Retata della Finanza: 7 arresti | Azzerata nuova cupola dei Mazzei - Live Sicilia

Retata della Finanza: 7 arresti | Azzerata nuova cupola dei Mazzei

Di Laura Distefano - La Guardia di Finanza ha eseguito 7 arresti e sequestri nell’ambito dell'inchiesta Nuova Famiglia nei confronti dei reggenti del clan Mazzei. I nomi degli arrestati. "Dall'indagine è emerso come il clan si fosse organizzato dopo la latitanza di Nuccio Mazzei". Scoperto anche uno dei componenti del commando armato che prese parte all'assalto alla stazione di Acireale messo a segno lo scorso anno.

CATANIA – Nuccio Mazzei era latitante e i “Carcagnusi” dovevano correre ai ripari. Il clan catanese si riorganizza e compone la nuova cupola. La Guardia di Finanza monitora e segue in diretta le fibrillazioni nel vertice della cosca. Simona Mazzei, sorella del capomafia Sebastiano, commenta con Caruso (uno degli affiliati) i duri colpi ricevuti dopo le azioni di polizia giudiziaria. “Sto morendo dalla fame, mi ha dato (Sebastiano Mazzei, ndr) l’incarico di responsabile… perché non mi dice dove andare a prendere i soldi?” dice Caruso e la sorella di Mazzei risponde: “Cristian (il figlio, ndr) non ha capito la gravità della cosa … non ha capito che ci hanno sgominato una famiglia“.

L’indagine, avviata dopo che Nuccio Mazzei riesce a sfuggire alla cattura nell’operazione Scarface (arrivata a processo), si conclude all’inizio di quest’anno e oggi arriva alla sua fase operativa. Il Gip Giuliana Sammartino firma l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita questa mattina dalle Fiamme Gialle che assicurano alla giustizia lo “zoccolo duro” del braccio operativo del gruppo criminale dei Mazzei.

Due delle ordinanze sono notificate in carcere a Gioacchino Massimiliano Intravaia e a Sergio Gandolfo, entrambi 41enni. In manette Carmelo Occhione, 51 anni, Cristian Marletta (nipote del capomafia Nuccio Mazzei), 19 anni, Michele Isaia “U Cucchiu”, 29 anni, Giuseppe Caruso (Cirillino), 29 anni. Per loro l’accusa è di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata a reati contro la persona e contro il patrimonio nonché all’illecita acquisizione e gestione di attività economiche.

Assicurato alla giustizia anche Nunzio Fabio Tenerelli, 30 anni. Il cugino di Nuccio Mazzei farebbe parte del commando armato che il 30 giugno 2014, insieme ad altre sei persone non ancora identificate, avrebbe assaltato un treno alla Stazione di Acireale. I rapinatori spararono diversi colpi in aria e una cittadina cinese fu derubata.

“Abbiamo ricostruito l’intero organigramma del clan” – ha detto il Procuratore Michelangelo Patanè durante la conferenza stampa. “Dall’indagine è emerso come il clan si fosse organizzato dopo la latitanza di Nuccio Mazzei” -gli fa eco il pm della Dda Andrea Bonomo. “Ogni persona aveva il suo ruolo ben definito” spiega ancora il comandante delle Fiamme Gialle Roberto Manna. Sebastiano Mazzei, nonostante la latitanza, era riuscito a mantenere le redini delle attività illegali attraverso il cognato Gioacchino Massimiliano Intravaia (marito della sorella, Simona Mazzei), già  – come emerso in Scarface – “tesoriere” della famiglia.

Le intercettazioni dell’inchiesta Nuova Famiglia però fanno emergere due nuovi personaggi di “potere”, soprattutto operativo, dei Carcagnusi: Carmelo Occhione e Sergio Gandolfo. Le retate e i blitz che avevano di fatto azzerato i vertici avrebbero avuto come effetto quello di far diventare Occhione il responsabile per le attività operative della famiglia (come estorsioni e rapine). Insomma “Melo” Occhione avrebbe assunto il controllo delle squadre del “Traforo”, nel quartiere San Cristoforo, roccaforte dei Mazzei. Non lascia dubbi l’intercettazione di un dialogo di Caruso che parla proprio di Melo: “… quello è responsabile … lui rappresenta a Nuccio … però nella sua povertà è un cristiano che si è fatto un sacco di carcere“.

“Camaleonte” Gandolfo sarebbe invece lo storico “rappresentante” della famiglia ed era l’interfaccia con gli altri clan catanesi. I nomi di Gandolfo e Occhione si trovano anche in molti verbali di collaboratori di giustizia che “hanno indicato i due soggetti come i referenti per la famiglia “Mazzei” nelle riunioni di mafia finalizzate alla spartizione degli affari.

Cristian Marletta ha un posto di rilievo per diritto di sangue. Nipote di Santo Mazzei e figlio della sorella di Nuccio, Simona. Il giovane in più occasioni, vantandosi di essere il capo clan, avrebbe svolto direttamente azioni punitive nei confronti dei “traditori” della famiglia e si sarebbe occupato della gestione di alcune attività commerciali riferibili allo zio Sebastiano Mazzei. Ancora una volta emerge la capacità imprenditoriale della cosca che è profondamente imperneata nell’economia legale e nel commercio. “Questo a discapito di altre attività criminali, come lo spaccio” – afferma Manna.

Una cosca quella dei Mazzei che si comporrebbe non solo di affiliati ma anche di un cospicuo entourage. Le cimici captano conversazioni che cristallizzano le due figure storiche dei “dichiarati” e “avvicinati” al clan. Caruso e Isaia parlano che in caso di arresto avrebbero ribadito la loro “appartenenza” alla consorteria, per evitare di essere etichettati come semplici avvicinati. “Compare se mi dovessero arrestare.. per associazione a questo punto- afferma Isaia –  mi dichiaro… “mi dichiaro … anche io” – risponde Caruso, che aggiunge “già vedi che noi altri se c’è una guerra .. io te la posso dire una cosa … la gente non lo sa se noi siamo dichiarati o no… però … allora … noialtri automaticamente Michele siamo avvicinati“.

Le fiamme gialle hanno ricostruito i nuovi “investimenti” dei Carcagnusi che tramite “prestanome” avrebbero “ripulito” i capitali illeciti. “La discoteca catanese del 69 Lune Fashion Club era utilizzata come cassa dal clan” – spiegano ancora gli investigatori. Per questo motivo il Gip ha disposto il sequestro delle quote della società “Meta Harmony S.r.l.” e della ditta individuale “69 lune”.

 


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