Regione, nessuno via con quota 100 |Le pensioni costano mezzo miliardo - Live Sicilia

Regione, nessuno via con quota 100 |Le pensioni costano mezzo miliardo

Commenti

    La Regione spende, spende, per le pensioni 468 milioni di euro annui fra contratto 1 e contratto 2, ma vi siete chiesti il perchè d iquesta spesa sul gobbo del Bilancio Regionale?, Non dovrebbe Pagare l’INPS direte? in effetti vien da ridere gli impegat idelle Partecipate della regione e gli stessi Braccianti agricoli hanno una posizione INPS e vengono pagati diciamo regolarmente i contributi, quindi perchè questi ultimi non gravano sul bilancio Regionale? vi sembra strano? no non è strano, gli impiegati regionali non hanno un vero e proprio codice INPS, vengono pagati dal bilancio regionale, cioè quelli assunti sino al 31/12/1985 SONO GARANTITI dal bilancio regionale, CONTRATTO 1 quelli assunti dal 01/01/1986 NON SONO GARANTITI dal bilancio regionale CONTRATTO 2, quindi qua già si vedono foschie, Prima del 1985 il Presidente della Regione Mattarella non il Nostra attuale presidente sopprime la cassa pensione dei dipendenti della Regione Siciliana e la Garantisce con il Bilancio regionale, ovviamente sino al 31/12/1985 e quelli assunti dopo? Il CONTRATTO 2 sino al 1997 i risparmi diciamo depositati che dovevano confluire nel Fondo Pensioni, nom trovandolo sono confluiti come entrate generiche, dopo il 1997 restaurato il fondo pensioni diciamo si è un po’ rimpolpato, solo che i politici vedendo tutto quel pollo lo hanno usato per tappare questo e quel buco, quindi Non Regione non Lamentarti della Spesa se avete fatto le CICALE ed avete sperperato tutto è solo colpa dei Politici, non degli impiegati, e visto che voi anche adesso assumete e non date posizione inps vuol dire che vanno in quel famoso fondo che voi puntualmente saccheggiate e posticipate sempre a domani il Problema che si fa sempre piu’ ampio perchè I REGIONALI SONO LONGEVI e a voi questo disturba vero cari politici, ed anche se muoiono c’è la reversibilità, io ad 85 anni mi sposo una 20enne e voglio vedere sino a quando pagherai di reversibilità, cosi’ impari ad essere egoista, cara mamma regione

    I costi dei pensionati sono a carico della finanza regionale? Ma quando mai! I pensionati della regione sono pagati dal fondo quiescenza, all’interno del quale vengono versati i contributi che regolarmente vengono trattenuti ai dipendenti mentre sono in servizio! Semmai in questi anni, la Regione ha attinto da questo fondo, per spese che niente avevano a che spartire con i pensionati! Ora che le risorse bastano appena a coprire le pensioni, viene fuori la bufala che paga la finanza regionale! ATTENZIONE A FARE QUESTI SCHERZETTI E NON RISCHIATEVI A METTERE LE MANI SUI SOLDI DEI PIU’ DEBOLI!

    E’ utile precisare che le pensioni del contratto 2 (assunti dopo il 1986) non gravano sulla finanza della Regione ma sul Fondo Pensioni Sicilia ( ente previdenziale autonomo dalla Regione), che paga le pensioni solo ed esclusivamente con i contributi dei lavoratori iscritti.

    I Regionali che rientrano nel Contratto 1 non aderiscono alla quota 100 perché nel 2015 quando il Governo Crocetta approvò con Legge Regionale n.9/2015 il prepensionamento, che finirà nel 2020, cambiò il sistema di calcolo.
    Per chi ha aderito al prepensionamento il calcolo verrà effettuato secondo i criteri stabiliti dall’articolo 52 della citata legge che alla fine continua a garantire, anche se con delle decurtazioni, una pensione pari al 100% dell’ultimo stipendio percepito.
    Mentre dall’1/01/2021 il calcolo verrà fatto con i criteri stabiliti dall’articolo 51 sempre della citata legge, questo si riforma alle percentuali dello Stato con una evidentissima perdita per i futuri pensionati della Regione.
    Quindi chi aderirà alla quota 100, siccome non rientra nel prepensionamento, si vedrà calcolata la pensione con l’articolo 51 con notevole perdita rispetto allo stipendio attuale, ecco spiegato il motivo del flop della quota 100, tutto questo per i regionali del contratto 1.
    Mentre per i regionali che rientrano nel Contratto 2 cioè coloro i quali sono equiparati in tutto e per tutto agli statali, non cambia nulla il calcolo della pensione è sempre lo stesso.
    Quindi molto probabilmente le poche istanze ricevute di adesione alla quota 100, saranno sicuramente del contratto 2 o di qualcuno del contratto 1 che ancora non sa a cosa sta andando incontro, ma lo saprà non appena riceverà la prima pensione quando ormai sarà impossibile tornare indietro.

    si grida allo scandalo dei 18.000 pensionati i cui motivi sono esposti nel commento precedente, quando il problema pensioni è un problema nazionale. Quanti sono i pensionati già dipendenti dello stato, rispetto ai dipendenti in servizio? nessuno ce lo dirà mai!!!nel 2006 fu fatto il tentativo di passare tutto all’Inpdap, ma ovviamente ai fini dell’assunzione della spesa chiesero tutti i soldi versati dai dipendenti e dalla regione stessa (questi ultimi ovviamente costituirono per anni una copiosa partita di giro all’interno del bilancio), con il risultato finale di somme enormi, per cui la regione rinunciò e cancellò successivamente la norma. Forse si poteva avviare un percorso verso l’ente nazionale di previdenza quando si stabilizzarono i 4800 ex asu oggi le fasce A e B, ma anche lì si valutò che conveniva mantenerli al bilancio regionale, proprio perchè i contributi costituivano una partita di giro. La norma che ristabilì il fondo pensioni è successiva a quelle date, e oggi presenta il conto che sappiamo, e che di qua a massimo 5 anni se non interverranno fatti nuovi sarà un disastro. Perchè oggi bloccare quota 100 non incide tanto, ma se finiti gli effetti della norma del prepensionamento, per il rimando automatico alle norme statali, se dovesse quota 100 restae in vigore, poi saranno dolori

    Tanto per evitare malintesi, i dipendenti regionali abbiamo pagato sempre i contributi.

