Regione parte civile contro le cliniche - Live Sicilia

Regione parte civile contro le cliniche

La Regione siciliana si costituirà parte civile contro le cliniche private “La Maddalena”, “Latteri” e “Noto Pasqualino”. Lo ha deciso la giunta di governo, in una seduta dello scorso 27 gennaio- Secondo il governo, l’assessorato regionale alla salute sarebbe stato pesantemente danneggiato dai comportamenti dei diciassette tra dirigenti e professionisti che operavano all’interno delle cliniche, rinviati a giudizio per una truffa da 1,2 milioni di euro nei confronti del sistema sanitario nazionale e dell’Asl 6.

“Agli imputati – si legge in una nota dell’assessorato regionale alla sanità che ha preparato i lavori in giunta – è stato ascritto il delitto di truffa, in concorso tra loro, commesso, nel periodo temporale di riferimento 2007/2009, con artifizi e raggiri, con abuso di potere o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio”.

La nota poi scende nel merito delle accuse: “Tale attività, è stata condotta al fine dell’indebito profitto ottenuto con rimborsi non dovuti e comportamenti illeciti da parte dei titolari delle case di cura private ivi individuate, nonché dei medici del S.S.R., con conseguenti danni erariali in capo all’ex Azienda Usl n.6, tratta in inganno, ed oggi confluita nell’Asp di Palermo, nonché in capo a questo assessorato, individuato come persona offesa, per una somma che è notevolmente superiore all’ammontare orientativamente stabilito dalle Avvocature (euro 51.645,68), quale limite oltre il quale è opportuna la costituzione di parte civile”.

Il 24 novembre scorso il pm di Palermo Amelia Luise aveva chiesto il rinvio a giudizio di 17 tra manager, e professionisti delle case di cura Latteri, Maddalena e Noto e di tre persone giuridiche – le tre cliniche – per una maxi-truffa alla Asp di un milione e 200 mila euro. L’indagine è partita su iniziativa dei carabinieri del Nas che hanno monitorato la gestione delle case di cura dal 2007 al 2010 accertando che le 3 cliniche avrebbero chiesto il rimborso per i ricoveri, che avrebbero dovuto includere gli esami specialistici, e poi un ulteriore rimborso per gli accertamenti diagnostici effettuati, invece, in strutture collegate o esterne alle case di cura.

Tra gli indagati anche 2 medici che ufficialmente lavoravano in ospedali pubblici ma che, in cambio di soldi, dirottavano i pazienti alla Latteri e alla Noto sostenendo che nei nosocomi non ci fosse posto. L’indagine ipotizzò anche che in alcuni casi i medici della Latteri non avrebbero somministrato farmaci disintossicanti ai malati di cancro per risparmiare sui costi della terapia. Tesi sempre smentita dalla clinica.

Gli imputati, oltre alle tre persone giuridiche corrispondenti alle cliniche Latteri, Maddalena e Noto, sono Guido Filosto, Leone Filosto, Mauro Bellassai, Maria Teresa Latteri, Giuseppe Di Lisi, Vincenzo Scaleta, Maria Rosaria Valerio, Giovanni Gagliardo di Carpinello, Giovanni Sparacia, Giuseppe Antonio Iannello, Rossana Novelli, Salvatore Pastore, Luigi Cassata, Gioacchino Taormina, Maria Ciriminna, Ignazio Galizia, Giuseppe Ducato. A loro, la Regione chiederà il risarcimento del danno subito.


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