"Reset, tempo agli sgoccioli| Si trovino le soluzioni" - Live Sicilia

“Reset, tempo agli sgoccioli| Si trovino le soluzioni”

Barone (Asia): "Il Comune rimpingui il capitolo di bilancio o si rischia lo stop".

PALERMO – “Nonostante le innumerevoli richieste di incontro e le pochissime discussioni fatte con il Presidente della Reset, la situazione rimane estremamente preoccupante e siamo ancora in attesa che si fissi la data di un incontro con carattere di estrema urgenza”. Lo dice in una nota Salvo Barone, segretario del sindacato Asia, in riferimento alla vicenda della società consortile del comune di Palermo. “Nel primo trimestre del 2016 l’azienda ha fatturato al Comune servizi per circa 8 milioni si euro, la previsione per il secondo semestre dell’anno in corso è di circa 9,5 milioni, stante i “progetti” che si sono realizzati nel periodo in questione che hanno fatto notevolmente lievitare il costo del lavoro – si legge nella nota – ciò premesso si prevede un costo di gestione medio annuo di circa 35 milioni di euro, quando per convenzione con lo stesso Comune il budget non può sforare i 29 milioni di euro stanziati più 2. Il che significa che a fine ottobre la Reset avrà già effettuato servizi per 31 milioni e i dipendenti o si fermeranno dal primo novembre o il Comune dovrà trovare forme alternative per rimpinguare il capitolo di bilancio comunale in fase di assestamento. Questo non solo ci preoccupa per la situazione attuale, ma è in netto contrasto con quanto ipotizzato in fase di costituzione della Reset, quando si prevedeva un ritorno alla “normalità” contrattuale dei dipendenti entro la fine del 2016. Nonostante i tavoli dell’Amministrazione in merito alla obbligatoria composizione della “cabina regia” delle partecipate, in cui si prevedono spostamenti attraverso la mobilità orizzontale: i numeri dei dipendenti coinvolti si è ridotto a meno della metà e probabilmente si fermerà a 50 lavoratori; nonostante gli ipotetici servizi che le altre partecipate avrebbero dovuto assegnare a Reset (che però ogni giorno che passa sono subordinati alla situazione critica delle singole aziende e che oggi vedono quasi sicuramente non più assegnati i servizi legati ad Amat, per la nota vicenda Ztl, e ad Amap per la vertenza Aps) ad oggi l’unico dato certo è che Reset e la sua manodopera altamente specializzata sono indispensabili per le finalità dell’Ente Comune e che addirittura non si riesce ad ottemperare a tutte le richieste che le varie Aree comunali giornalmente inoltrano alla Reset, a rischio che proprio i lavoratori, anche questa volta, possano essere l’agnello sacrificale. Probabilmente proprio in questi mesi, magari con qualche ora di servizio in più, i lavoratori hanno visto finalmente la propria retribuzione rientrare in una ipotetica “normale” retribuzione, ma è bene che sappiano che se non si effettua una svolta economica a favore della Reset, si rischia seriamente di ripetere il crac della Gesip, questa volta senza possibilità alcuna di salvataggio. La Reset e il Comune si adoperino immediatamente alla realizzazione di un incontro di merito che sia anche risolutivo, altrimenti saremo costretti a porre in essere iniziative di protesta e che nessuno accusi i sindacati di non avere cercato il dialogo. Ormai il tempo è agli sgoccioli”.

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