Rifiuti, per i lotti Sud e Nord "meno uomini e mezzi" rispetto al contratto - Live Sicilia

Rifiuti, per i lotti Sud e Nord “meno uomini e mezzi” rispetto al contratto

"Concluso il riordino del settore"
L'APPALTO A CATANIA
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CATANIA – “Abbiamo riordinato quello che c’era da riordinare, diciamo così”. Parola dell’assessore ai Rifiuti del Comune di Catania Salvo Tomarchio. L’ultima novità del settore dell’immondizia catanese è una “variante di compensazione” che riguarda la gara settennale per i lotti Sud e Nord della città. Cioè la spazzatura raccolta nelle periferie rispettivamente dalle ditte Ecocar e Supereco, aggiudicatarie dell’appalto a partire dall’1 novembre 2021, che sin dall’inizio avrebbero lavorato usando meno uomini o mezzi rispetto a quelli previsti dall’offerta tecnica presentata.

Il 28 dicembre 2023, tra gli ultimi atti approvati dalla giunta municipale, ci sono due delibere gemelle: una riguarda il lotto Sud, di cui si occupa la Ecocar di Latina; l’altra è per il lotto Nord, andato alla Supereco della provincia di Frosinone. A prima vista somigliano un po’ agli atti con i quali sono stati riconosciuti un paio di milioni in più l’anno al consorzio Gema, che invece si occupa della raccolta nel centro di Catania, in variante a quanto previsto dal contratto. Stavolta, però, non sono previsti impegni di spesa. “Andiamo in compensazione”, puntualizza l’assessore Tomarchio.

Il contenuto delle delibere

“Dai sopralluoghi effettuati, concluso il periodo di start-up, – si legge nelle delibere di entrambe le ditte – dall’analisi della documentazione trasmessa e dalle verifiche fatte sul territorio e nella sede dell’azienda, relative ai mezzi, alle attrezzature ed alle risorse umane che la ditta appaltatrice deve fornire per l’espletamento del servizio appaltato, si è riscontrato che, fin dall’avvio dell’affidamento, sono state impiegate minori risorse rispetto al progetto e all’offerta tecnica oggetto dell’appalto”. Una verifica che ha avuto bisogno di tempo, da parte degli uffici del municipio.

I costi inferiori

I controlli, però, si sono conclusi. Minori risorse significano costi inferiori rispetto a quelli pattuiti. Così, quando le aziende hanno chiesto l’adeguamento dei prezzi, a due anni dall’inizio del servizio (la data fissata è l’1 novembre 2021), il Comune e le aziende hanno “contemperato” le rispettive rimostranze. L’accordo raggiunto, quindi, è il seguente: la differenza tra i costi di progetto, i costi sostenuti, le penali per le mancate forniture e la revisione dei prezzi saranno compensate. A partire dall’1 gennaio 2024, poi, i costi per i servizi ritenuti non necessari saranno decurtati dai canoni mensili dovuti a ciascuna delle due aziende.

Nelle delibere, però, non sono contenute cifre. I documenti che le contengo non risultano allegati all’atto. Non è possibile conoscere, dunque, allo stato attuale, a quanto ammonti l’eventuale risparmio dell’amministrazione rispetto a una gara d’appalto che vale, nel complesso, per tutti e tre i lotti, oltre 350 milioni di euro.


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