Palermo 2022, riconteggio dei voti: Pennino scavalca Terrani - Live Sicilia

Palermo 2022, riconteggio dei voti: Pennino scavalca Terrani

Il Comune pubblica nuovi dati provvisori, tutte le novità
AMMINISTRATIVE
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PALERMO – Per l’ufficialità bisognerà aspettare la prossima settimana, se non quella ancora dopo, ma intanto dal riconteggio dei voti delle ultime Comunali di Palermo spunta qualche sorpresa. Le urne si sono chiuse il 12 giugno e il caos delle sezioni elettorali dovuto alle rinunce di massa di presidenti e scrutatori sta rendendo più difficile del previsto il lavoro di chi è chiamato a proclamare gli eletti a Sala delle Lapidi.

In questo momento, infatti, a Palazzo Jung sta operando la commissione elettorale che sta incrociando i dati dei verbali effettuando un triplice controllo: una procedura consueta ma che stavolta, complice il pasticcio finito sui giornali di tutta Italia, sta facendo emergere più di una incongruenza, con i presidenti che vengono convocati per fornire spiegazioni. Contemporaneamente però il Comune, tramite il suo ufficio elettorale, ha effettuato anche un controllo sui propri verbali in cui c’era più di qualche lacuna: sezioni senza preferenze, dati mancanti, errori nell’attribuzione dei voti tra candidati della stessa lista.

Sta di fatto che questa mattina Palazzo delle Aquile, quasi un mese dopo, ha aggiornato i dati pubblicati sul proprio sito aggiungendo anche quelli di alcune sezioni della Quarta circoscrizione, finora non presenti: numeri non ufficiali, puramente indicativi, suscettibili di variazioni ma su cui ci si è basati per prevedere gli eletti e i non eletti delle ultime votazioni o per imbastire le trattative su giunta e sottogoverno. E non mancano le sorprese. La parola finale spetterà solo a Palazzo Jung, da cui uscirà l’elenco ufficiale di chi avrà diritto a sedere a Sala delle Lapidi in seguito alla proclamazione del neo consiglio, ma i nuovi dati pubblicati questa mattina poco dopo le 11 rischiano intanto di rimescolare le carte o, quantomeno, di incidere sui rapporti di forza all’interno dei partiti.

Il sindaco Lagalla non è in discussione ovviamente, ma non sembrano esserci variazioni nemmeno per le liste a ridosso dello sbarramento: dai dati pubblicati dal Comune, che è bene ribadire sono solo ufficiosi, si conferma che la Lega sbarca in consiglio per lo 0,2% (conquistando anzi 12 voti in più) e che la lista di Lentini è invece fuori per lo 0,7 (aumentando di 15 preferenze), così come aumentano di poco anche il Pd, Forza Italia o Fratelli d’Italia.

La novità più clamorosa però è fra gli azzurri dove Rosi Pennino, vicinissima a Gianfranco Micciché, finora prima dei non eletti e quindi in pole position per un posto in giunta, passa da 713 a 740 voti scavalcando l’ultimo degli eletti Pasquale Terrani, che si ferma invece a 729 (cinque in meno rispetto a un mese fa). Se confermato, non solo il consiglio comunale si ritroverebbe più “rosa” ma Forza Italia potrebbe anche cambiare il nome dell’assessore da proporre a Lagalla. Voti in più anche per Giulio Tantillo (da 2276 a 2324), Ottavio Zacco (da 3364 a 3405) e Gianluca Inzerillo (da 2551 a 2601).

In Fratelli d’Italia aumentano Francesco Scarpinato (da 2594 a 2631) e Giuseppe Milazzo (da 2013 a 2020). Nella lista del sindaco, invece, si riduce lo scarto fra l’ultimo degli eletti Ninni Abbate (che scende a 790) e la prima dei non eletti Luisa La Colla (che passa da 742 a 760); Chinnici passa da 1909 a 1948, Mancuso da 1183 a 1204, Alotta da 828 a 867. Nel Pd aumentano i voti di tutti gli eletti ma resta invariato l’ordine di arrivo, così come nel Movimento cinque stelle, nella nuova Dc o nella Lega.


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