Regionali sul piede di guerra| contro i tagli del governo Crocetta - Live Sicilia

Regionali sul piede di guerra| contro i tagli del governo Crocetta

Nelle stesse ore in cui l’Ars tenta di approvare la finanziaria, i lavoratori regionali sfilano in via Etnea. Il corteo parte tra le note di “Bella Ciao”. Oggi si “resiste” contro il disegno dell’esecutivo Crocetta e per “la dignità del lavoro pubblico”.

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CATANIA – Dipendenti regionali scioperano contro i tagli della Regione. Nelle stesse ore in cui l’Ars tenta di approvare la finanziaria, i lavoratori regionali sfilano in via Etnea. Il corteo parte tra le note di “Bella Ciao”. Oggi si “resiste” contro il disegno dell’esecutivo Crocetta e per “la dignità del lavoro pubblico”.

Uno sciopero unitario, organizzato dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas, Codir, Sadird, Ugl, Siad e Dirsi, che si tiene contestualmente a Palermo per scongiurare i rischi derivanti dalla finanziaria regionale. “Oggi manifestiamo contro il governo Crocetta perché non mette in campo risorse per innovare i contratti e non si confronta seriamente con i sindacati per riformare la macchina della pubblica amministrazione in Sicilia”, spiega il segretario provinciale della Fp etnea, Gaetano Agliozzo. Sono fondamentalmente due i nodi da districare: la riforma al sistema pensionistico degli statali e “i continui tagli alle risorse a discapito degli uffici periferici”.

La bocciatura della finanziaria è totale. “Nel bilancio regionale sono state tagliate molte risorse e non c’è progetto serio di riorganizzazione degli uffici” rincara la dose, il sindacalista. I musei senza risorse per la turnazione si troveranno impossibilitati ad aprire, “gli uffici per l’impiego ormai scoppiano a causa di un modello organizzativo obsoleto”, il personale non viene formato adeguatamente e questo rende complesso i rapporto con l’utenza.

“Sono a tutt’oggi lettera morta l’improcrastinabile riclassificazione del personale regionale, degli Enti e delle società che applicano il contratto regionale, l’accompagnamento volontario alla pensione con i criteri pre-Fornero e l’apertura della stagione contrattuale giuridica ed economica, comparto e dirigenza”, si legge in una nota unitaria delle sigle sindacali. “Inoltre – aggiungono i sindacati – in considerazione del fatto che i regionali hanno avuto il blocco di un biennio in più rispetto agli statali e agli enti locali, vogliamo evitare il rischio, oggi conclamato, di dichiarazioni di esubero che farebbero fuori sic et simpliciter 1000 precari regionali”.

Un’immagine emblematica è ritratta nello striscione che apre lo spezzone dei dipendenti del Teatro Antico di Taormina: Crocetta, che veste i panni di un eroe tragico, decapita con una grossa spada i siciliani davanti all’impotenza dei lavoratori in protesta. “Oggi siamo in piazza per affermare un principio che in questa regione sembra essere dimenticato: una pubblica amministrazione che non funzione produce meno diritti per i cittadini”, spiega un lavoratore dell’Ufficio provinciale che rimanda ala mittente l’accusa di vivere da privilegiato. “Oggi le cose sono cambiate: la situazione è disperata”, assicura. Un messaggio che i lavoratori portano fino a Palazzo Esa dove si conclude la manifestazione.


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