Reddito per le coppie di fatto | Oddo: "Un ddl rivoluzionario" - Live Sicilia

Reddito per le coppie di fatto | Oddo: “Un ddl rivoluzionario”

Il deputato Nino Oddo (il primo a destra) insieme agli esperti che hanno lavorato al ddl

La norma, se approvata, prevede un sostegno economico alle coppie di fatto e omosessuali. E' il primo disegno di legge a portare la firma del presidente Crocetta, in qualità di deputato. Il Megafono: "Legge che non ha pari in Italia. Aiuterà i cittadini meno abbienti, ma ha anche una valenza sociale e civile". Ma non mancano le critiche

Presentato all'Ars
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PALERMO – Non è ancora legge. Ma sta già facendo molto discutere. Ecco il primo disegno di legge all’Ars a portare la firma del deputato-presidente Rosario Crocetta. Un testo che prevede l’erogazione di un reddito minimo per le coppie meno abbienti, estendendo il sussidio alle coppie di fatto e alle coppie omosessuali. A presentare il disegno di legge, oggi, il primo firmatario, il deputato del Megafono Nino Oddo (ma ognuno dei deputati del gruppo ha sottoscritto il ddl).

“Il presidente Crocetta – ha detto Oddo – è assente a causa dei i suoi tanti impegni istituzionali. Ma non abbiamo voluto procrastinare la presentazione del testo, per l’importanza di questo ddl, che era tra i primi punti del programma del governatore. Sull’argomento – aggiunge Oddo – ho anche avuto dei contatti informali col Movimento cinque stelle e abbiamo concordato per le prossime settimane un incontro ufficiale, per lavorare a un testo unico. Se questa convergenza andasse a buon fine, avrebbe un impatto politico importante”.

Nel progetto di legge, il reddito minimo andrà legato a interventi finalizzati alla creazione di opportunità di lavoro. Il reddito è garantito a ogni “nucleo di convivenza” e può essere riconosciuto a tutti i cittadini italiani, senza distinzione di sesso, razza o religione che però risiedano da almeno 12 mesi in Sicilia. La Regione provvederà all’istituzione di un registro delle convivenze al quale tutti potranno iscriversi e compilare così la richiesta di sostegno. Il registro sarà poi aggiornato dai Comuni. Ovviamente, per ottenere il reddito minimo, la somma dei redditi dei conviventi non dovrà superare delle cifre fissate nella cosiddetta “soglia di povertà”, il cui ammontare viene annualmente aggiornato dal Presidente della Regione. Il reddito verrà finanziato dal “Fondo per le politiche sociali”, mentre i costi di gestione sono a carico dei Comuni. Per il primo anno si prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro. I soggetti che fanno parte del registro verranno coinvolti in progetti dei Comuni finalizzati a creare forme di impiego differenziate in base ai titoli dei soggetti destinatari. Una Commissione di indagine sulla povertà e sull’emarginazione, istituita presso la Presidenza della Regione esaminerà annualmente lo stato di attuazione della legge.

Ma come detto, il ddl fa già discutere. Dal centrodestra, in particolare dal deputato PDl Salvino Caputo, sono piovute aspre critiche sulla scelta del presidente Crocetta di dare priorità a questo testo, piuttosto che ad altri maggiormente indirizzati alle emergenze economiche, sociali e lavorative dell’Isola.

“La Sicilia – ha replicato Oddo – ha certamente tante necessità, ma questo ddl, al di là delle speculazione, interviene innanzitutto offrendo un sostegno alle classi meno abbienti. Senza crare, però una distinzione tra le coppie more uxorio e quelle gay. Si tratta di una norma che non ha pari nel resto d’Italia visto che coniuga necessità di tipo economico a una valenza di natura sociale e civile”.

Critico anche  Vincenzo Figuccia (Pds-Mpa):  “Non vorremmo che la proposta di legge presentata oggi in favore di un sussidio per le coppie di fatto crei una riserva indiana che rischia di escludere la famiglia tradizionale”.

“Ogni giorno – continua il deputato autonomista – migliaia di famiglie tradizionali stentano a far quadrare i conti. L’assegnazione di interventi economici, seppur legittimi, alle coppie di fatto non dovrebbe in alcun modo scavalcare il diritto al pari trattamento avanzato dalle famiglie ordinarie. Invito i colleghi ad una riflessione, al di là di ogni ideologia, per un percorso comune”.

“Abbiamo già risolto – ha aggiunto il deputato del Megafono Nello Dipasquale – la prima delle emergenze della Sicilia: abbiamo infatti evitato il fallimento della Regione. Adesso bisogna pensare allo sviluppo e il governo sta lavorando. Altra emergenza – ha concluso – è quella di garantire i servizi essenziali alle famiglie siciliane. Questo ddl si muove proprio lungo questa strada”.


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