Il pasticcio a 5 stelle ai raggi X | Ecco le carte del "caso Giulivi" - Live Sicilia

Il pasticcio a 5 stelle ai raggi X | Ecco le carte del “caso Giulivi”

Giancarlo Cancelleri e Beppe Grillo

Come nasce l'intrigo che rischia di gettare nel caos il movimento a meno di due mesi dal voto. Il giudice: "Leso il diritto all'elettorato passivo".

Le Regionarie sospese
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PALERMO – Un procedimento disciplinare avviato in maniera “non corretta” e che rischia di gettare nel caos il Movimento cinque stelle a meno di due mesi dal voto per le Regionali siciliane e a 25 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste elettorali. Il caso Mauro Giulivi, l’attivista palermitano escluso dalle ‘Regionarie’ per la selezione dei candidati M5s a Sala d’Ercole, esplode proprio mentre Giancarlo Cancelleri e Luigi Di Maio sono in tour nei paesi della fascia tirrenica messinese. Il giudice del Tribunale di Palermo, Claudia Spiga, ha però deciso di sospendere l’esito del voto on-line avvenuto a luglio sulla piattaforma Rousseau e quindi anche l’investitura di Cancelleri a candidato governatore, avvenuta al castello a Mare di Palermo con tanto di convention e per bocca di Beppe Grillo.

Il pasticcio giuridico che rischia di minare l’immagine del movimento in tutta Italia affonda le radici nelle ‘comunarie’ di primavera per la selezione dei candidati al consiglio comunale di Palermo. Giulivi risulta tra i più eletti su Rousseau e viene invitato a formalizzare la candidatura firmando l’accettazione di un codice comportamentale necessario per potere andare in lista. L’attivista palermitano, compagno della deputata Chiara Di Benedetto, chiede però del tempo per visionare il documento. A questo punto il 23 maggio lo staff chiede “chiarimenti” sulle motivazioni che hanno spinto Giulivi a non firmare.

Nuovo contatto il 29 giugno, quando una mail inviata da Milano comunica all’attivista l’esclusione dalle ‘Regionarie’ per via di un procedimento disciplinare pendente nei suoi confronti. Quella comunicazione finisce nelle motivazioni del provvedimento emesso oggi dal giudice, che definisce la nota a firma dello staff “certamente impugnabile” nonostante l’opposizione del movimento che è difeso dall’avvocato Andrea Ciannavei. Su questo passaggio il giudice nelle sue motivazioni assegna un primo punto a Giulivi, difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile. L’attivista “non ha frapposto un rifiuto alla sottoscrizione del codice etico”: da qui “l’inconfigurabilità – scrive il giudice Spiga – dell’illecito disciplinare” contestato all’attivista”. La famosa mail del 23 maggio, infatti, non comunica alcun provvedimento disciplinare a Giulivi ma si limita a chiedere “un chiarimento” sulle motivazioni che lo hanno spinto a non firmare il codice di autoregolamentazione per le Amministrative di Palermo. Secondo il giudice quella mail “non può qualificarsi come atto di contestazione di illecito disciplinare”, anzi è da derubricare a “normale scambio dialettico all’interno del movimento”. “Manca”, inoltre, il riferimento alle conseguenze disciplinari derivanti dalla mancata firma del codice. Tutti elementi che spingono il giudice a sottolineare la “mancanza del corretto avvio” del procedimento disciplinare e quindi “l’insussistenza” della causa di esclusione della candidatura di Giulivi alle ‘Regionarie’ di luglio. L’accettazione del codice, regolamento M5s alla mano, secondo il giudice “è da qualificarsi come requisito di completamento del procedimento delle ‘Regionarie'”. La decisione di escludere Giulivi ha quindi una “evidente capacità lesiva del diritto all’elettorato passivo” dell’attivista palermitano. Da qui la conclusione: “sussiste quindi il fumus della richiesta di sospensione”.

A questo punto i giochi si complicano: il giudice ha infatti sospeso l’esito delle ‘Regionarie’ in attesa di entrare nel merito della questione. Ciò avverrà il 18 settembre, quando in Tribunale potranno arrivare tutti i vincitori delle ‘Regionarie’ che adesso hanno comunque guadagnato il “diritto” alla candidatura ufficiale il 5 novembre. Il giudice ha infatti disposto “l’integrazione del contraddittorio” nei confronti di tutti gli altri candidati alle ‘Regionarie’. Tutto rinviato al 18 settembre, quando verrà scritta l’ultima parola sulle ‘Regionarie’ di Sicilia, ma a quel punto il tempo sarà tiranno e in base al responso del giudice i vertici del movimento dovranno decidere cosa fare per salvare le elezioni regionali.


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