Regione, nessuno via con quota 100 |Le pensioni costano mezzo miliardo - Live Sicilia

Regione, nessuno via con quota 100 |Le pensioni costano mezzo miliardo

Poche le richieste per sfruttare la legge nazionale. E intanto i dipendenti "a riposo" superano quelli al lavoro negli uffici.

PALERMO – In centinaia lasciano il lavoro, ma nessuno di loro utilizza quota cento. Sono i dipendenti regionali andati in pensione dall’inizio del 2019, che si aggiungono all’esercito di diciottomila pensionati regionali. Una spesa interamente a carico della regione (compresa la fetta garantita dal Fondo pensioni) che impiega in pensioni quasi mezzo miliardo di euro all’anno.

Sono 343 i pensionati freschi di uscita dagli uffici regionali, dal primo gennaio a oggi. Secondo i dati ufficiali del Fondo pensioni Sicilia, i dipendenti regionali che hanno lasciato il lavoro dall’inizio di quest’anno non hanno utilizzato, per andare in pensione, la norma su quota cento, approvata da pochi mesi e per la quale c’è stato necessario approvare una legge regionale. Al momento le richieste giunte in questo senso alla Funzione pubblica sarebbero poche, e nessuno ne avrebbe usufruito.

Dunque utilizzeranno quasi tutti la legge approvata nel 2015 dall’allora presidente della regione Crocetta, che apriva una finestra fino al 2020 per andare in pensione con i requisiti precedenti alla legge Fornero. Grazie a questa legge ai quasi 350 dipendenti usciti nel 2019 si potranno sommare nei prossimi mesi altri dipendenti, alimentando quella fuga che anche a causa del blocco dei turn over da tempo sta svuotando gli uffici della Regione.

I pensionati regionali sono più di 18 mila, più dei circa 15 mila dipendenti ancora in attività. La grande maggioranza è costituita da personale regionale, con 16709 pensionati censiti, a cui si aggiungono i 139 Ast e Aapit, i 255 provenienti dall’Eas, i 28 pensionati che ricevono un assegno integrativo e i 9 pensionati del consorzio ASI. In più, ci sono altri mille ex dipendenti regionali inquadrati con il “contratto due”.

I costi dei trattamenti previdenziali sono a carico della finanza regionale, che spende ogni anno quasi 440 milioni di euro in trattamenti di pensione diretta, indiretta e di reversibilità del personale regionale, e quasi sette milioni di euro per le altre categorie che percepiscono un assegno mensile. A questi si sommano altri 21 milioni di euro spesi per i pensionati inquadrati con il “contratto due”. In totale, la spesa delle casse regionali è di 468 milioni di euro.


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