi una vittoria l’aver ottenuto 200 miliardi, di cui 80 a fondo perduto e 120 sotto forma di prestito, soldi che ci verranno comunque dati a condizione che si attui un preciso piano di riforme, corredato da nuovi balzelli? Perchè in che modo verrano reperite le risorse per restituire i 120 miliardi che avremo in prestito? Ma mettendo nuove tasse, naturalmente!