Regionali, si apre la sfida |Musumeci e Micari contro i 5 Stelle - Live Sicilia

Regionali, si apre la sfida |Musumeci e Micari contro i 5 Stelle

Nel centrodestra giochi quasi fatti ma manca l'ufficialità. Centrosinistra a pezzi.

Le candidature
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PALERMO – E così alla fine, settanta giorni prima del voto, sembra che centrosinistra e centrodestra abbiano definito candidato e confini della coalizione per le Regionali. Il “sembra” è d’obbligo, dopo lo spettacolo da cavalleria rusticana offerto in queste settimane e mesi dalle due coalizioni che in Sicilia sfideranno il Movimento 5 Stelle.

Manca solo l’ufficialità ma i due nomi in campo sarebbero quelli del “civico” Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo (per lui i giochi sono praticamente fatti), e del politico Nello Musumeci (a un passo dall’ufficialità), già deputato, sottosegretario e presidente della Provincia di Catania. A cui potrebbero aggiungersi Claudio Fava e Rosario Crocetta, oltre ai candidati già in campo come i sicilianisti Roberto La Rosa e Franco Busalacchi.

Il centrodestra ci ha perso cinque o sei mesi ma alla fine sembra che la convergenza unitaria su Nello Musumeci (alla sua terza candidatura a Palazzo d’Orleans) arriverà dopo tanta sofferenza. Attorno al leader di #DiventeràBellissima ha fatto quadrato in queste settimane il blocco post-missino che dentro e fuori da Forza Italia ha sempre guardato con favore alla sua corsa. Ma agli eredi della fiamma si sono aggiunti tanti altri sostenitori, anche dal fronte moderato, coagulati dal carisma del politico catanese. E così alla fine i rumours degli ultimi giorni raccontano di un Silvio Berlusconi, già folgorato dalla candidatura di Gaetano Armao, disposto a lasciare strada a Musumeci, riconoscendo nei fatti una golden share del centrodestra siciliano ai sovranisti di Meloni e Salvini, per non rompere l’unità della coalizione. Magari puntando sul famoso ticket, con Armao vice (se l’avvocato palermitano ci starà), per cercare di offrire garanzie a quei centristi e autonomisti che digeriscono con qualche fatica il nome di Musumeci, che ha sempre ribadito in questi difficili giorni di voler lavorare per un’alleanza larga e inclusiva. “Siamo vicini, manca davvero poco alla conclusione”, ribadisce oggi ottimista Gianfranco Miccichè, che domani avrà un altro giro di consultazioni.

Le prossime ore saranno quelle degli annunci ufficiali ma se come ormai sembra la spaccatura sarà scongiurata, il centrodestra potrà puntare a rimettere le mani su Palazzo d’Orleans, come ai tempi d’oro. Per la prima volta con un politico che non proviene dalla Democrazia Cristiana, anzi, con uno storico avversario politico dello Scudo crociato.

Chi non è riuscito a evitare la spaccatura, tanto per cambiare, è la sinistra. Con una querelle su cui sono pesati enormemente i piani di guerra romani, i partiti a sinistra del Pd si sono sfilati e sono vicini a lanciare la candidatura di Claudio Fava, quella che cinque anni fa saltò per il famigerato ritardo nello spostamento della residenza a Isnello del politico catanese. E che oggi, secondo Italia dei Valori e Pd, sarebbe un grosso favore agli avversari.

E così attorno al rettore di Palermo chiamato da Leoluca Orlando e benedetto da Matteo Renzi per il momento rimane solo la coalizione che è stata la maggioranza di Crocetta. Ma senza Crocetta, che potrebbe correre contro il suo partito. Quanto ai centristi di Alfano e Casini, dopo i sogni di gloria di una propria candidatura, sono confluiti allineati e coperti sul rettore. Che oggi ha comunicato ai giornalisti la sua candidatura, annunciando di voler fare campagna restando per il momento seduto sulla poltrona di Magnifico, parlando per la prima volta da quando il suo nome ha fatto irruzione nel totocandidati (dopo alcuni rifiuti). Il tutto prima che il Pd siciliano riunisca nel pomeriggio la sua segreteria per prendere atto della situazione, non senza qualche mal di pancia. Questo ovviamente salvo sorprese dell’ultima ora.

Questione di ore, insomma, perché i competitor si presentino ai banchi di partenza con la pettorina dell’ufficialità. Poi partirà la rincorsa ai Cinque Stelle, da due mesi in campagna elettorale con Giancarlo Cancelleri. E con essa, il tentativo dei partiti di convincere i siciliani ad andare a votare, malgrado l’antipasto di caos che destra e sinistra hanno offerto in queste tormentate settimane estive.

 


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