    Oggi pensionati e dipendenti seguono il medesimo trattamento. Un pensionato costa sicuramente meno e di molto rispetto ad un dipendente. Questo solo per chiarire che le scelte di un lontanissimo florido periodo per la regione siciliana e la sua autonomia ha seminato le piante avvelenate che oggi stanno dando frutto. E’ vero anche che un tentativo del governo nel 2002 provò a riallineare le posizioni di dipendenti e pensionati presso INPDAP (ancora non INPS) e la ricostituzione, però, non ebbe seguito……….Poi nel 2008 è cominciato il camminamento verso una meta sconosciuta, anzi no, senza meta

    La normativa che ha recepito “quota 100” è recentissima e la circolare applicativa ne restringe il campo applicativo (a mio parere in modo arbitrario) visto che richiede il riscatto o la ricongiunzione quando la norma nazionale (recepita!) Parla anche del “cumulo gratuito” che in regione stenta a partire (eufemismo) grazie ai ritardi sistematici delle convenzioni etc etc.
    Il 2021 sarà l’anno di quota 100….quando la cosiddeyta pre-fornero sarà andata in pensione 😉

    io non sono potuto andare in pensione con la legge regionale n. 9/2015 perché pur avendo alla data del 31/12/2020 un’anzianità di servizio di 39 anni e 4 mesi non raggiongo il requisito anagrafico di 61 anni e 7 mesi, infatti essendo nato il 14/08/1959 alla data del 31 dicembre 2020 avrò 61 anni, 4 mesi e 17 giorni…..quindi per soli 2 mesi e 17 giorni mi hanno negato la pensione….tutto questo è giusto?????…….sarò costretto a prendere l’avvocato perché …che io sappia….la regione siciliana è l’unica regione d’Italia ad aver intaccato i diritti acquisiti….per quanto riguarda quota 100, quest’ultima è stata recepita dalla regione siciliana da poco tempo ma…..il grosso è già andato in pensione con la legge regionale 9/2015….quindi era facile prevedere che saranno in pochi ad usufruirne….e tra i pochi potrei esserci anche io…..dico potrei perché come dici correttamente tu…..essendo altamente penalizzante per quelli del contratto 1 come me che…..ripeto….Crocetta NON mi ha voluto fare andare in pensione…..credo che non aderirò e sarò costretto ad andare in pensione con il massimo dell’età contributiva….credo 42 anni e 6 mesi……pazienza……

    Il tono dell’articolo sembra quasi accusatorio nei confronti dei dipendenti regionali, che si ostinano a non morire.

    Chissà perché quando si scrive dei regionali si usa sempre e comunque il termine ” ESERCITO ” . Spiace vedere che anche live Sicilia si sia uniformato alla vulgata dei giornalai. Cordialmente

    Bisogna chiarire che prima di trasformarlo in ente Autonomo il Fondo pensioni Sicilia era denominato Fondo di Quiescenza e raccoglieva i contributi versati dagli impiegati regionali, quelli denominati contratto 1, fino a quando i nostri amministratori locali dell’A.R.S. lo hanno completamente azzerato, destinando il cospicuo fondo accumulato per altri interessi.
    Considerate che è dal 2000 che le pensioni gravano sul Bilancio Regionale quelle dei regionali contratto 1.
    Invece quelle dei regionali del contratto 2, cioè coloro i quali sono equiparati agli impiegati dello Stato, sono a carico dell’attuale e nuovo ente Fondo Pensioni Sicilia, che ha il compito di raccogliere mese per mese i contributi di costoro.
    Se non avessero azzerato il vecchio fondo sicuramente oggi non saremmo in queste condizioni e dobbiamo augurarci che questo Governo non decida di inventarsi qualcosa per mettere le mani anche sul Tesoretto attualmente accantonato dal Fondo Pensioni Sicilia.

    Qui qualcuno ha le idee un pò confuse, Chiariamole.
    Allora, il Fondo Pensioni Sicilia è stato istituito per raccogliere i contributi versati dai colleghi regionali facenti parte del contratto 2, cioè di coloro i quali sono equiparati agli impiegati civili dello Stato e con questi Fondi, che oggi rappresenta un bel Tesoretto, pagano ogni mese le pensioni ai colleghi sempre facenti parte del contratto 2.
    Per i colleghi del contratto 1, tanto per intenderci tutti coloro i quali sono riusciti ad entrare in forza di concorsi banditi entro il maggio del 1985, le pensioni sono a carico del Bilancio Regionale, tanto è vero che ogni mese il Dipartimento della Funzione Pubblica gira le coperture finanziarie (i soldi) al Fondo Pensioni Sicilia che provvede al pagamento, ma solo per costoro.
    Questo accade perché il precedente Fondo di Quiescenza è stato azzerato dai veri governi che si sono succeduti in questi anni per far fronte ad altre spese.

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