Rifiuti, è polemica sui mancati fondi per Palermo e Catania - Live Sicilia

Rifiuti, è polemica sui mancati fondi per Palermo e Catania

Nella notte il voto negativo all'emendamento del governo, oggi le forse politiche litigano sugli stanziamenti saltati

PALERMO – Fiocca la polemica attorno alla mancata approvazione del maxi emendamento del governo alle variazioni di Bilancio e in particolare attorno a quella parte di proposta governativa che stanziava 20 milioni per l’emergenza rifiuti a Catania e 150 milioni per la stessa finalità a Palermo.

A dare fuoco alla polemica è stato l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone. “Per Catania oggi non è stato un bel risveglio. Purtroppo a tarda notte l’Ars ha respinto l’emendamento del Governo regionale, messo a punto dal vicepresidente Gaetano Armao, che assegnava alla nostra città ben 20 milioni di euro per scongiurare l’aumento della Tari e affrontare al meglio l’emergenza rifiuti in città. A Palermo la manovra congiunta fra l’ostruzionismo irresponsabile del Pd e dei grillini assieme ai franchi tiratori del voto segreto ha causato la bocciatura canagliesca di una norma che, invece, serviva a dare respiro al Comune di Catania e a proteggere le tasche dei catanesi dai rincari delle tariffe”.

Commento meno caldo quello di chi si occupa di rifiuti a Palermo. Per il capoluogo erano stanziati 150 milioni ma l’assessore Andrea Mineo ci tiene a precisare: “A Palermo, razie ai provvedimenti adottati dall’amministrazione e dal sindaco stiamo affrontando la questione rifiuti in maniera organica e sistematica. Di recente abbiamo varato una importante ordinanza abbancando negli spazi creatisi a settembre ci aspettiamo la consegna della settima vasca. Abbiamo inoltre un cospicuo piano di investimenti già in fase molto avanzata. Chiaramente lo stanziamento delle risorse avrebbe significato tanto per la nostra città e ci avrebbe consentito di fare interventi di ulteriore programmazione. Spiace – chiude l’assessore – che il parlamento sovrano non abbia compreso come lo stanziamento per Palermo sarebbe stato utile non solo per la città ma piuttosto per l’intera Sicilia occidentale”.

A tenere banco nel dibattito politico sono le parole di Marco Falcone. Per i deputati del M5S all’Ars “sulla bocciatura dell’emendamento del governo sui fondi per l’emergenza rifiuti, circolano false informazioni strumentalizzate ad arte per pura speculazione politica. A questo punto – affermano i pentastellati – sono doverose alcune importanti precisazioni. Prima di tutto, si tratta di fondi ministeriali, che, per stessa ammissione dell’assessore Armao, non sono ancora nelle disponibilità della Regione e dei quali la stessa non può disporre autonomamente. Se e quando arriveranno, saranno il governo e l’assemblea in carica a occuparsene. L’emendamento governativo – spiegano i stelle – , inoltre, è stato proposto all’ultimo momento, in tarda notte, e per i soli comuni di Palermo e Catania, provocando la reazione di tutti i deputati delle altre province, a partire da quelli di maggioranza, che hanno pesantemente contestato il modus operandi del governo”.

“Le parole di Marco Falcone – è il commento del deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, replicando all’assessore regionale del governo Musumeci – ci fanno sorridere se pensiamo alla copiosa maggioranza su cui il centrodestra può contare in aula. Il Partito democratico ha chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria perché senza, come in questo caso, si tratta di soldi del Monopoli, che è ed è stato un problema costante del governo Musumeci. Ma soprattutto abbiamo chiesto di ripartire le risorse tra tutti i comuni siciliani poiche l’emergenza rifiuti riguarda tutto il territorio regionale. Falcone dovrebbe inanzittutto prendersela con i suoi alleati – prosegue Barbagallo – dato che in aula, e lo hanno visto tutti, i primi a protestare sono stati proprio esponenti della presunta maggioranza di questo governo alla frutta. E infatti, col voto segreto, il solito giochetto dell’assessore all’Economia che ha tirato fuori 400 milioni dal nulla in piena notte, si è squagliato come neve al sole. La maggioranza di Musumeci in aula supera i 40 deputati, il Pd ha affrontato la sessione finanziaria con 5 deputati e non con 50. Falcone faccia quindi bene i conti: il governo ha perso – conclude – l’ennesima occasione per fare proposte credibili e con coperture certe”


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